Baby Gang: la pompa e l’autosabotaggio
Nelle Pagelle del 6 giugno, Alvise Salerno ha segnalato un brano impossibile da ignorare. Baby Gang, in apertura del singolo Cassa, canta: “Ho un amico come pompa / tu un’amica che fa pompe”. Il tutto entro i primi 50 secondi. Un record nazionale per il peggior incipit lirico della stagione.
La canzone continua con gli stereotipi del genere – strada, carcere, redenzione – ma è troppo tardi. Il danno è fatto. E nel panorama dei testi criminal-pop italiani, Baby Gang è riuscito a superare anche se stesso. E non è un complimento.
Bocelli & Sinner: TED Talk in musica
Polvere e Gloria è il brano che unisce due eccellenze italiane: Andrea Bocelli e Jannik Sinner. Il primo canta la fatica, la disciplina e l’onore. Il secondo, con voce bassa e accento motivazionale, interviene come un coach: “Be yourself. Improve every day. Talent doesn’t exist, it has to be earned.”
Un’operazione intensa, sentita, forse anche nobile. Ma inevitabilmente parodica: più che un inno intergenerazionale, sembra un podcast auto-aiuto con orchestra sinfonica.
IA canta, l’Italia reagisce: da IAM alle Sorelle Soniche
Prima è arrivata IAM, la cantante IA che ha fatto discutere l’Italia con il suo singolo Pazzesco: una sfilza di immagini nonsense, tra “San Francesco preso a beccate”, Bugo che dice “pazzesco” e un prompt trasformato in popstar. Il suo stile mescola meme, deep learning e pura confusione lirica.
Ora tocca alle Sorelle Soniche, la prima band italiana interamente generata con l’ausilio dell’intelligenza artificiale ma con un’anima (quasi) umana. Il singolo Spritz al CBD è un tormentone balneare fatto di cielo glitterato, riff pop-rock e atmosfere da aperitivo futurista. Dietro il progetto c’è Filippo Martin, musicista romano e producer che ha deciso di “arruolare” l’IA come sorella creativa. Il risultato? Un brano registrato alla SIAE, già su Spotify, e pronto per infiammare la pista… o almeno le timeline.
Martin racconta di aver lasciato che l’IA generasse melodie e strutture, mentre lui rifiniva l’identità del pezzo. Una collaborazione uomo-macchina che non vuole sostituire nessuno, ma ballare insieme sotto il cielo dell’estate italiana. Il cocktail finale sa di ironia, marketing, nostalgia e… Spritz al CBD.
Che siano trash o pionieristiche, queste operazioni ci dicono una cosa chiara: l’intelligenza artificiale nella musica non è più futuro, è estate 2025.
Orietta Berti, Rovazzi e l’orchestra fantasma
Con Cabaret, Orietta Berti torna all’attacco con Rovazzi e i FUCKYOURCLIQUE. Il brano è un inno all’assurdo: bambini con l’iPad, spiagge affollate, trenta autori in cerca di Carlo Conti, Gin Tonic e orchestrine immaginarie.
Il ritornello dice: “La musica risuona anche quando l’orchestra non c’è”. Una frase che è già filosofia per chi fa musica nell’era delle basi pre-registrate. Orietta vola, l’orchestra latita, e noi la seguiamo a ritmo di tan taran tan tan.
Zampaglione svela i finti sold out
Con un post virale, Federico Zampaglione ha descritto il dietro le quinte più scomodo del mondo live: concerti spacciati per “sold out” grazie a biglietti regalati, codici sconto aziendali, influencer e campagne promozionali camuffate.
L’artista, secondo lui, resta con l’immagine vincente… e un debito da ripagare con la dignità. Un’industria che funziona al contrario, dove il successo è una sceneggiatura da ufficio stampa, e chi dice la verità, spesso, viene tagliato fuori.
GIUGNO 2025 IN RIMA
Ultimo accende i sogni in uno stadio,
sul palco una chiave che apre il suo cuore,
Elodie brilla, moltiplica il suo raggio,
e Sfera la segue tra luci e ardore.
Kekko si sfoga, la rabbia è sincera,
la stampa lo punge, il pubblico lo ama,
Baby Gang parte e la strofa è una fiera,
ma il testo crolla già dalla prima lama.
IAM canta prompt come fosse un vangelo,
Sinner declama, Bocelli lo accompagna,
Orietta balla, anche se l’orchestra è in cielo,
e Zampaglione al bluff toglie la maglia.
Giugno finisce tra applausi e furore,
la Mosca sorride… col solito onore.
La Mosca Tzè Tzè











