26 Febbraio 2022
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26 Febbraio 2022

INTERVISTA A GIUSY FERRERI: “Addio tormentoni, ritorno decisa al mio vero percorso artistico”

In una lunga intervista Giusy ci parla del suo percorso artistico e del perché oggi sceglie di essere più interprete che cantautrice

Giusy Ferreri
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SANREMO 2022

Il disco è stato di fatto lanciato con la tua partecipazione a Sanremo con Miele. Come si sceglie un brano per Sanremo ?

Con Miele è successo qualcosa di molto strano e magico. Solitamente si presentano 2 brani e la Direzione artistica sceglie. Nel caso di Miele è successo che Amadeus era in Sony proprio mentre si stava ultimando la produzione di Miele. Quindi l’ha ascoltata per caso nei corridoi della mia casa discografica e l’ha fortemente voluta.

Ho voluto poi comunque presentare un altro brano come possibile alternativa, anche per rendere l’idea della versatilità dell’album. Ma la particolarità di Miele lo aveva proprio colpito e noi ci siamo fidati.

Qual è l’altro brano che avevi presentato?

(ride ndr) non credo di potertelo dire, temo che si possano risentire gli altri autori e non vorrei fare un torto a nessuno…

Soddisfatta della scelta di Amadeus?

Mi piaceva l’idea di portare un brano firmato da Takagi & Ketra , Federica Abate e Davide Petrella, la squadra con la quale ho realizzato anche molti brani estivi.

Portare un loro brano a Sanremo è stato un modo per celebrare questa collaborazione, mostrare loro la mia gratitudine e dimostrare che con loro possiamo percorrere anche strade differenti da quella delle hit estive.

Immagino che la settimana di Sanremo sia stata un divertente delirio. A bocce ferme, qual è la cosa che ti è piaciuta di più?

Ho percepito un grandissimo entusiasmo e mi sono sentita privilegiata nel poterci essere. Più del solito, forse proprio perché negli ultimi anni noi lavoratori dello spettacolo ci siamo molto annoiati. Mi è sembrata una grande festa, che ci siamo goduti quasi come bambini.

Ho vissuto forte euforia e l’ho percepita anche nei miei colleghi, ci scambiavamo commenti, consigli e incoraggiamenti. È stato molto bello sentirsi parte di un contesto così variegato e vitale.

Una recensione delle canzoni che ti sono più piaciute.

Non ho una canzone preferita. Ti posso dire che durante le prove, prima di me si è esibito Gianni Morandi e avevo già percepito nella mia testa che potesse fare molto bene. Ho sempre stimato Elisa, ancor prima di aver ascoltato il brano me la immaginavo già in vetta.

Con Mahmood e Blanco, appena ho sentito il brano ho detto: “vincono loro!”.

Mi hanno colpito Highsnob e Hu: Il testo della loro canzone è molto profondo. Poi mi sono molto divertita ascoltando La Rappresentante di Lista e Rettore. Citerei anche l’intensità di Fabrizio Moro.

Poi cosa dire della grande voce e grinta di Iva Zanicchi: caspita che donna, che forza della natura!

Anche a Sanremo, ti abbiamo ritrovata come un’artista lontana dalla ipercondivisione social e dalle polemiche. Nell’attuale contesto, non rischi di sembrare un pesce fuor d’acqua?

Non mi sento un pesce fuor d’acqua ma è la verità.  A me piace vivere più una situazione riservata. Se lo fai una volta, allora dovrai continuare a farlo; e io so di non avere una personalità in grado di riuscire ad essere costantemente esposta.

Non riesco condividere sui social ogni cosa o approfittare delle occasioni in cui potrei far parlare di me.

Non lotti per cercare spazi…

Preferisco aspettare i momenti specifici dove so che verrà dedicato spazio al mio progetto. Lì cerco di raccontarmi in maniera semplice ed educata. A chi deve arrivare arriva, a chi non piaccio non arriverà…

Sulla carta fila benissimo, sarai però consapevole che questo atteggiamento potrebbe precluderti visibilità e riscontri…

È vero, ma bisogna essere capaci a esporsi e comunque ci sono i pro e i contro. Esporsi tanto può essere anche un rischio e rischi di farti davvero male…

Ricapitolando sei un’artista schiva e riservata,  ma anche il primo fenomeno musicale italiano uscito da un talent con un clamore e una popolarità enorme. Dev’essere stato un bel cortocircuito…

Ero abituata a i miei riscontri prima di X Factor, in me vedevano una scrittura particolare, un timbro particolare, un modo di cantare particolare.

Nessuno mai mi vedeva come una che potesse arrivare ad un pubblico vasto, tanto che me ne sono fatta pure io una convinzione… sapevo di voler esprimermi attraverso la musica, ma ero rassegnata al fatto che non sarei potuta arrivare a riscontri elevatissimi.

Arrivavo con queste convinzioni a X Factor, che infatti l’ho vissuto come un gioco, un divertimento.

In realtà poi, come interprete di cover di brani anni ’60 ultra popolari con il mio approccio vocale singolare, è nato qualcosa di molto riconoscibile e originale. Un mix che inaspettatamente ha portato all’enorme riscontro.

È stata una sorpresa anche per me, il primo periodo ero molto preoccupata del riuscire mantenere quel successo.

Mi spaventava il picco e la caduta. Per questo mi sono impegnata costantemente, in primis grazie  al team con il quale ho realizzato Gaetana e alla mia motivazione artistica.

Cosa diresti se ti trovassi davanti oggi la Giusy in cima alle classifiche con Non ti scordar mai di me?

Di fare tutto esattamente come l’ho fatto. Non saprei spiegare come sono riuscita a farlo, ma è andato tutto alla grande.

La formula forse è racchiusa nella parola Apertura.

Apertura, non premeditare le cose, non farsi etichettare e vivere la musica in piena libertà!

 

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