15 Gennaio 2024
di Interviste, Recensioni
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15 Gennaio 2024

Festival di Sanremo 2024: le pagelle di All Music Italia ai brani in gara dopo l’ascolto in anteprima

Trenta brani in gara per un Festival in direzione Festivalbar

Festival di Sanremo 2024 Pagelle
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Festival di sanremo 2024 pagelle dopo il pre-ascolto in anteprima

Ecco a voi cosa ne penso delle nuove canzoni di Sanremo… in rigoroso ordine alfabetico.

Alfa – Vai!

Pezzo up tempo arrangiato in chiave finto country, un po’ alla “Timber” di Pitbull & Kesha, con tanto di “uh” e fischietto con video già scenograficamente pronto, fatto di tori meccanici e lazzi. Carina per le radio ma non passa alla storia come pezzo su cui, fra gli altri, poggiarci una carriera. Accettabile nell’insieme

Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: Mi hanno detto che il destino te lo crei soltanto tu


Alessandra Amoroso – Fino A Qui

Alessandra fedele ad Alessandra e non vi racconto di quella che ultimamente si era data una botta di vita in pezzi scatenati. Non regala niente di nuovo e anche se il tema è importante, la resa è troppo vicina a cose che già ci ha fatto sentire. Noiosetta. Inoltre la voce sembra aver perso potenza… ma non quella sensazione che la lacrima sia sempre dietro l’angolo

Cinque ½
⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:… a sentirmi come Sally senza avere più voglia di fare la guerra.


Annalisa – Sinceramente

Il mood è quello che Nali sta cavalcando da un bel po’ e che le ha dato il grandissimo successo. Non ci si aspetti nulla di diverso oltre un brano che funziona, che gioca con ambientazioni dance e spinge a far muovere il piedino a chi nemmeno lo sa fare. Lei canta come sempre molto bene, però volendo avrebbe potuto osare di più.

Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: Sinceramente quando quando quando quando piango, anche se a volte mi nascondo


Loredana Bertè – Pazza

Piglio rock, sicuramente attuale per quel che riguarda il suo vissuto, anche nel fatto che, dopo anni in cui la si giudicava una pazza, oggi è tornata ad essere amatissima e seguita. Ha spinta, groove. Si canterà.

Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: io sono pazza di me, di me e voglio gridarlo ancora, non ho bisogno di chi mi perdona…


Big Mama – La Rabbia Non Ti Basta

Fra gli up tempo urban la “mama” big funziona più di chiunque altro. Ha un testo importante, spiegato con parole comprensibili anche al pubblico a cui si rivolge ed un ritmo che conquista e che difficilmente faticherà ad entrare nelle playlist radio

Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: Una figlia che perde chi la vuole avere, quindi apri altre ferite. Vorresti solo un altro corpo, ma a quale costo?


Bnkr44 – Governo Punk

Leggera e a tratti persino insopportabile per mood infantile. Ci si chiede se può un pezzo del genere avere addirittura tutti questi autori. Eppure musicalmente poteva dire qualcosa di più. E’ l’inciso che abbassa decisamente il risultato.

Quattro
⭐⭐⭐⭐

La frase: Scrivo dentro un garage, la mia testa è un collage di canzoni e momenti tristi; ho finito le chance


Clara – Diamanti Grezzi

Metà ballata nel perfetto stile urban che tanto è in voga oggi. Inciso invece up tempo elettronico in cui le parole si susseguono velocissimamente, capendo pochetto se non con il testo davanti. Ricorda un po’ il metodo di cantare di Mara Sattei. Radiofonicamente può camminare molto.

Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

La frase: Non sappiamo fare a meno di parole, che quando si schiantano lasciano il segno….


Dargen D’Amico – Onda Alta

La base è più o meno similare a quella di “Dove Si balla” di cui si candida forse a primo ufficiale follow up. Anche l’inciso apre alla coralità, richiamando il pubblico alla partecipazione… e parteciperà. Però uffà, un po’ d’inventiva? Il testo è comunque meno facilone di come arriva in apparenza, dicendo persino cose importanti e probabilmente col giusto piglio per essere seguito. Si spera.

Sei ½
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: questa volta hai fatto proprio un bel casino, alla contraerea sopra un palloncino…


Fred De Palma – Il Cielo Non Ci Vuole

Niente reggaeton per De Palma ma la linea che lo separava da colleghi come Mahmood o Blanco è stata ampiamente superata. Del primo non ha il timbro caratteristico e del secondo il carisma. Il pezzo piacerà tanto alle radio, ma l’effetto stanchezza può sopraggiungere già al secondo ascolto.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: Ma tu promettimi che staremo bene anche all’inferno; il cielo non ci vuole…


Diodato – Ti Muovi

Melodicamente costruita con tanti ricordi di musica che è stata e che Antonio sa fare perfettamente sua, attualizzandola. Cresce sicuramente con il live. Bello spazio special per l’orchestra e se lui canta come sa cantare, il teatro lo premierà.

Sette+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

La frase: Ma anche se sai che è inutile , anche se sai che è inutile, tu ancora ti muovi, qui dentro ti muovi, cerchi l’ultima parte di me…


Emma – Apnea

Anche qui l’Ariston ballerà grazie ad una cassa stile primi anni 80, di cose alla Carrà di quegli anni o persino alla Viola Valentino, ripulita dai sussurri dell’epoca. Ha giocato a tirare un colpo che la gente da lei probabilmente non si aspettava. A me è piaciuta proprio perché non ha rifatto se stessa.

Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: Lasciami stare nel tuo temporale se grandini, tagliami il cuore se vuoi con un paio di forbici…


Gazzelle – Tutto Qui

Strano questo pezzo del cantautore romano, spostatosi su un terreno scricchiolante in stile Tommaso Paradiso dove, o c’hai la canzone eccezionale o ti confondi nella massa. Sicuramente si presta all’arrangiamento orchestrale, però non spicca, resta nel vorrei ma non posso con opzione “riascolto”.

Cinque ½
⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: ma domani potremmo anche ridere, o almeno sorridere, tutto qui…


Geolier – I P’ Me, Tu P’Te

Sound moderno, perfetto incastonamento in una urban che lo ha visto diventare protagonista a poco a poco. Anche se cantata in napoletano è comunque comprensibile ai più (tranne al collega da Milano che dice di non averci capito granchè) e si rivela potente per piacere a più palati. Ottima l’apertura dell’inciso che stavolta conquisterà anche il mondo radio che forse è rimasto l’ultimo a doverlo premiare ancora.

Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: e stev pnzann a tutte le cose che ho fatto e tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro…


Ghali – Casa Mia

Ha trovato un buon groove ma il testo è abbastanza prevedibile. Lui chiaramente sa far suo l’argomento dell’inclusione, solo che poteva affrontarlo in maniera meno semplicistica, un po’ troppo da compito in classe di prima media. Un passaggio della seconda strofa però strappa l’attenzione, quello riferito ai bombardamenti, per un pezzo di terra, un pezzo di pane.

Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: la strada non porta a casa se la tua casa non sai qual è


Il Tre – Fragili

Non riesce a venirmi in mente a quale canzone recente assomiglia l’apertura dell’inciso di questa canzone, ma assomiglia tanto. Pezzo fragilino, che pure alle radio può piacere, ma che lascia davvero poco. Tutto è già sentito, anche l’arrangiamento.

Quattro ½
⭐⭐⭐⭐

La frase: ma siamo fragili come la neve, come due crepe

Cliccate in basso su continua per la seconda e ultima parte delle pagelle ai brani del Festival di Sanremo 2024.

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