Questo pomeriggio presso gli Studi Rai di Via Mecenate a Milano, la stampa ha potuto ascoltare in anteprima tutti e 26 i brani dei Campioni in gara al Festival di Sanremo 2021.
Ecco il parere e le valutazioni di All Music Italia frutto di, lo ricordiamo, un solo ascolto. Buona lettura.
SANREMO 2021 – L’ASCOLTO IN ANTEPRIMA
Aiello – Ora
La difficoltà di superare una storia d’amore finita e l’incapacità di trovare una stabilità nella nuova relazione. Un brano forte che si apre con un breve accenno orchestrale e che prosegue sussurrato, etereo. Prima dell’inciso entra la cassa che esplode in un ritornello che non si farà fatica a ricordare. Un ottimo esempio di cantautorato pop nel quale si possono notare anche suoni più street e urban. La voce di Aiello è riconoscibile ed è un importante elemento di continuità.
Voto: 7
Annalisa – Dieci
L’intro di pianoforte fa subito pensare a Il Mondo prima di te, brano con cui Annalisa tre anni fa conquistò il gradino più basso del podio. Brano musicalmente gradevole in cui si riconosce la cifra stilistica di Davide Simonetta che ben si sposa con un’interpretazione precisa ed emozionale (“E forse non ritorno in me, ma niente panico.”). L’artista rimane nella sua confort zone abbandonando la sperimentazione degli ultimi singoli e degli album Nuda e Bye Bye.
Voto: 6,5
Arisa – Potevi fare di più
Sonorità classiche che ricordano le ballad degli anni ’90 e i grandi pezzi internazionali. Una storia di libertà, un percorso di ricerca e consapevolezza in cui si riconosce la penna di Gigi D’Alessio (“Mi sono messa in disparte, sola con il dolore“). Arisa dimostra di essere a proprio agio in un brano trionfale che colpisce anche per la particolare costruzione armonica del ritornello. Nella seconda parte del pezzo l’orchestra dialoga con Arisa e colpisce un arpeggio d’arpa. Suggestivo il bridge strumentale.
Voto: 7
Bugo – E invece sì
Brano che ricorda l’universo indie degli anni ’90, con echi di CSI, La Crus, Casino Royale e Afterhours. Il testo è malinconico al punto giusto, con un taglio che come atmosfera ricorda il singolo dello scorso anno Mi Manca. Il ritornello è forte, orecchiabile (“Voglio immaginarmi che non ho sbagliato e che il Paradiso è il mio supermercato“) e il cantautore riesce a trovare la propria dimensione ideale. Curiosa e romantica l’idea di chiudere il pezzo con il suono della chitarra acustica.
Voto: 7+
Colapesce e Dimartino – Musica leggerissima
Il brano inizia con una chitarra acustica e un fischio in sottofondo. Un crescendo continuo che esplode in un ritornello in cui la cassa la fa da padrone (“Metti un po’ di musica leggera
perchè ho voglia di niente“). Il testo non è banale e nella composizione si avvertono le peculiarità stilistiche di entrambi i cantautori, anche se è facile riconoscere echi delle produzioni di Franco Battiato degli anni ’80. Degni di nota il bridge che si contraddistingue per un incalzare delle percussioni e il finale in cui la cassa dialoga con l’orchestra.
Voto: 8
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