26 Febbraio 2022
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26 Febbraio 2022

INTERVISTA A GIUSY FERRERI: “Addio tormentoni, ritorno decisa al mio vero percorso artistico”

In una lunga intervista Giusy ci parla del suo percorso artistico e del perché oggi sceglie di essere più interprete che cantautrice

Giusy Ferreri
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Intervista a Giusy Ferreri

In Cortometraggi torni in veste di autrice in una traccia, dopo che in Girotondo ti eri completamente affidata ad altri. Il tutto in controtendenza rispetto ai lavori precedenti.  Mi spieghi  questi cambi di rotta rispetto al tuo essere cantautrice?

Sin dall’inizio ho puntato ad un discorso di cantautorato. Tutti i tentativi che avevo fatto prima di X Factor erano in quella direzione. Con X Factor e La fortuna di essere prodotta da Tiziano Ferro con l’album Gaetana è arrivato il successo. In quel progetto ero principalmente interprete, anche se lui scelse dal mio repertorio i 4 brani scritti da me e contenuti nel disco.

Poi è arrivato un album di cover, Fotografie, un mix tra grandi successi italiani e pezzi sicuramente meno commerciali tradotti in italiano per l’occasione. Con il successivo disco, Il Mio Universo, sono tornata alla formula di Gaetana con 4 pezzi miei e il resto frutto dell’apertura verso altre collaborazioni.

L’album L’attesa è stato un lavoro fortemente voluto da me. Ho lavorato con Linda Perry, scrivendo a quattro mani con lei nei suoi studi di Los Angeles e lo stesso ho fatto a Londra con il produttore Yoad Nevo.

Girotondo è stato volutamente un esperimento di me come interprete. Erano arrivati moltissimi brani di autori che evidentemente mi avevano visto come ispirazione. Col passare degli anni si sono rinforzati i miei contatti con autori che stimo tanto, tra i quali ci sono alcuni dei miei cantautori preferiti. Da questi nomi sono arrivati pezzi maturi, eleganti e affascinanti che non potevo non inserire nel mio lavoro. Così è nato Cortometraggi.

Di fatto hai comunque fatto un passo indietro riguardo la tua scrittura, sulla quale appunto sembravi puntare tantissimo…

Sono consapevole del fatto che quello che scrivo può non avere la stessa forza di brani di altri più immediati, ma voglio che la mia scrittura arrivi come un qualcosa di naturale e non di costruito. Piuttosto che modificarla per arrivare ad un prodotto più commerciale, preferisco lasciarla da parte. Le mie canzoni comunque ci sono e magari troveranno altre vie, ad esempio potrei inserirle come inediti ai concerti…

Però in Cortometraggi hai inserito la tua Ricordo

Tra le mie tracce mi sembrava quella che si avvicinasse meglio al resto del progetto a livello di eleganza. Un pezzo che non ha una struttura tradizionale a livello di giro armonico, ma si sviluppa come piace a me, in maniera atipica: passaggi di quinta e di sesta dove le sonorità rimangono in sospensione… Un frammento più sperimentale, che capisco possa funzionare meno a livello commerciale, anche se secondo me resta di gradevole ascolto.

Tornando al tuo percorso, nei lavori precedenti a Girotondo, musicalmente hai sicuramente osato di più…

Negli anni ho avuto l’opportunità di svelare diversi lati della mia scrittura. Brani come Rossi papaveri e La Bevanda ha un retrogusto amaro hanno un tiro diverso e più coraggio, avvicinandosi anche a messaggi sociali forti.

Musicalmente nel mio repertorio ci sono brani come In assenza e Piove che si muovono in maniera atipica, sempre sulle sospensioni di quinta e di sesta.

L’impressione è che ciò che arriva dalla tua vera indole musicale e ti fa sentire pienamente a tuo agio abbia un riscontro inferiore rispetto a quello che invece fa impazzire il pubblico (e i discografici forse). Che ne pensi?

In parte è così. Però nel tempo mi sono resa conto di avere abbracciato un pubblico maggiore rispetto a qualsiasi aspettativa.

In passato sentivo forte l’esigenza di far conoscere il mio lato “atipico” e ci sono riuscita. Poi ho cercato una strada che – rendendomi comunque felice e a mio agio – potesse essere una giusta via di mezzo.

Parlando del tuo percorso non si possono non citare le “collaborazioni” che ti hanno resa la protagonista delle ultime estati musicali, apparentemente molto lontane dal tuo lato sperimentale…

Sì, anche per questo – arrivando da diverse collaborazioni dove ero protagonista anche se ospite, su brani freschi e leggeri – sicuramente quello di Cortometraggi è un passaggio più coerente. Passare dalle canzoni estive a proposte sperimentali sarebbe forse stato un distacco troppo grande.

A proposito dei tuoi successi estivi. Grande popolarità, grandi riscontri, ma con l’uscita di Cortometraggi hai sottolineato di considerarli un filone – almeno per ora – esaurito. Sicuramente un rischio dire basta ad un successo così clamoroso, non trovi?

No, credo sia una cosa molto normale. Voglio dare spazio al mio percorso artistico che di fatto ho lasciato in disparte per 5 anni, se non con alcuni singoli, non ho avuto l’occasione di pubblicare un nuovo progetto tutto mio come questo.

Hai mai avuto sentore o paura che potessi finire per essere identificata più con i featuring estivi che con la tua produzione?

Mi sono resa conto che sono state 5 stagioni estive arrivate una dietro l’altra. Effettivamente ho avvertito il rischio che potesse scivolare nel dimenticatoio il mio percorso precedente.

Sicuramente non è facile lasciare un percorso di successi così forti…

Anche se come ospite è molto bello godere di riscontri così forti. Bisogna però saper tornare sui propri passi, capire che i propri obbiettivi sono anche altri.

La mia voce ad esempio ha bisogno di sprigionarsi su altre atmosfere e sonorità. Se avessi proseguito oltre avrei probabilmente rischiato di essere identificata solo con quel tipo di offerta.

Hai mai percepito come riduttivo il ruolo di regina dei tormentoni?

Non mi piace proprio l’idea di essere etichettata in nessun genere, non solo se si parla di brani estivi. Mi piace immaginarmi libera e ogni volta provare ad esprimermi con sfumature diverse. Partendo sempre dal pop ma per muovermi poi in sonorità molto diverse.

Clicca in basso su continua per la seconda parte dell’intervista in cui si parla con Giusy Ferreri del Festival e non solo.

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