19 Gennaio 2024
di Interviste, Recensioni
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19 Gennaio 2024

Pagelle singoli del 19 gennaio 2024: Gio Evan stupisce e rimane unico. Albe trova finalmente la sua direzione

Le recensioni alle nuove uscite della settimana del nostro critico musicale

Pagelle Nuovi Singoli 19 gennaio 2024
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PAGELLE NUOVI SINGOLI 19 gennaio 2024

COSMOTroppo Forte

Torna Cosmo e porta una nuova idea di se stesso dal punto di vista musicale, pur restando molto elettro 80. Stavolta l’artista ha infatti rinunciato alla forma canzone, approfondendo l’idea del sound, del suono. Il livello sembra cercare peripezie robotiche alla Kraftwerk, ma in italiano va detto che la cosa riesce meno. Se l’idea è restare confinato ad un certo tipo di pubblico, quello che ricerca proprio questo tipo di suoni, questo tipo di serate, allora può aprirsi il suo varco. Un po’ più complicato riuscire a scardinare l’idea mainstream generale.
Senza Voto

BOROCocaina

Su una base trita e ritrita Boro dedica alla sua bella, quanto ne ha bisogno, dicendole: sei la mia cocaina, ti scopo sul divano col tanga in mano. Ma voi, dico a voi ragazze, vi piace che il vostro ragazzo vi parli così? Vi piace che non sappia trovare frase migliore per dirvi quanto vi ami, quanto vi desideri? Se la risposta è si allora avete un problema.
Due
⭐⭐

ANNAI Got It

Dice nel testo di questo brano di non aver bisogno d’approvazione e, diciamocelo, forse ha ragione. Anna ormai cammina da sola ed ha ottenuto successo ben oltre quello che lei stessa poteva immaginare. L’anno appena trascorso è riuscita ad essere fra le artiste più certificate pur senza pubblicare praticamente nulla a suo nome, ma solo come feat. Questo brano rompe il silenzio personale e col suo inizio e arrangiamento quasi epico, ce la riconsegna sempre simile a se stessa. Parla, blatera di ciò che vuole, di ciò che non vuole, bla, bla, bla.. Non una nota cantata, nemmeno una. Se pensate che un giorno, domani, un brano come questo vi faccia compagnia, allora davvero non ho nulla da dirvi in proposito. Però lei blatera… ok, blatero pure io.
Tre
⭐⭐⭐

BABY GANGHebs

Sono quasi impressionato dalla base scelta; mi faceva sperare bene. Invece che palle ragazzi! Sempre le stesse cose. Ma non vi scocciate di sentire cose del genere? Ma cosa vi resta? Contenti voi…
Tre
⭐⭐⭐

LEON FAUNAnima

Riuscire a cambiare l’accento persino su una parola corta e immediata come “spenta”, che per l’occasione diventa “spentà”, ha davvero del geniale… il genio del brutto. Pezzo piuttosto inutile, che non regala nulla ne come arrangiamento, un po’ affogato, ne come proprio forma canzone, laddove si può considerare tale un jingle di 2 minuti e sei secondi.
Quattro=
⭐⭐⭐⭐=

LIVIO CORIA Quanno Ce Ammo Perz

Cori per tanto tempo è stato additato come il probabile artista dietro il progetto Liberato, ma con questo pezzo invece sembra aver scelto le orme di un altro collega, quelle di Ivan Granatino. Sicuramente questo pezzo è un passo indietro sia dal punto di visto della personalità artistica che da quello dell’originalità della proposta. E’ un sunto di tante cose già sentite e di appiattimento vocale, schiacciando le sue di note per far sentire vari effetti che però non raccontano niente di lui come artista.
Quattro
⭐⭐⭐⭐  

NDGOdiami

Iniziare il pezzo con “troverai un motivò” e continuare con “ti chiedèrò”, o “sei rimàstà sempre la stessa”, dove le parole con i loro accenti corretti ci stavano benissimo, ha davvero dell’ingenuo. Ho citato solo tre casi ma il pezzo è pieno di accenti invertiti che davvero non se può più. E la cosa che mi fa rabbia sapete qual è? Che il pezzo non è nemmeno brutto, anzi. Ma proprio non ce la faccio e non dovreste nemmeno voi.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

VALERIO MAZZEIUnica Stronza

Beh, non so voi, ma seppur mi sembra evidente che questa ballata sia una dichiarazione d’amore piuttosto esaustiva, se io fossi la sua lei, non mi piacerebbe essere definita “l’unica stronza che rimane negli occhi miei, l’unica cosa che mi basta, come mai con nessun altra”? Cioè stai ammettendo che non è l’unica che nel periodo breve ti sta “tenendo compagnia”, ma solo l’unica che rimane negli occhi, definendola, per altro, come la definisci. Alla faccia del romanticismo! Quasi, quasi è meglio tornare a quello che veniva a casa col mazzo di fiori da regalare alla suocera per chiedere al suocero la mano della figlia! Insomma, ti lamenti che lei se ne vada, che ti rifili un “non sono pronta”?. Diciamo che la costruzione del pezzo comunque non è malvagia, ma il testo è davvero un’infrazione alla logica del sentimento che vuole descrivere. Ci poteva lavorare meglio.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐

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