Delia Sicilia Bedda traduzione del testo
Abbiamo accolto una riflessione dei giudici e, proprio per questo, pubblichiamo la traduzione del testo siciliano della canzone di Delia.
In fondo, se c’è una pratica universale che tutti gli ascoltatori italiani di canzoni straniere hanno fatto almeno una volta nella vita è questa: autore – titolo – testo e traduzione.
Inoltre, non si tratta di un’abitudine marginale, ma di una vera e propria ritualità musicale.
Lo facciamo per l’inglese, per lo spagnolo, per il francese, per il coreano e perfino per il giapponese.
Di conseguenza, è evidente che la traduzione rappresenti uno strumento naturale per avvicinarci a ciò che non comprendiamo subito.
Insomma, l’abbiamo fatto mille volte, in qualsiasi epoca di internet, e continueremo a farlo finché esisteranno lingue che non conosciamo.
Quando si parla di dialetti italiani, scatta un meccanismo strano.
All’improvviso, ci aspettiamo di capire tutto senza sforzo, come se il dialetto dovesse automaticamente suonare “leggibile” a chiunque.
Per questo motivo, ci irrigidiamo, ci spaventiamo e chiediamo che il cantante “si apra di più al mercato”.
Eppure, se il mercato globale ci ha insegnato qualcosa, è proprio questo: la comprensione passa attraverso la curiosità, non attraverso la rinuncia.
In altre parole, capiamo ciò che scegliamo di conoscere.
Di fatto, lo streaming ci ha abituati ad ascoltare musica proveniente da tutto il mondo, con lingue che non conosciamo affatto.
Basti pensare, ad esempio, al successo delle hit coreane, latine o francesi: nessuno ha chiesto agli artisti di tradursi per essere più “comprensibili”.
Allo stesso modo, i dialetti italiani non sono barriere, ma porte d’accesso a mondi narrativi ricchissimi.
Anzi, rappresentano una parte fondamentale della nostra identità culturale.
Per questo, proporre la traduzione di Sicilia Bedda diventa un atto quasi naturale: lo facciamo con l’inglese? Lo facciamo anche con il siciliano.
sicilia bedda, cosa racconta
Delia, inoltre, ha spiegato molto bene il significato della canzone.
Questo è un brano dedicato a chi la Sicilia l’ha dovuta lasciare, per lavoro o per destino, e a tutti coloro che continuano a portarla addosso come una seconda pelle.
Nel daily dello show, Delia lo ha detto chiaramente: la vita la porterà lontana dalla sua isola. Di conseguenza, questo brano nasce proprio da quel punto sospeso in cui sai che devi partire, ma non vorresti farlo mai.
Io la chiamo sicilitudine: quel sentimento contraddittorio e dolcissimo per cui, ovunque andrai, sarai sempre uno straniero… tranne quando torni.
Infatti, quando torni, la terra ti riconosce e ti restituisce un’identità che nessun luogo del mondo può darti.
Per questo motivo, chi è cresciuto in Sicilia porta con sé un legame che resta anche quando tutto il resto cambia.
Infine, perché la Sicilia, quando ti lascia andare, non ti lascia mai davvero.
Tradurre questa canzone non significa “spiegare il dialetto”, ma permettere a chi ascolta di accedere a tutto ciò che il dialetto contiene: storia, memoria, nostalgia e appartenenza.
DELIA SICILIA BEDDA TESTO TRADUZIONE
Testo di Fiat131 e Noemi Bruno. Produzione di Carlo Avarello e Miriade
Suli ventu mari
A genti c’arridi cu mu fa fari
A gghiriminni senza turnari
Cu mu fa fari, Sicilia bedda
Sole, vento, mare
La gente che ride, chi me lo fa fare
ad Andarmene senza tornare
Chi me lo fa fare, Sicilia bella
Si pinsassi ca nu vasu di n’atra città
Iancu lariu ca nan tingi, n’teni virità
Lu me cori trubbuliatu, do fumu malandatu
Ca vo scappari e ddocu resta
Ci pruvai già a zumpari oltr’a stu muru d’acqua e sale
C’allinghi la realtà della mia terra
Se pensassi che un bacio di un’altra città
Bianco, brutto, che non macchia, non ha verità
Il mio cuore turbato, dal fumo malandato
Che vuole scappare e lì restare
Ci ho già provato a saltare oltre questo muro d’acqua e sale
Che lambisce la realtà della mia terra
Suli ventu mari
A genti c’arridi cu mu fa fari
A gghiriminni senza turnari
Cu mu fa fari, Sicilia Bedda
Sole, vento, mare
La gente che ride, chi me lo fa fare
ad Andarmene senza tornare
Chi me lo fa fare, Sicilia bella
Nata ai piedi del vulcano
U mari focu quagghiatu do friddu Il mare fuoco quagliato dal freddo
Facce vecchie, appese, stese
Gocciano frasi a tradimento
Mamma ca mi schigghia forte n’atra vota nell’orecchio
Mamma che mi sussurra forte un’altra volta nell’orecchio:
“la terra è mare, sangue rosso che ci scorre dentro”
Suli, ventu, mari
A genti c’arriri cu mu fa fari
A ghiriminni senza turnari
Cu mu fa fari, Sicilia bedda
Sole, vento, mare
La gente che ride, chi me lo fa fare
ad andarmene senza tornare
Chi me lo fa fare, Sicilia bella
Muri di zumpari
E mari prufunni a oltrepassari
Tu terra mia, tu si l’amuri e vogghiu ristari
Sicilia bedda
Muri da saltare
E mari profondi da attraversare
Terra mia, tu sei l’amore e io voglio restare
Sicilia bella
Arrusbigghiamuni, carusi
Rumpemuli sti catini
Sta terra è da nostra
E ccà vulemu stari
(Sicilia bedda)
Svegliamoci, ragazzi
Rompiamo queste catene
Questa terra è nostra
E qui vogliamo stare
(Sicilia bella)
Suli ventu mari
A genti c’arriri cu mu fa fari
A ghiriminni, tu si l’amuri e vogghiu ristari
Sicilia bedda
Sole, vento, mare
La gente ride, “chi me lo fa fare?”
Andarmene… tu sei l’amore e io voglio restare
Sicilia bella
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