Qualcuno salvi Area Sanremo oppure, auto citandoci, salvi i giovani e i loro sogni da Area Sanremo.
Ci siamo, oggi, sabato 13 dicembre 2025, i 10 vincitori di Area Sanremo sono stati ascoltati da Carlo Conti e dalla Commissione Musicale di Sanremo Giovani e tra loro sono stati scelti i 2 artisti che andranno al Festival di Sanremo 2026.
Si chiude quindi un’edizione di Area Sanremo che ha fatto discutere sui social per la forte presenza delle major, dei poveri ragazzi dei talent show ma anche per la fretta con cui sono stati ascoltati i 505 iscritti.
Siamo tornati, forse non ci siamo mai spostati da lì, a quello che dicevamo anni fa su questo sito… qualcuno salvi Area Sanremo.
Cos’è Area Sanremo e perché è così importante (anche per noi)
Per chi ci seguisse da poco, Area Sanremo è sempre stato un nostro tarlo nel senso buono del termine. Un Contest che ha il privilegio e al tempo stesso l’onere, l’unico, di portare qualcuno sul palco musicale più ambito e in vista d’Italia.
Ed è giusto approfondirne alcuni aspetti storici nel corso degli ultimi anni perché per parlare di qualcosa, ricordiamoci, bisogna conoscere.
Partiamo da un presupposto: Area Sanremo è un Contest per emergenti ma, come è normale e giusto che sia, ha anche lo scopo di rafforzare l’immagine della città dei fiori, di smuoverne il turismo grazie alla presenza degli iscritti tra hotel, ristoranti e locali, in un periodo calmo come quello invernale con conseguenti costi per chi vi partecipa. Non c’è nulla di male, ma va detto.
La storia (tortuosa) del concorso: da Accademia ad area sanremo
Che il Contest abbia avuto problemi e criticità nel corso della sua lunga storia è noto a tutti. La manifestazione nasce nel 1997 con il nome di Accademia della Canzone di Sanremo, denominazione mantenuta fino al 2002. Dopo una sospensione di un anno, quando un’indagine giudiziaria della Procura e della Guardia di Finanza sulla gestione del Contest portò a perquisizioni e arresti nel 2004, viene rilanciata come SanremoLab, nome che mantiene fino all’edizione 2010, prima di assumere l’attuale denominazione: Area Sanremo.
L’attività di allestimento, organizzazione e gestione della manifestazione a partire dall’edizione 2015 è stata affidata dal Comune di Sanremo alla Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, che tutt’oggi coordina il concorso.
Un percorso particolare ma va detto, non è sicuramente facile la gestione di un Contest con un premio così ambito da molti: portare in uno dei posti più ambiti e redditizi d’Italia per la musica, sicuramente il più visibile, una o più artisti. Ambito da produttori, artisti, etichette discografiche, autori, editori e major.
Le inchieste di All Music Italia
A partire dal 2017 il nostro sito, e il sottoscritto, ha iniziato a occuparsi del Contest in maniera più continuativa dopo un’edizione per (quasi) tutti da dimenticare, con un solo obiettivo: salvaguardare una delle poche cose in Italia che davvero possono dare un’occasione agli emergenti.
l’edizione 2017
L’edizione 2017 è stata probabilmente una delle più discusse e controverse di sempre. Il Contest venne trasformato in un tour itinerante in giro per l’Italia: un tour che, girando l’Italia con 104 date tra selezioni, finali e festival associati, ha permesso gratuitamente a chiunque lo volesse di partecipare alle selezioni iniziali senza spostarsi e scegliendo se presentare un inedito (che non poteva essere quello da presentare eventualmente al Festival) o una cover.
Fatta questa prima scrematura, molto di manica larga, si passava ad una delle finali regionali/interregionali. Per partecipare a queste finali era necessario versare, da parte dei ragazzi, un bonifico di 122 € (200 € per i gruppi).
Ovviamente fu il boom d’iscrizioni visto che era Area Sanremo a venire da te e non tu ad andare ad Area Sanremo. Si arrivò, secondo i dati dei comunicati stampa ufficiali, a 2.890 iscritti, di cui ben 1.720 decretati idonei. Parliamo di introiti, se consideriamo la presenza di soli artisti singoli, per oltre 200.000 euro.
Questi 1.720 ragazzi hanno partecipato alle selezioni finali regionali a pagamento e, tra loro, ne sono stati selezionati 800, risultati idonei, i quali avrebbero potuto partecipare ad Area Sanremo e ai suoi corsi, previo pagamento della quota di iscrizione di 150 € + IVA (175 € + IVA per i duo, 200 € + IVA per i gruppi). Introiti senza IVA, se fossero stati tutti singoli, oltre 120.000 euro. Insomma un giro grande di soldi (qui il nostro articolo dell’epoca).
Le nostre inchieste: 2018–2019
L’edizione 2018 provò a raddrizzare il tiro annullando in parte il tour itinerante, abbassando i costi di iscrizione e ripristinando l’obbligo del brano inedito fin da subito. Qui un articolo su quell’edizione.
Quell’edizione fu però quella che ci portò, complici le troppe segnalazioni degli iscritti, a porre delle domande pubbliche, in quanto girarono foto di giurati a cena con i manager degli artisti in gara, manager/produttori di artisti che assegnavano premi speciali a proprie spese, etichette discografiche che organizzarono in esclusiva selezioni regionali e che poi avevano percentuali altissime di artisti nelle fasi avanzate del contest.
Ci furono una serie di domande (QUI e QUI) che ottennero risposte da quasi tutti i membri della Commissione e dalle le persone citate, compreso l’allora direttore artistico del Contest, Massimo Cotto.
Qui ci fu un punto di rottura vero e proprio in cui, a spalleggiare i nostri articoli, si inserì anche Striscia La Notizia con Pinuccio. Il 2019 vide i primi cambiamenti significativi come l’introduzione delle votazioni pubbliche dei giurati (su richiesta congiunta nostra e di Franco Zanetti con Rockol) a fine competizione (poi cancellata negli anni successivi da Amadeus e successori), uno sportello per le segnalazioni dei partecipanti e soprattutto l’iscrizione completamente gratuita grazie alla copertura dello sponsor Tim.
Risultati raggiunti anche grazie all’impegno dell’allora Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, Livio Emanueli (vedi qui).
L’anno del garante: 2021
Il 2021 fu un anno particolare, migliore o peggiore lasciamo che siano gli addetti ai lavori e gli iscritti a deciderlo, e non noi, in quanto ci vide in campo in prima persona.
Massimo Cotto e la Fondazione Orchestra Sinfonica di Area Sanremo decisero infatti di chiamare il sottoscritto a ricoprire il ruolo di Garante per i partecipanti (vedi qui).
Grazie ad una valida commissione guidata da Franco Zanetti si cercò di attuare dei cambiamenti importanti per i ragazzi che, ricordiamo, spendono soldi di viaggi e hotel, spendono speranze e desideri e vogliono essere ascoltati.
Fu un anno in cui la Commissione ascoltò i ragazzi, circa 700 iscritti, dalle 10 del mattino arrivando fino alle 22 di sera. Un anno in cui tutti i ragazzi vennero accolti e si cercò di metterli a proprio agio prima dell’audizione, spiegando loro anche di segnalare subito se c’erano problemi tecnici.
Ad ogni ragazzo erano garantiti 8/10 minuti di audizione con la commissione che si interessava realmente a loro mettendoli a proprio agio con domande, anche pungenti se servivano. Erano solo 10 minuti, di più non si poteva fare, ma erano già qualcosa.
Venne mantenuta la votazione trasparente e addirittura il momento dell’annuncio dei vincitori, compresa la fase di confronto tra i giurati della Commissione, su idea di Zanetti, fu per trasparenza trasmesso in diretta Facebook.
Si cercò di fare il meglio e, durante la conferenza stampa finale in diretta social, io spiegai che tentativi di segnalazione erano arrivati alla commissione, che ne ero a conoscenza e che erano stati totalmente ignorati. Forse troppa verità? Non so. Fu il mio unico anno… e l’unico anno in cui ci fu la figura del Garante che raccontai, tra diario di bordo e consiglio per il futuro, in questo articolo.
L’era Amadeus e la svolta del 2022
Poi arrivò Amadeus e cambiò tutto prendendosi, come sempre fa del resto, la responsabilità di ogni cosa. Via commissioni esterne e dentro gli autori RAI del Festival a fare le preselezioni.
Se un tempo Area Sanremo si distingueva per essere aperta solo agli indipendenti, con etichetta o meno, diventò un contest aperto a chiunque, major comprese.
Il suo obiettivo era probabilmente fare un po’ di “pulizia”, ma finì per renderlo un prolungamento di Sanremo Giovani, molto vicino a major ed etichette discografiche note.
E così arriviamo all’edizione di quest’anno, Area Sanremo 2025, che tante critiche, non sempre centrate, sta ricevendo sui social. Cliccate in basso su continua.











