30 Aprile 2022
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30 Aprile 2022

Eurovision 2022: guida, recensioni e i video delle 40 canzoni in gara. Parte uno di quattro

Davide Maistrello analizza per noi le canzoni in gara alla 66esima edizione della manifestazione

Eurovision 2022 canzoni 1 di 4
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Eurovision 2022 canzoni: guida, video e recensioni

🇦🇱 ALBANIA: Ronela Hajati, Sekret ☆☆

Il Festivali i Këngës, tradizionalmente la selezione che inaugura l’anno eurovisivo, ha visto quest’anno una leggera inversione di tendenza rispetto ai precedenti. Dopo una sequela di ballad tutte più o meno sovrapponibili – eseguita da artiste femminili con vocione e presenza scenica importante – il successo e il biglietto per Torino sono andati a Ronela Hajati, 32enne cantante di Tirana e interprete già popolarissima del pop made in Albania.

Sekret è un brano movimentato, caciarone, dai vaghi accenti balcanici ma che prende le mosse dal moombahton e dal reggaeton latino più spinto: la ricetta perfetta per aprire le danze durante la prima delle due semifinali, con Ronela che avrà l’arduo compito di inaugurare la 66° edizione della kermesse e coinvolgere con la sua energia il pubblico di tutta Europa.

L’Albania non manca una finale dal 2017 (miglior risultato il 5° posto di Rona Nishliu nel 2012) e con la giusta performance potrebbe riuscire a tornare a giocarsi un posto nei primi quindici.


🇦🇲 ARMENIA: Rosa Linn, Snap ☆☆

L’Armenia torna in gara nel 2022 dopo uno stop forzato di due anni, dovuto prima alla pandemia e poi ai postumi del conflitto armato in Nagorno-Karabakh: la parola d’ordine è sicuramente quella del rilancio, già inaugurato lo scorso dicembre con il trionfo di Maléna Fox (Arpine Martoyan) al Junior Eurovision di Parigi.

Per la versione “adulta” del contest la nazione del Caucaso propone una giovane cantautrice e la sua ballata country-pop, scritta in collaborazione con un team di autori americani di stanza a Nashville (fra cui Courtney Harrell, già in gara a The Voice USA nel team della leggenda country Blake Shelton).

La proposta non spicca per originalità, prendendo anzi le mosse da svariate situazioni di successo nel panorama musicale mainstream: ciò che può fare la differenza sono l’ottima produzione e soprattutto le doti vocali di Rosa Linn, che hanno convinto fin da subito i fan nelle varie tappe di avvicinamento alla settimana di Torino.


🇦🇺 AUSTRALIA: Sheldon Riley, Not The Same ☆☆

Arrivata come ospite nel 2015, l’Australia è ormai cittadina a pieno titolo della grande famiglia dell’Eurovision: a rappresentarla troviamo Sheldon Riley, artista di Sydney salito alla popolarità classificandosi al terzo posto nella settima edizione di The Voice Australia sotto la mentorship di Boy George.

Not The Same è una ballata autobiografica (eseguita forse con un po’ troppa teatralità) che racconta delle difficoltà di Sheldon nel suo percorso di crescita, affetto dalla sindrome di Asperger e inconsapevole della sua sessualità, in una famiglia fortemente conservatrice. La grande voce e l’interpretazione possono trovare riscontro con le giurie internazionali, che abbiamo visto negli anni premiare proposte analoghe (a partire da Rise Like A Phoenix di Conchita Wurst, vincitrice nel 2014 per l’Austria e caposaldo di un vero e proprio “archetipo” di successo all’ESC).

Resta da vedere quanto il pubblico possa rispondere a questa proposta, specialmente a sostegno di una nazione ancora vista come “estranea” alla competizione e mai troppo premiata dai telespettatori.


🇦🇹 AUSTRIA: LUM!X feat. Pia Maria, Halo ☆

Fra i tanti “pezzi d’Italia” che compongono il mosaico di questo 66° Eurovision Song Contest, l’Austria ha deciso di proporre tramite selezione interna LUM!X (Luca Michlmayr) – 20enne artista e disc jockey di madre italiana, salito alla ribalta internazionale grazie alle hit paneuropee Monster e Thunder (entrambe ad oltre 200 milioni di streaming su Spotify).

In entrambi i brani LUM!X era affiancato da Gabry Ponte, storico DJ degli Eiffel 65 e nome iconico dell’Italo dance a cavallo tra Novanta e Duemila: lo stesso Ponte compare tra gli autori di Halo, proposta dance-pop che vedrà Michlmayr affiancato alla giovane vocalist Pia Maria Außerlechner.

É proprio quest’ultima a rischiare di risultare il tallone d’Achille di questa proposta, in seguito ad alcune uscite pubbliche non proprio esaltanti che hanno fatto suonare il campanello d’allarme in casa austriaca. La qualificazione alla finale è un risultato alla portata, ma la lotta per raggiungerla sembra già rivelarsi più dura del previsto.


🇦🇿 AZERBAIJAN: Nadir Rustamli, Fade To Black ☆

Solo dieci anni fa l’Azerbaijan era una delle principali potenze dell’Eurovision, ma nelle ultime edizioni la rotta è cambiata e i petrodollari che finanziavano le proposte in gara all’inizio degli anni Dieci sembrano essere venuti meno assieme ai risultati (con un solo ottavo posto raccolto nel 2019, a fronte di sei top10 consecutive tra il 2008 e il 2013).

Come afferma il titolo della canzone, anche quest’anno la strategia sembra essere quella di “scomparire nel buio” – portando in Europa un pur bravo interprete con una ballata difficile, un filo pretenziosa e soprattutto estremamente triste. Molto difficile ipotizzare un piazzamento: una buona performance e il supporto delle giurie potrebbero anche spingere l’Azerbaijan nella metà sinistra della classifica finale, ma al momento vedo più probabile una qualificazione per il rotto della cuffia o addirittura un’eliminazione shock in semifinale.

Clicca in basso su continua per la seconda e ultima parte della nostra prima analisi Eurovision 2022 canzoni.

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