La lunga dedica di Cesare Cremonini per Gianluca Grignani e il suo Destinazione Paradiso.
Non accade spesso che un artista italiano dedichi un intero post su Instagram al disco di un collega. E ancora meno spesso capita che riconosca apertamente quanto quelle canzoni abbiano influenzato la propria scrittura. A farlo è stato Cesare Cremonini, in un anno in cui Destinazione paradiso – l’album d’esordio di Gianluca Grignani – ha festeggiato i suoi 30 anni.
Negli scorsi giorni Universal Music ha pubblicato una nuova edizione celebrativa del disco, uscito nel 1995 e capace di vendere, solo nel primo primo anno, oltre 1.500.000 copie tra Italia e Sudamerica. Un impatto che ha segnato una generazione e che continua a vibrare nella memoria collettiva della musica italiana.
L’omaggio di Cesare Cremonini: “Grignani Mi ha influenzato nella scrittura”
Cremonini, nel suo lungo messaggio condiviso su Instagram, non si è limitato a un tributo formale. Ha raccontato, invece, come alcune delle sue canzoni più amate portino dentro l’eco delle intuizioni di Grignani. Un riconoscimento raro, soprattutto da parte di un artista che ha ridefinito la scrittura pop italiana degli ultimi vent’anni.
Ecco le parole integrali di Cesare Cremonini:
“Destinazione Paradiso compie trent’anni e si deve rendere omaggio a un autore e un musicista che ha fermato il tempo a metà degli anni novanta con degli evergreen che basterebbero a chiunque per prendersi lunghi applausi di gratitudine.
Per quanto mi riguarda Gianluca Grignani o Gianluca, a seconda dei momenti, ha influenzato la mia adolescenza in modo concreto nella scrittura delle canzoni e ora vi cito alcune canzoni molto importanti per la mia storia che se non ci fosse stato lui sarebbero state sicuramente diverse.
‘Cara Maggie’, per chi sa di cosa parliamo quando diciamo Lùnapop, ha sentito l’influenza di ‘Falco a metà’ più di ogni altro mio brano. ‘Silvia stai dormendo’, ancora Lunapop, non sarebbe mai nata se Gianluca non avesse creato ‘La fabbrica di plastica’ e in particolare modo quel capolavoro che è ‘L’allucinazione’.
Qui Cesare cita un altro disco cult di Gianluca Grignani, La Fabbrica di plastica, un disco rock considerato tra i migliori album del filone in Italia.
“Così come ‘Mille Galassie’ e ‘E invece sei tu’, del mio primo album da solista, non avrebbero trovato un morbido cuscino di accordi minori in cui muoversi senza quelli che ti infilava lui nelle sue canzoni da combattente con la chitarra acustica. E poi i Beatles, che in lui per un certo periodo si sentivano in sottofondo.“
Altra citazione del cantautore. Il disco di Grignani che conteneva una forte influenza dai Beatles è il terzo dell’artista, Campi di Pop Corn, un album che abbiamo analizzato di recente in questo articolo.
Cremonini continua…
“Anche ‘Momento Silenzioso’ e ‘Il pagliaccio’, che è una delle mie canzoni meno conosciute (ma più importanti per tutti voi che siete qui da sempre), ha le influenze nella creazione dei bridge (‘Ma in fondo io sto bene qua…’) e del suo timbro vocale che io avevo mangiato a grandi bocconi e digerito nelle infinite giornate di studio al liceo quando, per raggiungere Pianoro, una piccola città quasi montanara fuori Bologna, passavo quaranta minuti al giorno seduto sull’autobus 46 direzione Toscana. Guardavo fuori e sognavo come ho sempre fatto.
Grazie Gianluca. Mi colpì una tua frase letta in una qualche intervista alcuni anni fa. ‘A volte un artista ha solo bisogno di un abbraccio.0
A volte la strada sbagliata è la più illuminata.”
La risposta di Gianluca Grignani
Il post non è rimasto senza replica. Grignani ha voluto rispondere direttamente nel thread, con parole semplici ma chiarissime:
“Mi fanno davvero piacere tutte le parole che mi hai dedicato su questo post… non é scontato!
Grazie Cesare”
Un commento breve, asciutto, ma potentissimo: un artista che riconosce l’omaggio di un collega e restituisce un ringraziamento sincero.
“Destinazione paradiso”, trent’anni dopo
Il fatto che Cremonini abbia sentito la necessità di condividere questo omaggio non è casuale. Destinazione paradiso è uno di quei dischi che hanno spostato l’asse del cantautorato pop, introducendo un modo nuovo di lavorare sulle melodie, sulla parola e sull’urgenza emotiva grazie anche al lavoro di Massimo Luca.
Per molti artisti della generazione successiva – e Cremonini oggi ne è la voce più autorevole – Grignani non è stato solo un riferimento, ma un cantautore da cui partire per ridefinire il proprio linguaggio.
Un ponte tra due epoche musicali: gli anni ’90 delle chitarre frontali e gli anni 2000 della scrittura più introspettiva e cinematografica.










