Top e flop settembre 2021 ZONA NEUTRA
FRANCESCO GABBANI
Qualcuno dice che Francesco Gabbani faccia fatica lontano dal Festival di Sanremo. È una mezza verità. Perché?
Perché è vero, in passato è successo che Francesco faticasse (e non poco) con alcuni singoli pubblicati senza la spunta del Festival (come per tanti artisti del mondo pop). È anche vero però che il nuovo singolo, La rete sta funzionando. 600.000 stream in meno di un mese (il brano è uscito il 10 settembre scorso) non sono pochi per un cantautore di matrice pop nell’epoca dello streaming, degli “ascolti giovani”, del rap, della trap e dell’indie.
Il tutto senza contare le radio che stanno apprezzando il brano (nella Top 20 generale EarOne e all’ottavo posto nella classifica dei brani italiani) e i live che hanno sempre il proprio seguito. Il pop è vivo, fa più fatica nell’epoca dello streaming, ma c’è. Il brano non è un grande successo, ma ci sono anche le messe misure.
J-AX
Il “personaggio” J-Ax continua a piacere, il nuovo disco, Surreale, a quanto pare meno.
Lodevoli le tante iniziative umanitarie e la voglia di provare a far riflettere chi lo segue sui social con lo spazio 2cent (che di recente ha smosso la situazione sociale molto importante a Bologna portandola alla risoluzione). Musicalmente però l’ultimo disco ReAle, ora diventano SurreAle, un triplo disco che accorpa anche il suo alter ego punk, Jaxonville, fatica e non poco.
Fermato alla #3 nella settimana di uscita da Kanye West e Rkomi, dopo poco più di un mese il disco è già fuori dalla Top 20, alla #28 per la precisione. Rtl 102.5 continua a sostenerlo in radio tenendo altro il nuovo singolo, Sono un fan, ma a quanto pare non basta.
SEAT MUSIC AWARDS
I premi della musica italiana, volontariamente trasmessi quest’anno con una settimana di “ritardo” (il 9 e 10 settembre) per prendere il pubblico delle famiglie, ha raccolto il peggior risultato in termini di telespettatori dal 2012, anno in cui passo da Italia 1 a Rai 1. Anche lo share, rispetto allo scorso anno, è sceso.
Uno show realizzato in una bellissima location, con due ottimi presentatori ma un po’ troppo prevedibile. L’unica cosa imprevedibile per i telespettatori sono stati i premi speciali assegnati dagli organizzatori stessi ai proprio artisti.
Serve lavorare sullo show, sulle proposte musicali da presentare… i Music Awards devono essere più cerimonia, più premi della musica italiana, e meno finale del Festivalbar.
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