4 Agosto 2025
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4 Agosto 2025

“Singapore – PLUTONE”: il tradimento, con un pizzico di ironia, secondo Emanuele Aloia

Un racconto in musica tra ironia, astrologia e rinascita emotiva

Emanuele Aloia durante la promozione del singolo Singapore – PLUTONE
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Emanuele Aloia Singapore – PLUTONE, testo e significato del brano.

Il cantautore torna con una nuova canzone che unisce ironia e introspezione, un tassello inedito del suo viaggio cosmico tra emozioni e pianeti. Il singolo si intitola Singapore – PLUTONE e sarà disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 agosto.

Singapore – PLUTONE: testo e significato del nuovo singolo di Emanuele Aloia

Dopo Si è spenta anche la luna – LUNA, Megapixel – URANO, Una scatola di mogano – MERCURIO e In tutte le cose – TERRA, il cantautore piemontese aggiunge un nuovo capitolo al concept album che ruota attorno all’astrologia e all’universo interiore.

Con Singapore – PLUTONE, Emanuele Aloia affronta il tema del tradimento. Ma lo fa in modo spiazzante: il dolore della scoperta viene messo in scena come un monologo teatrale, dove l’amarezza si intreccia con sarcasmo e leggerezza. Il protagonista non è più una vittima, ma un narratore disilluso che, pur ferito, riesce a guardare con distacco (e un sorriso) la fine della relazione.

Una scelta narrativa coraggiosa, che trasforma rabbia e delusione in un inno catartico alla rinascita. L’uso di Plutone come metafora della distruzione e del cambiamento radicale riflette il percorso emotivo dell’artista, capace di trasformare la sofferenza in riflessione musicale.

Il progetto discografico

Dopo aver dedicato il suo album d’esordio Sindrome di Stendhal all’arte e ai capolavori della pittura, Aloia continua la sua esplorazione concettuale con un secondo progetto che mette in dialogo l’animo umano e i corpi celesti, usando i pianeti come specchi interiori.

Con Singapore – PLUTONE, fuori per Sunflower/ADA Music Italy con la produzione artistica di Domiziano e Blankname, l’artista conferma la propria cifra stilistica: una scrittura ricercata, un sound emotivo, e un’estetica sempre coerente con la visione d’insieme.

Cover del brano Singapore – PLUTONE di Emanuele Aloia

EMANUELE ALOIA – Singapore – PLUTONE: testo

Non lo so come mai
Ormai da un po’ non facciamo l’amore
Non lo so cosa fai
Quando poi te ne vai
Stando via per tutte quelle ore
L’altro giorno il vicino mi ha scritto
Di fare solo un po’ meno rumore
Il problema è che nessuno gli ha detto che ero in viaggio per
Singapore
Mentre tu

Ti divertivi con un altro
Con un altro
Mentre lo scemo lavorava fino a sera
Con che coraggio
Ci va coraggio
Per il perdono non ti basta una preghiera
Io mi fidavo, ti riempivo di ti amo
Mentre tu te la spassavi insieme a un sud americano
È tutto chiaro, adesso è tutto troppo claro
Mentre tu ti bevi il mate a me lasci il caffè amaro

Apro la porta
Ma buonasera
Mi aspettavate?
Ma che sorpresa
Fai le valigie
Vai via di casa
Parli di crisi
Cina con l’U.S.A
Ma quale crisi che fino a ieri chiedevi la nuova borsa di Prada
Ero il genio dei desideri
Mentre ora tu mi parli di crisi di mezz’età
Che manca complicità
Sai bene la verità

Ti divertivi con un altro
Con un altro
Mentre lo scemo lavorava fino a sera
Con che coraggio
Ci va coraggio
Per il perdono non ti basta una preghiera
Io mi fidavo, ti riempivo di ti amo
Mentre tu te la spassavi insieme a un sud americano
È tutto chiaro, adesso è tutto troppo claro
Mentre tu ti bevi il mate a me lasci il caffè amaro

Ora è più facile spiegare i mal di testa
Le volte in cui dicevi amore non ne ho voglia
Tu l’erasmus lo facevi in casa nostra
Parlando fini a venti lingue, poliglotta
Tutto il paese lo sapeva, che vergogna
E anche il prete mi guardava con pietà
Per perdonarti non ti basta la Madonna
Finalmente so tutta la verità

Ti divertivi con un altro
Con un altro
Mentre lo scemo lavorava fino a sera
Con che coraggio
Ci va coraggio
Per il perdono non ti basta una preghiera
Io mi fidavo, ti riempivo di ti amo
Mentre tu te la spassavi insieme a un sud americani
È tutto chiaro, adesso è tutto troppo claro
Mentre tu ti bevi il mate a me lasci il caffè amaro