6 Maggio 2021
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6 Maggio 2021

Caparezza: “Sono critico soprattutto con il presente e devo fare pace con il futuro”

Sono passati quasi quattro anni dalla pubblicazione di Prisoner 709, e ora Caparezza torna con il nuovo album intitolato Exuvia. Ecco le parole dell'artista pugliese.

Caparezza
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Caparezza Exuvia

Sono passati quasi quattro anni dalla pubblicazione di Prisoner 709, e ora Caparezza è pronto per tornare con un nuovo album intitolato Exuvia (Polydor / Universal Music).

Un disco dell’artista pugliese si presta ogni volta a numerose chiavi di lettura, grazie a un’idea di fondo che si snoda e si veicola attraverso le varie tracce in una tracklist ragionata, sensata.

“Questo è il mio ottavo disco e necessariamente deve fare i conti con gli altri 7! La fiamma rischia sempre di indebolirsi e non è così facile pubblicare un album che abbia senso. Non mi interessano i dischi belli, ma preferisco quelli con un senso.”

Exuvia rappresenta la celebrazione del rito del passaggio, in cui convivono numerose anime.

“Sono critico con il passato, con il presente, ma devo fare pace con il futuro. Anche nel presente si sono sgretolati i punti di riferimento. Accetto il cambiamento, ma non lo giustifico. Ne prendo atto, ma in questo disco c’è molto più spaesamento rispetto al presente, perchè ho trovato più valore anche nel mio passato.”

Caparezza

Se Prisoner 709 rappresentava la prigionia che si chiude con la fuga, Exuvia è il disco che celebra la fuga, con la metafora della foresta. Una possibile trilogia che potrebbe in futuro chiudersi con un progetto che celebra la libertà, considerata da Caparezza nel disco precedente come un’utopia.

Exuvia è fortemente condizionato da numerose suggestioni e la chiave per comprendere il disco è legata a doppio filo con la figura di Federico Fellini. Guardando il film Otto e Mezzo e leggendo Il viaggio di G. Mastorna, sceneggiatura di un film che il regista riminese non realizzò mai, si può comprendere il senso di un lavoro così profondo e che trasuda una verità soggettiva sulla quale si può riflettere.

“Quando ci si ritrova in una foresta e ci si perde si ha la sensazione di vivere la bellezza della luce e il dolore delle tenebre. Si vive di momenti tristi e divertenti ed è un po’ la metafora della vita.”

Exuvia è una riflessione su passato, presente e futuro vissuta con la consapevolezza di chi ha metabolizzato anche le scelte sbagliate, traendone esperienza e linfa vitale.

“Non voglio essere Peter Pan! Lo odio perchè è un personaggio che non si prende mai le sue responsabilità!”

Sulla copertina c’è un simbolo che rappresenta il passaggio da una condizione attuale (cerchio grande) ad una futura (cerchio piccolo) attraverso una serie di spirali (simbolo di morte e rinascita in gran parte delle culture del pianeta).

Exuvia è il resto di un esoscheletro dopo la muta di un insetto. Un processo di cambiamento nel quale non si può non considerare la morte. Un processo qui rappresentato come positivo, come la forza motivatrice che guida il tempo limitato che ha a disposizione.

Caparezza ha presentato il nuovo progetto discografico in una conferenza stampa virtuale. Clicca su Continua per leggere le sue parole.

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