22 Novembre 2023
di Interviste, Recensioni
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22 Novembre 2023

Sanremo Giovani 2023: Pagelle ai Giovani in cerca di un posto al Festival di Sanremo 2024

Dagli 8 brani del regolamento discografico ai quattro scelti tramite Area Sanremo

Sanremo giovani 2023 pagelle
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Sanremo giovani 2023 le pagelle

Bnkr44 – Effetti speciali

Un po’ band urban attuale, un po’ anche boy band anni 90, però quelle non ritenute rassicuranti, tipo gli East 17 per intenderci, i Bunker mettono a segno un pezzo carinissimo, che entra facile nelle orecchie e che ha diversi cambi di passo forniti anche dai diversi approcci vocali dei vari membri qui chiamati a cantare.

A livello musicale di effetti speciali ce ne sono pochini per dirla tutta, ma il non giocare a strabiliare mantenendo comunque un’orecchiabilità accentuata su un motivo che suona oltremodo fresco potrebbe essere una carta vincente da giocarsi. Un’altra che non tengono troppo nascosta è l’immagine che lasciano facilmente ipotizzare ragazzine urlanti senza contegno.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Clara – Boulevard

Canzone dedicata alla mamma, ma che è una storia di vita reale e non la solita dedica che spesso cade nelle retoriche più prevedibili. La voce di Clara, che pur si è già distinta in quest’ultimo anno, è particolare poiché infarcita di una vena malinconica naturale che le permette di risultare comunicativa.

Il brano per sua stessa evoluzione avrebbe potuto esplodere vocalmente, ma è stato preferito tenere un profilo più delicato, un porgere le note in maniera più dolce, raccogliendo un effetto intimo che altrimenti poteva essere vanificato.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Grenbaund – Mama

Brano decisamente generazionale, molto “slangato” e, se mi è concesso, un filo ansiolitico sia nella base musicale che nel modo d’interpretare il cantato, con questo arrembare senza grande controllo e molto in linea con il “non saper cantare” , imperante di questi ultimi anni… ma che tanto poi canto lo stesso. Lingua italiana poi messa a dura prova, sia dagli slang che da diversi accenti messi… diciamo a caso?
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Jacopo Sol – Cose che non sai

Bisogna stappare parecchio le orecchie per capire esattamente alcuni passaggi, per non perdersi parole del testo, un po’ per la sua maniera di biascicarle, le parole, un po’ perché qualche vocale è talmente aperta da dover essere interpretata ad intuito. Esempio? “Tempo” che diventa “Tampo“.

Per il resto il pezzo è contemporaneo ma molto poco suonato. Intelligente mossa tuttavia giocarsi l’inciso a due tempi, con ritmica elettronica in divenire che aiuta il non perdere attenzione. Manca però un gancio importante.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Lor3n – Fiore d’inverno

C’è qualcosa di profondamente vecchio in questa canzone, con quel tu che diventa parola e suono simultaneamente nell’inciso, un po’ come il “tututu” di Alessandro Canino o il Turuturu di Francesco Boccia e Giada Caliendo. In entrambi i casi i decenni sul groppone sono diversi.

In controtendenza la voce è invece piuttosto acerba, immatura oserei dire. Con una tendenza alla sospirare alla Michele Bravi, senza tuttavia averne la riconoscibilità del timbro e nemmeno le buone note basse. Mi chiedo come sia possibile non ci fossero proposte migliori fra non so nemmeno quante ne siano arrivate.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Santi Francesi – Occhi tristi

Quando c’è un’idea artistica ben strutturata questa arriva subito nitida, senza chiedere permesso, senza passare dal via. Con una ritmica quasi jungle, il duo già vincitore di X Factor di qualche anno fa, mantiene il piede sull’acceleratore della musica elettronica, unendo questa propensione alla buona capacità di armonizzare, usando la voce del vocalist su più registri, riuscendo così ad arrivare interessanti anche a chi nella musica cerca per prima cosa la voce.

Funziona anche pensandolo come semplice singolo lancio, senza la gara di Sanremo.
Sette+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Tancredi – Perle

Se devo essere sincero, trovo questo pezzo di Tancredi molto carino, anche se mi sembra come se avesse perso un po’ la sua componente originale. Il brano è infatti molto vicino ad un certo tipo di cantautorato attuale, quello da nuova scuola romana per intenderci, anche se il nostro romano non è e se uno potesse averne il dubbio, tutte queste “e” apertissime fugano ogni dubbio.

Tuttavia è probabilmente fra quelli in gara in questa qualificazione il pezzo più suonato, quello che vanta una chitarra reale a condurre i giochi ed effetti vocali ridotti all’osso, lasciando spazio alla voce vera.
Sei 1/2
⭐✨

Vale Lp – Stronza

Sicuramente la parola del titolo e anche incipit dell’inciso, seguita da un “lalalala”, resta impressa come ottimo gancio pop per una canzone che invece non è sicuramente un pop classico ma un intelligente mistura di sensazioni che non fanno uno stile preciso. Vale Lp è originale anche nel timbro che la rende vicina ad alcune delle più giovani starlette urban di questi ultimi anni, ma anche più intinata e come tali con maggiori possibilità interpretative. Il pezzo è furbo si, ma per nulla malvagio.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Cliccate in basso su continua per scoprire i voti i 4 brani scelti da Area Sanremo.

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