5 Dicembre 2025
di Caporedattore
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5 Dicembre 2025

Gianluca Grignani: 30 anni di Destinazione Paradiso, trilogia Verde Smeraldo e nuovi concerti nel 2026

Tra riedizioni, nuovi progetti e due live nei club, Grignani apre un nuovo capitolo della sua storia artistica.

Gianluca Grignani presenta la trilogia Verde Smeraldo e i concerti del 2026
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Trent’anni dopo Destinazione Paradiso, Gianluca Grignani torna a raccontarsi in una conferenza stampa che somiglia più a un piccolo live che a un incontro formale. Tra aneddoti, riflessioni, vecchie ferite e nuova energia, il cantautore ha presentato la nuova edizione del suo album simbolo e ha annunciato la trilogia Verde Smeraldo – Residui di Rock’n’Roll e il ritorno sui palchi, due concerti che aprono ufficialmente un nuovo capitolo della sua storia artistica.

30 anni di “Destinazione Paradiso”: la riedizione e il senso di un disco immortale

A trent’anni dalla sua prima uscita, Grignani torna con Destinazione Paradiso, un disco che viene definito “da Hall of Fame della musica italiana” e che, nonostante il tempo, ha un suono ancora attuale e ha mantenuto la stessa intensità. Al centro c’è l’idea di rimettere a fuoco ciò che il tempo e una promozione complicata avevano distorto: l’immagine, il racconto, perfino la percezione di un artista spesso etichettato più per il personaggio che per le canzoni.

Il lavoro sulla nuova edizione di Destinazione Paradiso passa anche dalla parte visiva: foto d’archivio, scatti mai visti, una copertina che restituisce il Gianluca reale di allora, meno filtrato dai servizi fotografici e più vicino al ragazzo che stava per esplodere. Dentro, oltre all’album originale, trovano spazio materiali rari e una chicca per i fan: una versione embrionale di Falco a metà, intitolata Libera le ali, registrata con Massimo Luca alla chitarra e Grignani alla voce, fotografia preziosa di un brano ancora in costruzione.

Proprio a Massimo Luca il cantautore riconosce un ruolo decisivo: senza il produttore e chitarrista, racconta, quel disco probabilmente non sarebbe esistito in quella forma. Oggi, con il senno di poi, l’operazione gli sembra quasi un riallineamento karmico: un album più forte della promozione che provava a sabotarlo, riportato al centro con il rispetto che merita.

La conferenza diventa un mini-live: Grignani canta e si racconta

Da “Falco a metà” alla versione originale di “Destinazione Paradiso”

Quella che nasce come conferenza stampa si trasforma presto in un piccolo live acustico. Chiamato sul palco il chitarrista Davide Chiari, Gianluca attacca una versione speciale di Falco a metà, innestata proprio sul seme di Libera le ali, e gioca con la memoria dei presenti, tra cambi di testo, linee melodiche antiche e l’idea del volo come ossessione ricorrente nella sua scrittura.

Poi è il turno di La mia storia tra le dita, proposta in chiave intima, quasi come quando la portava in giro chitarra in mano prima che diventasse un classico. Infine, arriva anche Destinazione Paradiso nella versione “come l’aveva scritta”, la strofa in più, con quel senso di viaggio a senso unico che l’ha resa una delle canzoni più forti del suo repertorio.

“La mia storia tra le dita”, una canzone che non smette di girare il mondo

Su La mia storia tra le dita Grignani si sofferma a lungo: ricorda come il brano sia stato tradotto e reinterpretato in ogni lingua possibile – dal pop al punk, dal reggae alle versioni in spagnolo – e sottolinea che la versione italiana ha superato i 500 milioni di ascolti su Spotify. Una canzone “fortunata”, la definisce, ma soprattutto una canzone che sente appartenere alla gente, più che a chi l’ha scritta.

Racconta di aver lasciato sempre grande libertà alle cover, senza mai intervenire pubblicamente, e di come questa esposizione mondiale gli abbia riaperto porte importanti soprattutto nel mondo latino. Il legame affettivo con il pezzo, però, resta intatto: è il ponte che collega il ragazzo di allora con l’artista di oggi.

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