New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 12 settembre
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SARAH TOSCANO E MIDA – SEMPLICEMENTE
Sarah Toscano e Mida cancellano con un colpo di spugna la loro estate e lo fanno molto bene, ne avevano necessità e bisogno per voltare pagina.
Taki, Perfect e Popolare non hanno raccolto successi enormi in termini statistici, seppur siano state molto apprezzate dalle rispettive fanbase, e la regola aurea era solo una: fare una ballad e farla bene.
Ci sono riusciti.
Semplicemente è una ballad pop dove si racconta una ‘semplice’ storia d’amore giovanile e le due voci suonano come si deve attorno alle melodie e alle parole cantate.
È un’operazione win win, ne giovano entrambi e per diversi motivi: Sarah doveva farsi conoscere sotto una chiave diversa dopo le varie up tempo proposte da Sexy Magica in poi mentre Mida aveva disperato bisogno di qualcosa che lo rimettesse al centro dei discorsi e dell’attenzione.
A breve arriverà l’album di Sarah e sapere di trovare, ipoteticamente (non dimentichiamo che questo brano è un prodotto Netflix), anche questo singolo fa ben sperare nel sentire un lavoro diverso e stratificato su più fronti.
Su Mida, infine, dopo questo passo è necessario confermare la propria ricostruzione perché dopo Rossofuoco è stato quasi tutto un mezzo disastro.
Boccata d’ossigeno
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IL TRE – PAURA DI ME
Guido cosa vuoi fare da grande? Che strada vuoi percorrere? Paura di Me può essere la risposta a queste domande? Rispondiamo noi con un sì, ma con riserva.
Dopo Sanremo, l’unica canzone davvero bella che si possa definire tale senza remore e senza possibilità di smentita è stata quella con Fabrizio Moro. Nel mezzo, la cosa migliore che abbia fatto sono stati i video TikTok dove faceva l’unboxing dei suoi abiti.
A parte gli scherzi, musicalmente parlando il livello non è rimasto molto alto per Il Tre e sentire, oggi, questa canzone a metà tra ballad pop e rap impegnato fa davvero tanto bene.
Si parla di sé, delle sue cadute e risalite, dei suoi obiettivi da raggiungere e di chi sia adesso, a questo punto della vita. È una canzone introspettiva, narrata bene e senza fronzoli.
Forse il problema più grande de Il Tre è sempre stata questa immagine da bravissimo ragazzo, cosa confermata anche nei suoi testi, che andava in contrapposizione con il racconto del rap cattivissimo di questi anni nel nostro Paese.
Lui si è sempre posto come il rapper buono, il rapper gentile, il rapper dolce ma il pubblico ha sempre fatto fatica a inquadrarlo.
Che sia questa la volta buona per risalire la china e tornare ai fasti di Cracovia? Ce lo auguriamo.
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SICK LUKE, PICCOLO, THASUP – PICCOLA
Direttamente dal nuovo album Dopamina, Sick Luke decide di iniziare il percorso con una delle power ballad del suo lavoro e di farlo in compagnia di Piccolo (ironia della sorte) e il suo amico thasup.
Piccola è la storia di un amore non proprio sanissimo, non proprio idilliaco ma sempre e costantemente presente, purtroppo o per fortuna dipende dai punti di vista.
Piccolo, vero protagonista del brano con il suo cantato, dimostra di saperci fare anche lontano dai bnkr44 di cui fa parte mentre thasup, forse per la prima volta, risulta quasi superfluo.
Starci o non starci, per il Supremo talento, questa volta non avrebbe fatto differenza mentre di solito è lui il valore aggiunto che risolleva qualsiasi sorte. Beh, un bene ogni tanto non portarsi il peso della musica italiana sulle spalle.
La canzone può funzionare in radio, ha una buona costruzione radiofonica ed è tutto comprensibile nonostante il corsivoe prenda possesso di chiunque.
Maestro che unisce i puntini, Sick Luke, mette la sua arte in fase di post produzione e lo fa creando la vera hit mainstream di tutto il suo album.
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TOMMASO PARADISO – LASCIAMENE UN PO’
Sono tornati i TheGiornalisti di LOVE con una spruzzata di Completamente e un giro di Fuoricampo. Potremmo anche chiudere qui questa pagella ma approfondiamo perché Tommaso Paradiso mancava da un po’ e merita qualche parola in più.
Non è uno scherzo, questa canzone è il ritorno (o forse il secondo tempo) di un Tommaso Paradiso a quel periodo della sua vita e ci si chiede il perché, strategicamente, non abbia scelto davvero di tornare alle ‘vecchie abitudini’.
Immaginate questa canzone e il ritorno di quella band all’improvviso. Sarebbe stato tutto perfetto, una hit clamorosa che avrebbe fatto innamorare chiunque.
In questo caso confermiamo che la canzone sia bella, perché oggettivamente lo è, ma di sicuro perde appeal perché Paradiso, da solo, fa ormai fatica ad andare avanti senza cadere nel tranello popolare del “eh ma questa cosa la faceva già con i due Marco”.
È così, purtroppo o per fortuna.
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ACHILLE LAURO – SENZA UNA STUPIDA STORIA
Bocciare non si può bocciare, la canzone non è brutta, ma c’è un problema enorme che adesso fa capolino e su cui bisogna iniziare a porre l’accento.
Achille Lauro ha rifatto la stessa canzone che fa dai tempi di Incoscienti Giovani, Amore Disperato e tutte quelle del suo ultimo album.
È entrato in questo vortice melodico all’italiana che era bello quando ha iniziato a proporlo ma che, adesso, rischia di creare quell’effetto ‘The Kolors’ con Italodisco copiata e incollata cento volte difficile da togliere, poi.
Canzone romantica, la solita ormai di Lauro De Marinis e che, dunque non aggiunge o toglie nulla a quanto già fatto. Per nulla di scarsa qualità, forse un po’ stucchevole nel testo ma anche a questo ci siamo abituati.
Non sappiamo se e quando il cantautore deciderà di imboccare una nuova strada, forse domani o forse mai più, ma di sicuro questa in radio andrà forte e la gente la ascolterà tantissimo ma occhio perché è un attimo che la gente inizi a dire “ancora? di nuovo?”.
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CENTOMILACARIE – ACQUA SANTA
“Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette“.
Potremmo iniziare così il racconto di questo cantautore applicato a questa canzone dove si parla del suo percorso, del suo vissuto e del suo futuro in questo mondo.
Fare musica, per Centomilacarie, è quasi una missione e Acqua Santa lo vuole sottolineare con forza e tenacia.
Arriviamo dalla sua apparizione al concerto di Salmo a Rho Fiera, davanti a 50mila persone, senza tremare neanche per un secondo e questo è il segno di una forte convinzione.
Raccontare le sue ambizioni in una canzone fa capire che ci siamo, che non ci si arrende e che l’obiettivo è ben visibile davanti gli occhi.
Auguriamo alla giovane Leva di riuscire a continuare su questa strada.
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RENATO ZERO – SENZA
Ok, fuori dal tempo rispetto al mercato attuale. Ok, i suoni usati sono vecchi di 20 anni. Ok tutto ma è Renato Zero e questa canzone è perfetta per lui e la sua caratura.
Il suo pubblico vuole questo, pretende questa energia e di sicuro la può trovare con questa Senza che nulla ha a che fare con il mondo musicale del 2025, e forse è meglio così.
Una canzone che affonda le radici negli anni 90 e 2000, una power ballad in cui Renato Zero torna a spingere sull’acceleratore con un’energia invidiabile e che, a un certo punto, sembra quasi ritrovare un accenno di Jack Skeleton.
Non è un easter egg, è proprio un modo più teatrale e meno cantato di interpretare una specifica frase che rimanda a quel film storico e immortale.
Il testo ruota attorno alla stanchezza dell’essere umano in questo mondo, rimasto senza certezze e senza fiducia verso il futuro con continui modelli sbagliati e continue frustrazioni dettate dall’abitudine.
Denuncia sociale resa forte da un assolo di chitarra elettrica vecchia maniera che non si sente più al giorno d’oggi nelle nuove produzioni.
Renato Zero ha fatto il miracolo restando fedele a se stesso.
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DAMIANO DAVID, TYLA, NILE RODGERS – TALK TO ME
Damiano prende un po’ di Doja Cat, un po’ di Espresso di Sabrina Carpenter, un po’ (come al solito) di Harry Styles, ci piazza sopra la linea di basso solita di mille altre canzoni e suonata per l’occasione dall’eterno Nile Rodgers, mescola tutto e crea Talk To Me.
Stessa storia di sempre: il livello di Damiano, la sua dimensione è internazionale ed è impossibile bocciarlo perché la qualità tecnica del brano è altissima. Il problema è l’originalità praticamente assente. Nonostante sia passato un anno, arrivati a settembre 2025 ancora siamo qui a chiederci Damiano David solista chi sia.
Non è di certo quello dei Måneskin, evidente, ed è un artista completamente pop. Questo è chiaro, ma qual è il suo carattere distintivo? Cos’ha Damiano nella costruzione dei brani che dovrebbe renderlo ‘unico’? Questa canzone ci lascia con le stesse domande già fatte in precedenza per gli altri brani di Funny Little Fears.
Bella per le radio italiane, riscontro di sicuro notevole a livello internazionale data anche la presenza di Tyla e Nile Rodgers, ma ciò non toglie che la domanda su quale sia l’elemento caratterizzante di Damiano permane.
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