La recensione di caramé, il nuovo album di Angelina Mango uscito a sorpresa il 16 ottobre 2025.
“Nina canta” e finalmente lo fa per come vuole lei, per com’è giusto che una cantautrice di alto livello faccia.
Sì, Angelina Mango è una cantautrice a 360° e questo suo nuovo album non è pop. Questo è cantautorato nudo e crudo, puro nella sua essenza, ricco di vita e di aneddoti raccontati con la leggiadria che solo chi fa questo mestiere conosce.
Quest’anno, tra l’altro, di album cantautorali al femminile non ne abbiamo avuti chissà quanti perché il trend è stato quasi del tutto pop. Annalisa, Sarah Toscano, Gaia, Rose Villain e molte altre hanno scritto le loro canzoni, chi più o chi meno, ma le melodie e gli arrangiamenti proposti erano e sono pop.
Il mondo “alla Lucio Corsi” (così avete un riferimento chiaro), nel campo femminile, è stato quasi assente ad eccezione di Carmen Consoli, La Nina, Giulia Mei, Gaia Banfi e poco altro.
Se mettiamo insieme tutti questi nomi, tra l’altro, capiamo quanto il settore sia numericamente in difficoltà se analizziamo i dati di vendita, dunque Angelina con il suo caramé diventa quasi un faro nel buio.
Insomma, detto in parole povere: Angelina Mango è tornata per salvare (statisticamente) se stessa e un intera filiera produttiva.
ANGELINA MANGO CREA UN ALBUM (QUASI) DI DEBUTTO PERFETTO
Il pubblico ha dovuto aspettare un anno per sentire qualcosa di nuovo da parte di questa ragazza che ne ha passate di ogni tipo e che ha rivoluzionato la propria vita. Prima lo stop per la malattia, poi subito la riabilitazione a cui ha fatto seguito l’iscrizione all’università.
Nel frattempo, evidentemente, ha scelto di affidare la propria rinascita alla musica e alla scrittura e si sente davvero tanto. Questo non è un semplice album, è di più. Questo è il manifesto di cosa voglia dire stare male, capirlo, analizzarsi e fare qualsiasi cosa utile per riuscire a rimettersi in piedi e ripartire.
Caramé è tutto ciò che avrebbe dovuto essere, idealmente, Poké Melodrama: un album di debutto in cui ci si racconta per filo e per segno senza sovrastrutture e con sincerità.
Un diario segreto che viene aperto e reso disponibile per capire meglio con chi si ha a che fare, non solo un album, non solo un mero ‘prodotto’ per il mercato.
Angelina Mango non è mai stata un ‘prodotto’, lo è diventata per causa di forza maggiore e ne ha tratto benefici in termini di popolarità e risultati ma lei era ed è altro.
Se qualcuno ascolta questo album, ma anche Monolocale, e sostiene il contrario o non capisce nulla di musica o è in malafede, non c’è altra strada.
Perché vince? Perché Angelina è un passo sopra tutte le altre? Perché riesce ad essere credibile anche lontana dal suo mondo, quello di Caramé, ma è chiaro che andare in quel territorio significhi sforzarsi più del dovuto fisicamente e psicologicamente.
La musica è una cosa dolce, è un viaggio da fare lasciandosi cullare dalle emozioni intense e dai racconti che ti fanno piangere, producono qualcosa di emotivamente forte fin nelle viscere. Poi si può saltare sul palco con le tutine attillate, fare coreografie e tutto quello che vogliamo ma la musica, quella vera, è emozione pura. E’ verità. Caramé è questo, la verità di Angelina Mango.
CARAMÉ È FAMIGLIA, È SENTIMENTO NATO E FINITO… È VITA
Angelina ha bisogno di zucchero, di affetto, di dolcezza e quasi lo chiede a se stessa immediatamente, in apertura del disco con la title track. “Cara Me, portami le caramelle“.
Sembra quasi il modo per dire a tutti gli ascoltatori che ciò che avranno in cuffia sarà un racconto da vivere con il sorriso, mangiando caramelle e ascoltando.
Continuare con 7UP è la conferma: “se mi passa giuro che mi tatuo i vostri nomi lungo le mie gambe perché sola non cammino, non respiro“, per poi continuare con “Non è l’applauso, non è l’inchino, è il coraggio di mostrarsi deboli“, cosa che lei non ha potuto fare dai tempi di Amici in poi.
Mostrarsi per ciò che si è, se si arriva ad affrontare quel tipo di percorso, diventa praticamente impossibile e crollare è più che un’ipotesi.
Mostrare le fragilità è anche il tema di pacco Fragile, dove racconta degli attacchi di panica, dell’ansia quando era in tour e di come, agli occhi degli altri (o forse qualcuno di specifico che non sappiamo), dovesse sempre essere una macchina e non un essere umano con le sue crisi e momenti di debolezza da accogliere e non da nascondere.
Qui esplode il cantautorato da sola ma anche in compagnia, con la presenza di Madame in una canzone dove Angelina scrive come se stesse parlando con l’altra parte di sé, interpretata proprio da Francesca Calearo. Si chiama ioeio.
“Mi manca l’entusiasmo per guardarti in faccia” è la frase, l’incipit della successiva canzone che dedica al suo ex fidanzato, in cui racconta tutto ciò che ha provato con lui nel corso del tempo, ricordando i momenti felici e di svago.
Questa storia, questi ricordi, queste emozioni vengono approfondite e ampliate in come un Bambino, la canzone più bella e intensa di tutto il progetto. Una di quelle canzoni che restano nell’eternità.
Una canzone che potrebbe essere dedicata, anche questa, all’ex ma anche a suo papà. E qui subentra il lato potenzialmente familiare, dato che mylove è o almeno sembra scritta come lettera d’amore per la mamma.
L’intermezzo, nina Canta, è palesemente mettere nero su bianco tutto ciò che gli altri hanno preteso da lei e come lei l’ha vissuta.
“Dai Nina Canta” ripetuto come un mantra, quasi come se ti stesse dicendo “ora basta ripetermelo”.
velo sugli occhi è un altro pezzo di vita, quello che fa capo ai momenti in cui Angelina sembrava assente, quasi come avesse un velo sugli occhi che le impedisse di vedere il mondo per ciò che era ed è ma, allo stesso tempo, è la presa di coscienza che adesso bisogna vivere e togliere questo velo. Il passato è passato, per fortuna, e si gioca “a carte scoperte”.
Si torna a Mango, a Pino Mango e al suo ricordo in ci siamo persi la fine. C’è un’intensità in questo brano che è qualcosa di clamoroso e che esplode soprattutto nella frase “Una bambina con troppe storie da raccontare, dieci anni dopo ti lascio andare…“. E giù con le lacrime pensando a questa famiglia innamorata, legata dai ricordi e da un amore eterno.
Ricominciare a vivere significa anche rimettersi in gioco con i sentimenti, come racconta in bomba a Mano. Analisi del passato, studio dei problemi, accettazione e ripartenza. La canzone è questo ma anche molto altro, perché nell’accettazione c’è anche la consapevolezza che, forse, c’è bisogno di un po’ più di tempo prima di ritornare ad amare.
ANGELINA STA BENE ED È LA NOTIZIA PIÙ BELLA, ANCHE PIÙ DELL’ALBUM
“E’ che più mi date affetto e più sento di sbagliare qualcosa” è la frase, rivolta al pubblico, di aiaiai. No Nina, non hai sbagliato nulla e il pubblico ti ha sempre donato l’amore che meritavi e che meriti. Ti hanno aspettata senza giudicare ed è stata un’attesa che hai ripagato con un album manifesto in cui hai messo tutta te stessa.
Questo, la gente, lo ha visto e lo sta vedendo. Lo vedrà anche chi arriverà dopo e, soprattutto, lo vedrai tu tra qualche anno quando guarderai indietro e analizzerai la tua vita, la tua musica, consapevole che hai fatto tutto ciò che dovevi.
Del resto lo dici anche tu in igloo: “capirai quando sarai grande che tutta questa m***a ha avuto senso“.
Tutto ha senso in questi, quasi, 50 minuti di vita che hai raccontato e l’unica cosa che si può fare è dirti semplicemente GRAZIE.
Grazie per averci donato della buona musica, semplice, ma grazie per avere avuto fiducia nel mondo che ti circonda e avere fatto capire chi sei davvero, con tutte le tue fragilità.
Sai, le recensioni dovrebbero essere fatte in modo asettico seguendo uno schema chiaro e tecnico ma in questo caso non si può fare e il motivo è semplice: hai parlato direttamente con noi ascoltatori ed è giusto che noi ti rispondiamo con il massimo della trasparenza semplicemente ringraziandoti.
VOTO: ★★★★★★★★9
Miglior canzone: Come un Bambino, Ioeio, Nina Canta, Pacco Fragile
Canzone meno riuscita: nessuna










