29 Gennaio 2025
di Direttore Editoriale
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29 Gennaio 2025

Festival di Sanremo: i vincitori delle nuove proposte esclusi e quei no immeritati

Da questo approfondimento una proposta: intitolare a Valentina Giovagnini il premio della Critica

Sanremo, i vincitori delle Nuove Proposte esclusi dai Big
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Sanremo: in vincitori delle nuove proposte esclusi

La prima volta che volontariamente un vincitore della categoria Nuove Proposte venne escluso fu nel 2004. L’anno precedente, edizione di Pippo Baudo, Dolcenera aveva trionfato tra i giovani con Siamo tutti là fuori.

Nel 2004 la direzione artistica del Festival viene affidata a Tony Renis (assistito da Gianmarco Mazzi che, già dall’anno successivo, diventerà una figura molto importante per la kermesse). Renis non solo riesce a litigare con quello che sarebbe dovuto essere il conduttore artistico di quell’edizione, Paolo Bonolis (subentrerà in corsa Simona Ventura), ma ha forti dissapori anche con le case discografiche. Così le major decidono di non partecipare al Festival e Renis si ritrova in gara solo artisti indipendenti tra cui molti debuttanti, ben 16.

Nonostante Dolcenera fosse un’artista indipendente, oltre che la vincitrice della categoria Nuove Proposte nell’anno precedente, non viene scelta con la sua Un Mondo Perfetto, canzone che poi darà il titolo a un suo disco. Ci riproverà anche nel 2005, direttore artistico Mazzi (conduce Bonolis), ma nemmeno in questo caso verrà scelta. Il brano presentato, Mai Più Noi Due, diventerà poi un grande successo e le permetterà di vincere Music Farm e di tornare ad affermarsi nel panorama discografico e, soprattutto, di tornare da Big a Sanremo nel 2006.

La stessa sorte di Manuela, questo il nome di Dolcenera, avviene alla vincitrice della Nuove Proposte del 2005, Laura Bono. Quell’anno Bonolis introduce la divisione per categoria nella gara (Uomini, Donne, Band, Classic e Nuove Proposte) e la Bono, vincendo, si guadagna la possibilità di concorrere con gli altri alla vittoria dell’intera edizione durante la finale, classificandosi però quinta.

L’anno successivo, direzione artistica sempre Mazzi, conduzione di Giorgio Panariello, proverà a tornare all’Ariston ma la sua canzone, la splendida Che Bel Vivere, non viene accettata in quanto troppo simile per tematica a un’altra canzone già scelta: Com’è Straordinaria la Vita di Dolcenera.

Anche Laura Bono deciderà di partecipare a Music Farm nel 2006 ma nel suo caso non arriverà né la vittoria nel programma, né il ritorno a Sanremo. Dall’anno del trionfo, il 2005, la cantautrice ha presentato diverse canzoni al Festival, da sola o con Le Deva, praticamente ogni anno, senza mai ottenere una nuova possibilità.

Anche il vincitore delle Nuove Proposte del 2006, il cantautore bresciano Riccardo Maffoni, non verrà selezionato per tornare al Festival nel 2007 (conduce e dirige Baudo) e finirà nel dimenticatoio, pubblicando, dal 2006 ad oggi, solo due album.

Sarà proprio Gianmarco Mazzi, al suo ritorno, e a partire dal 2010, a iniziare per primo a ignorare in modo continuo il vincitore della categoria Nuove Proposte. E così Tony Maiello, vincitore nel 2010 con Il Linguaggio della Resa, non verrà scelto con 200 Note (brano poi affidato a Laura Pausini anni dopo, vedi qui) non riuscendo più a trovare la via del grande successo.

Lo stesso accadrà al vincitore del 2011, Alessandro Casillo, giovanissimo proveniente da Io Canto, che anni dopo, e con una forte depressione affrontata, rivedremo ad Amici di Maria De Filippi. Anche in questo caso una partecipazione sfortunata.

Anche Casillo, in tutti questi anni, ha presentato diversi brani a diversi direttori artistici senza mai riuscire a tornare al Festival (tra questi Si lo So e Io Scelgo Te, ma anche un brano con il suo nuovo nome d’arte, ARCO, in duetto con BigBoy, ovvero Sergio Sylvestre).

Nel 2013 a vincere la categoria giovani del Festival di Sanremo sarà Antonio Maggio con Mi Servirebbe Sapere. Fabio Fazio, direttore artistico e conduttore di quell’edizione, sceglierà però di non portare nei Big il cantautore ma punterà su Renzo Rubino, terzo classificato quell’anno nelle Nuove Proposte.

Una decisione anomala che, purtroppo, come per tanti altri prima e dopo di lui, rallenterà considerevolmente la carriera di Maggio.

Nel 2015 e nel 2016 Carlo Conti prende in mano il Festival e sceglie di portare avanti la vecchia tradizione “Baudesca” e così il vincitore del 2015, Giovanni Caccamo, torna tra i Big nel 2016 in duetto con Deborah Iurato, mentre quello del 2016, Francesco Gabbani, è in gara nel 2017, gara in cui tra l’altro trionfa mettendo a segno il record di due vittorie in due categorie diverse in due anni.

Nel 2017, guida sempre Carlo Conti, a vincere sarà Lele, talento che il pubblico scopre ad Amici di Maria De Filippi. Lele non sarà scelto dal nuovo direttore artistico, Claudio Baglioni, nel 2018 e, dopo qualche anno di tentativi andati male, sceglierà di diventare principalmente un autore per altri artisti.

Baglioni avrà la fortuna nel 2018 di avere in gara Ultimo, che trionferà nelle Nuove Proposte e, di ritorno tra i Big nel 2019, si classificherà secondo, dando il via a una carriera di grandi successi e stadi sold-out.

Ad oggi, il 2018 rimane l’ultima volta in cui un vincitore della categoria Nuove Proposte viene promosso tra i Big. Nel 2019, infatti, Baglioni abolirà la categoria, nel 2020 Amadeus la reinserirà, ma porterà nei Big del 2021 non il vincitore, Leo Gassmann, bensì Fasma (trionfatore nelle vendite di quell’edizione). Nel 2022 vincerà Gaudiano, che l’anno successivo, quando a sua volta Amadeus abolirà la categoria come fece Baglioni, non verrà promosso tra i Big.

Con Conti le Nuove Proposte, seppur dimezzate a quattro, sono tornate al Festival e non resta che aspettare di scoprire cosa accadrà.

In conclusione: il peso di un no per i vincitori delle nuove proposte esclusi

Quel che ci sentiamo di dire è che, a parte alcuni vincitori delle Nuove Proposte che, secondo le nostre informazioni, scelsero di non tornare l’anno successivo (Alex Britti, Rocco Hunt, Raphael Gualazzi), la mancata conferma di un vincitore delle Nuove Proposte tra i Big ha determinato in negativo la carriera di alcuni artisti, da Laura Bono a Tony Maiello, da Alessandro Casillo ad Antonio Maggio, da Lele a Riccardo Maffoni, cambiandone per sempre le sorti.

Pippo Baudo, in fondo, ci aveva visto giusto nel portare avanti questa regola non scritta.

la proposta: intitolare il Premio della Critica a Valentina Giovagnini

Tra tutti questi nomi citati, ci sentiamo anche di menzionare lo splendido talento di Valentina Giovagnini, che, vincitrice del Premio della Critica Nuove Proposte nel 2002, non riuscì mai più a tornare in gara a Sanremo, ricevendo il no di Baudo nel 2003 (la sua L’amore non ha fine fu scartata all’ultimo) e nel 2009, di Tony Renis nel 2004 e da Gianmarco Mazzi nel 2005 (anche se si dice che la sua Sospesa fosse piaciuta molto a Bonolis, che conduceva quell’edizione).

Valentina, di cui potete ascoltare nuovamente la musica in digitale e in formato fisico a partire dallo scorso anno grazie a un’iniziativa di ADA/Warner (vedi qui), perse la vita nel 2009 in un incidente stradale e da allora non è mai stata ricordata nemmeno una volta sul palco del Festival di Sanremo.

Ecco, a nostro parere, sarebbe bello e anche giusto, viste le storie di tanti artisti raccontate in questo articolo, che a lei fosse dedicato il Premio della Critica per le Nuove Proposte, così come quello per i Big porta il nome di Mia Martini.

 

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