12 Settembre 2025
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12 Settembre 2025

Pagelle nuovi singoli 12 settembre 2025: Sarah e Mida molto bene, Achille Lauro la copia di se stesso

Le recensioni ai nuovi singoli italiani a cura di Alvise Salerno

Pagelle nuovi singoli italiani del 12 settembre 2025
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PAGELLE NUOVI SINGOLI 12 settembre 2025 – i Bocciati da AMI

MARA SATTEI – GIORNI TRISTI

Piccolo fun fact di chi vi scrive queste pagelle. Tempo fa, nei corridoi di Sony Music, durante una visita per altri motivi di lavoro questo brano ha risuonato nelle mie orecchie di sfuggita e non di proposito ma era diversa.

Più lenta, anche se di poco, e non aveva ancora la struttura completa che ha oggi. Era migliore.

Questa versione è sincopata, troppo rapida e Mara ha sempre lo stesso problema con il cantato di sempre, anche se stavolta a essere sinceri un po’ meglio delle altre volte. Non si capisce tutto in modo chiaro.

Il brano viaggia a una velocità folle, bpm molto elevati e accordi in minore che non accompagnano al meglio l’ascoltatore. Già andiamo veloci, se poi il brano mi deve pure intristire faccio fatica.

Per questa volta no, mettiamo i giorni tristi nel cassetto.

★ ★ ★ ★


RONDODASOSA – AL PACINO

Qualcuno di buon cuore e che abbia a cuore questo ragazzo potrebbe fargli capire che esistono mille altre cose di cui parlare oltre lui che sognava di fare di soldi, di diventare Al Pacino in Scarface e che viene dai bassifondi ma adesso è un gran figo?

Questa canzone è la copia sputata di qualsiasi altro brano che ha già pubblicato e non c’è un singolo dettaglio nuovo, nessun colpo di genio, niente.

Tu vuò fa l’americano? Ok, però almeno aggiorna i contenuti Rondo perché così si rischia di finire in un loop da cui uscire è difficile, ammesso che già non sia troppo tardi.

Restiamo fiduciosi sul concetto che non sia mai troppo tardi per cambiare rotta ma per ora è no.

★ ★ ★


LAURA PAUSINI – LA MIA STORIA TRA LE DITA

La “bocciatura” non è per Laura Pausini, lei è stata perfetta nel cantare e nel fare questa operazione da cima a fondo (e in questa frase includiamo tutto lo storico degli avvenimenti successi in questi mesi).

La bocciatura è per il concetto che c’è dietro questa che non è mai stata e mai sarà solo una canzone. Questo è un vomitare la propria emotività dalle viscere e nessuno, neanche il Grignani del 2025, è capace di donare quella stessa sensazione di distruzione dell’anima che c’è nella canzone originale.

Laura Pausini ha fatto il massimo e lo ha fatto bene ma né lei, né Grignani con Bocelli Jr sono riusciti a restituire di nuovo la stessa empatia di 30 anni fa.

Il lavoro delle interpreti in questo genere di operazioni non deve essere quello di fare questa cosa, lo sappiamo, ma questo è un brano troppo unico e speciale ed è sempre un rischio gigantesco scegliere di riprenderla e fare una cover.

Era difficile, si è confermata tale. La Mia Storia Tra Le Dita è solo quella, ne abbiamo avuto la conferma. Nulla togliendo alla grande capacità tecnica di Laura che è stata, lo ripetiamo, ineccepibile nel suo canto.

★ ★ ★ ★ ★½


EMILI KASA – ELODIE

Questa canzone ha svariati problemi e partono tutti dall’interpretazione e dal canto della sua autrice, la giovane Emili Kasa, che sceglie di sfruttare ancora nel 2025 il corsivoe.

Non va più, è diventato disturbante per molti perché si perdono tante e tante cose del testo. Bisogna riappropriarsi del cantare correttamente e lasciare il corsivə a Rkomi e Blanco, che lo fanno da anni e hanno il loro ‘bollino di qualità’ stampato sopra.

I nuovi, gli emergenti, sbagliano ad approcciarsi al canto in questo modo e se a questo aggiungiamo un altro dettaglio legato all’interpretazione, ecco che completiamo il quadro.

Emili sceglie di spezzare il cantato con un singhiozzo, quasi pianto a dirotto, che dovrebbe donare emozione ma che, invece, dona fastidio perché è tutto troppo.

Quando si vuole inserire un aspetto emotivo come il pianto singhiozzato, un sorriso evidente, una risata fragorosa bisogna dosare bene perché il rischio di eccedere e rendere tutto stucchevole e too much è dietro l’angolo.

In questo caso il singhiozzo dura dall’inizio alla fine, senza sosta, con la voce che raggiunge spesso una nota acuta proprio come quando si singhiozza nella vita reale e diventa molto fastidioso alla lunga.

Dosare, calibrare, equilibrare ogni virgola è fondamentale. Prendere appunti per il futuro.

★ ★ ★ ★


CAPO PLAZA – LARRY HOOVER

Ammetto di non avere capito il senso della canzone. Non ho capito di cosa parla, non ho capito i collegamenti, non ho capito il senso.

Forse il punto è proprio questo: non deve parlare di niente e va bene così per chi l’ha scritta.

Attenzione, però, perché nel mezzo di frasi sconclusionate e poco connesse l’una con l’altra trapela la solita storia: Plaza era nessuno e ora ha “6 milioni e mezzo”, fa i milioni, compra gioielli. Insomma, la solita solfa che in 20, il suo primo album, era pure d’impatto ma adesso è diventato un concetto trito e ritrito.

Tutto questo serve solo per, come dicono i GenZ, ‘gasare’ ma che, infondo, non hanno un reale significato. Sarà questo l’ennesimo caso di ‘gasamento’?

Noi per rispetto del nostro lavoro e delle competenze acquisite la bocciamo perché uno dei tratti distintivi della musica è di essere anche frutto di genio e inventiva, la ripetitività alla lunga denota stanchezza artistica e poca voglia di sperimentazione.

★ ★ ★ ★

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