New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 26 settembre
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Rose Villain – Bollicine
Una nuova ballad per Rosa Luini, presentata ad Assago durante il suo primo concerto al Forum insieme al marito/producer Sixpm e che la allontana totalmente dal brano estivo con Tony Effe.
Un mondo non nuovo ma necessario, ora, per lei per regalare un’altra sfumatura ai fan che viaggiano tra i sintetizzatori vocali alla Imogen Heap durante tutta la durata del brano.
Il brano fa riferimento alla fragilità umana di ognuno di noi e di come tutte le certezze acquisite, e non solo, possano esplodere come una bolla nel giro di un attimo. Non una brutta canzone, anzi. Diciamo che se paragonata ad altre sue ballad, Trasparente su tutte, questa è un gradino sotto.
★★★★★★
Angelica ft Cosmic Crooner – Don’t Worry It’s only a movie
Una di quelle canzoni da colonna sonora di 007 o, all’italiana, dei film di Diabolik. È proprio perfetta per un film con le sue melodie così tanto ‘spy’. La chitarra elettrica con i suoi arpeggi è l’elemento chiave di tutto l’arrangiamento.
Lei canta il ritornello in italiano, Cosmic Crooner tutto il resto in inglese e la canzone non permette alle voci di mescolarsi mai, i ruoli sono ben definiti. Non una canzone memorabile ma non certo una brutta canzone. Di sottofondo durante un aperitivo è perfetta.
★★★★★★
Federico Stragà – È Così
C’è esperienza, si sente e si percepisce dal tipo di racconto maturo e dal come viene cantato.
Federico Stragà fa un lavoro di fino sfruttando melodie da ballad italiane anni 90 in stile Ron o Gatto Panceri, quel mondo lì molto bello, molto d’impatto.
L’amore tra un uomo e una donna che ‘è così’ ma che vive di continui sogni e desideri per il futuro, lungo un percorso che permette di alimentare costantemente il sentimento.
Federico Stragà ha fatto la sua magia con questa canzone e merita un ascolto attento e preciso per apprezzarne ogni sfumatura, sia nella voce sia nell’uso sapiente degli strumenti. Il bongo, ad esempio, è elemento importante anche se si confonde con la batteria durante il ritornello. Una virgola ma che fa capire molto dello studio dietro al brano.
★★★★★★½
Cesare Cremonini – Alaska Baby
Title track dell’ormai famoso, e all’unanimità considerato bellissimo, ultimo album di Cremonini Alaska Baby è il manifesto di questo lavoro, la sintesi massima tra musica e parole/messaggio che Cesare ha voluto raccontare e fare ascoltare.
Alaska Baby inizia con un mix di fiati, trombe e tromboni che creano la giusta atmosfera da inizio concerto, infatti con questa canzone si sono aperti gli ultimi live negli stadi.
È un profluvio di strumenti, accordi, idee che vengono piazzati ad arte per raccontare questo viaggio in giro per il mondo.
Un viaggio che ha permesso a Cremonini di ritrovare se stesso e di trovare lo stimolo per creare canzoni che, per l’ennesima volta, lo hanno issato e fatto svettare sopra tutti gli altri.
★★★★★★★
Niveo – A Rallentatore
Questo ragazzo è cresciuto tantissimo e la sequenza dei singoli pubblicati da due anni a questa parte lo conferma. A Rallentatore è l’ennesima conferma che se si studia e ci si applica, nella vita, si può fare e raggiungere qualsiasi obiettivo e chi non se ne rende conto ha un evidente problema di udito.
Il brano è pop, puro pop, uno di quelli che potrebbe serenamente stare in alto in classifica e in qualsiasi tipo di playlist di genere.
“La voce non trema più” è l’inizio di una storia che si sviluppa attorno alla storia di un ragazzo che affronta la sua crescita, umana e anagrafica. C’è sicurezza nell’esposizione, cosa che fino a qualche tempo fa mancava, e non è un dettaglio banale.
Se proprio volessimo trovare un difetto, nel ritornello si poteva spingere un po’ di più con gli strumenti e con l’apertura del suono perché, forse, questo brano e questa voglia di cantare meritava più di tre strumenti per essere raccontata.
★★★★★★★½
Levante – Niente da Dire
La cosa che colpisce sempre, nessun caso escluso, di Levante è la sua capacità di scrittura.
Semplice ma mai banale, efficace nel descrivere situazioni comuni ma senza scadere nella palude della ripetitività lessicale. Levante spiega cosa si prova dopo un allontanamento e quanto sia complicato anche solo riuscire a interagire considerando che la separazione sia freschissima.
Per quanto riguarda la musica, immaginate una canzone pop di Levante ‘classica’, ritmo che potremmo quasi considerare suo sotto certi aspetti. Funziona tutto, come sempre.
★★★★★★★½
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