9 Maggio 2021
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9 Maggio 2021

Top e Flop Aprile 2021: Laura Pausini e Franco126 al top… incerterzze su Achille Lauro ed Emanuele Aloia mentre per Federico Rossi è un crollo

Aprile dolce dormire! Così dice un famoso proverbio! Nel mese simbolo della primavera chi l'avrà spuntata? Ecco i nostri top e flop!

Top e Flop Aprile 2021
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ZONA NEUTRA

ACHILLE LAURO

L’album Lauro è un disco che è difficile apprezzare dopo un solo ascolto. È un progetto che ha bisogno di tempo per essere metabolizzato e il fatto che abbia esordito direttamente al primo posto della classifica Fimi degli album più venduti è un risultato importante. C’è però da sottolineare che i numeri dei pezzi su Spotify sono piuttosto limitati e anche in radio gli ultimi singoli non hanno sfondato. Non si può dire che Lauro sia un disco ricco di singoli, anzi, ma per ora si può tranquillamente affermare che ci si poteva aspettare di più. Ancora troppo presto per definire il disco top o flop.

MAX GAZZÈ

La Matematica dei Rami è un album di difficile collocazione. La composizione è elegante e i suoni risentono dell’approccio rock della Magical Mystery Band, ma per il cantautore romano prosegue una fase di limbo iniziata già al Festival di Sanremo, dove con Il Farmacista ha ottenuto il peggior piazzamento della sua carriera.

L’esordio alla quarta posizione delle chart Fimi album aveva fatto ben sperare, ma due settimane dopo non c’è più traccia del disco nella Top 100.

Il nuovo singolo Considerando, presentato anche al Concerto del Primo Maggio, in un mese ha totalizzato soltanto 200’000 ascolti su Spotify.

Tra l’altro si tratta di un disco pensato per il live, ma come verranno riprodotti i suoni della Magical Mystery Band?

Non si può ancora parlare di flop, ma manca davvero poco e a prima vista non ci sono molte prove d’appello.

EMANUELE ALOIA

Quando si parla di cattiva gestione, del prendere un artista che ha fatto boom da indipendente e sbagliare troppe cose. Cosa ci si può aspettare da un ragazzo giovane al primo album solista? Sicuramente un disco onorevole e il compito è stato svolto alla perfezione da Emanuele Aloia che con Sindrome di Stendhal non è mai banale e consegna un progetto che a tratti può risultare un po’ difficile da comprendere, soprattutto nei testi.

L’esordio in Top Ten è un buon risultato, ma è stato ottenuto con un apporto piuttosto limitato dello streaming campo in cui l’artista si era dimostrato moto forte. Se il pubblico dei più giovani (che per inciso utilizza Spotify per ascoltare musica) non si focalizza su Emanuele Aloia, a chi è rivolto questo nuovo progetto?

La scelta del nuovo singolo, ennesima canzone d’amore, al posto di un altro brano, per esempio l’ottima Ipocrisia, non ha di certo aiutato il disco.

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