6 Maggio 2021
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6 Maggio 2021

Caparezza: “Sono critico soprattutto con il presente e devo fare pace con il futuro”

Sono passati quasi quattro anni dalla pubblicazione di Prisoner 709, e ora Caparezza torna con il nuovo album intitolato Exuvia. Ecco le parole dell'artista pugliese.

Caparezza
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CAPAREZZA EXUVIA – CONFERENZA STAMPA

Caparezza ha annunciato su Instagram l’uscita del nuovo progetto discografico. L’artista da sempre ha un rapporto controverso con il mondo social. Della sua vita privata si sa poco o nulla.

“Appaio magicamente sui social solo quando c’è da annunciare l’uscita di un disco. Io uso i social per promuovere quello che faccio e non quello che sono. Può essere l’utilizzo più sbagliato, ma per me no! Preferisco sempre parlare del mio album. Il più grande paradosso… è che mostro nei dischi il mio lato più interiore.”

Quando fu annunciata l’uscita di Exuvia, in molti hanno ipotizzando un addio alla musica da parte di Caparezza. È davvero così?

“Non lo so e non dipende solo da me. Dopo ‘Prisoner 709’ ho avuto la tentazione di chiudere questo nuovo album in un cassetto, ma ho anche pensato a una possibile trilogia: prigionia, fuga e libertà. Lascio aperta una finestra, non si sa mai.

Quello che è certo è che rispetto al passato sono un uomo diverso. Se mi aggirassi sempre in una comfort zone non sarei più me stesso. Anche per questo motivo ho ridotto le chitarre elettriche all’osso e ho cantato molto di più.”

Il rito di passaggio che è il filo conduttore del progetto si svolge in una foresta, luogo magico, incantato, ma tremendamente reale. Un ambiente foriero di suggestioni in cui ci si può perdere, ma anche ritrovare.

La crescita personale ha come unico effetto collaterale la perdita della meraviglia e la selva può rappresentare un’ancora di salvezza.

Caparezza

Il disco si apre con il brano Canthology, che rappresenta una sorta di intro in cui Caparezza riassume la sua carriera riprendendo personaggi ed elementi di tutti i sette dischi precedenti a Exuvia. Una sorta di rilettura del passato con il quale l’artista pugliese ha fatto pace, come si evince anche in Campione Dei Novanta, in cui ricorda i primi passi della carriera in cui si presentava come Mikimix.

“A volte il traguardo comincia da un passo falso. Quale miglior pretesto di un rito di passaggio per riflettere su ciò che è stato? Finalmente affronto di petto la questione Mikimix che è stata vissuta da me non benissimo e con un po’ di vergogna. In fondo quando vedo quel ragazzo di vent’anni mi fa molta tenerezza perchè ha precorso i tempi, avendo iniziato quando stava per nascere il rap italiano.

Nella scena musicale quando parti con il piede sbagliato è faticoso risalire. Sono passati vent’anni da allora e ora ho il diritto di riappacificarmi con quello che è stato perchè mi devo approcciare con il futuro. Nella mia testa, però, non nego che è stato un passo falso.”

Un pezzo in cui si nota uno spunto riflessivo notevole è Contronatura, brano difficile da spiegare e da raccontare.

“Si dice che la natura sia un libro aperto. Sì, ma di quale autore? La natura per Leopardi era matrigna. Lui si soffermava sul lato oscuro, anche se non c’è solo quello.

La natura è dalla nostra parte e deve essere salvaguardata, ma non dobbiamo dimenticare che esisterà anche quando non ci sarà più l’uomo.

La natura è anche cattiveria, deserti. C’è un lato dark e il brano descrive il continuo gioco tra buio e luce.”

Come Pripyat parla delle mutazioni non genetiche, ma legate al tempo che passa.

“Mi soffermo in particolare sul ruolo del rap. Io sono nato nel 1973, anno che secondo Wikipedia ha visto i primi esempi del genere. All’inizio il rap aveva un”idea del riscatto sociale, ma poi è cambiato, si è modificato. Tanto che ora mal digerisco un certo tipo di rap.

Il primo disco che acquistai fu degli Assalti Frontali, un progetto molto politico e senza rime. Poi mi appassionai di Frankie Hi NRG, che mi ha portato a innamorarmi di un certo stile, rappando quasi come un divulgatore.”

Nel disco, poi, spiccano pezzi come Eyes Wide Shut, un elogio all’arte, e La Scelta, il singolo in cui convivono due figure apparentemente opposte come Beethoven e Mark Hollis dei Talk Talk.

Una menzione speciale a Zeit!, un brano che prende spunto da Lettera al Padre di Kafka e La Certa

Clicca su Continua per leggere le parole di Caparezza su altri temi di attualità come il concerto del Primo Maggio e Bauli In Piazza.

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