x factor 2025 bootcamp pagelle – voti medi
Ecco le pagelle del Bootcamp di X Factor 2025, partendo dai voti medi, passando per gli insufficienti, fino ai più alti. Come sempre: il voto non è personale, è frutto di mie riflessioni e cerco di curare il linguaggio il più possibile affinché ci sia qualcosa di costruttivo e non di distruttivo. Molto spesso sono ironica, ma non vuol dire che si debba essere “pesanti” o “irrispettosi”.
Alessandro Tomasi Portami a ballare di Luca Barbarossa.
L’altra volta non mi aveva convinta; stasera ho sentito tutte le emozioni del brano. Sedici anni e una voce potente. Mi piacciono le sue scelte “vintage” sempre i cantautori.
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Nina Duschek canta Hey Joe. Lei mi piace dalla prima volta. Una delle poche voci rimaste in testa: quel graffio rock… Non sono minimamente d’accordo con questa scelta dei giudici. “Teatrale” significa altre cose: qui c’era materia “grezza” da guidare. Proprio come mi aspetto da un talent.
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Giuseppe Toma Musica ovunque di Nayt.
Grazie per aver portato questo pezzo meraviglioso. Talento c’è, coerente con quanto fatto finora. Il suo inedito era scritto bene. Targato “deep” con Jake che dice che vuole leggerezza, invece Tallynonpiangere è leggerissimo.
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Michelle Lufo si gioca tutto con il suo inedito Libellule. Mi conquista. Sono d’accordo con Lauro: è una cosa nuova nella scena italiana. Mi piace l’attitudine. Sono d’accordo che non esiste una proposta musicale come la sua, infatti suona “fresca”.
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Giorgio Campagnoli – Tallynonpiangere Superclassico di Ernia.
Rispetto alla bellissima performance della scorsa volta, qui è un po’ calante. Non mi fa proprio tirare i capelli come una groupies ma sicuramente può regalarci cose belle cose.
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Androginus dopo Battisti ci riprova con il suo inedito Il girotondo. Portarlo è stato rischioso, ma questo gusto anni ’60 mi piace.
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Francesco Di Fiore Torna a casa dei Måneskin. Con Damiano il rischio imitazione è sempre dietro l’angolo e infatti un po’ la brutta copia sembra. Però devo comunque riconoscere che è bravo, intonato, preciso; avrei scelto altro per lui. Lo risentiremo.
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Tommaso Vulpio Habibi. Nella sua semplicità mi è piaciuto. Niente di sorprendente però s’intravede del potenziale, forse un po’ acerbo per come è strutturato il programma ma sicuramente rispetto ad altri concorrente che “se la sentono” come si dice in Sicilia lo trovo più genuino.
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Francesca Carbonelli Voce di Madame. La voce di Madame è talmente unica che questa versione mi destabilizza. Però performance precisa: sufficienza, ma lavorerei molto sull’identità.
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Nelav portano Personal Jesus. Il suono non mi dispiace, ma trovo qualcosa di sconnesso tra voce e suono e non saprei neanche spiegarlo bene. Non mi convincono, ma li riascolto volentieri.
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Orazio Damiata si confronta con Slow Dancing in the Dark. Scelta sbagliata secondo me. Avevo alzato tanto le aspettative con lui: doveva puntare su un brano più centrato sulla sua voce. Lui invece crede di non aver sbagliato nulla e va bene così, d’altronde se sei convinto percorri la tua strada.
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Vittoria Sofia Donda canta Chasing Cars. A me già alle audizioni non aveva convinto e neanche adesso lo sono. Corretta, ma non resta.
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