28 Settembre 2025
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28 Settembre 2025

Amici 25, Opi conquista un banco all’interno della scuola con l’inedito “Fahrenheit”

Il brano racconta di una storia d'amore che fatica a trovare il giusto equilibrio, sempre in bilico su una fune

Opi: significato del testo di Fahrenheit
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Amici 25, Opi: significato del testo dell’inedito Fahrenheit.

Durante la prima puntata del Pomeridiano di Amici 25, andata in onda quest’oggi – domenica 28 settembre – su Canale 5, Opi (qui la sua storia prima dell’ingresso nel talent show), ha ottenuto un banco grazie all’inedito Fahrenheit, che ha spinto Anna Pettinelli a scommettere su di lui, nonostante sia ancora molto acerbo.

AMICI 25, OPI: SIGNIFICATO E TESTO DI “FAHRENHEIT”

Il brano racconta di una storia d’amore che fatica a trovare il giusto equilibrio, sempre in bilico su una fune. Ed ecco che il protagonista è diviso tra il desiderio di restare e quello di scappare. Di fatto, il legame con la persona amata è molto forte, quasi magnetico, ma – allo stesso tempo – è pieno di crepe.

Le immagini del castello di carte e del puzzle che non si ricompone diventano così delle metafore perfette per parlare di un rapporto che, seppur bello, è tanto instabile da rischiare di continuo il crollo.

Ma non è tutto! Nel brano c’è infatti anche tanta consapevolezza: il protagonista riconosce di aver detto fin troppe bugie e parla, addirittura, di uno specchio che non riesce più a guardare, di un riflesso che è diventato un mostro.

IL TESTO DEL BRANO

Ho abbassato il tiro
Per alzare le chance
Ho bevuto il mondo
Però non mi è salita
Chiamami domani
Che stasera sto in down
Corsia d’emergenza
Corro verso l’uscita
Non è colpa mia
Sembra una bugia
Mi volti la schiena
È così facile
Non andrà più via quella nostalgia
Il tuo sguardo spento
Fermo immagine
Bruciamo a mille Fahrenheit
Dici di stare dai
E mi sembra assurdo
Che a scappare dai guai
Ci sentiamo incastrati
Come gli Shangai
E un po’ fa male, sai
Ma lascia stare dai
Che siamo sempre stati
Dalla stessa parte
Ma fragili
Come un castello di carte
E un anello suona come una catena
E ti scordi che il giorno è bello
Perché poi scende la sera
Con me hai fatto una fattura
Un’incantesimo, un’anatema
Nella testa ho solo te, solo te
Solo tessere di un puzzle
Che non formano un’immagine chiara
È diventato un mostro
Il mio riflesso nell’acqua
So che è colpa mia
Dopo una bugia
Guardarsi allo specchio
Non è facile
Non andrà più via
Quella nostalgia
Sorridiamo nelle telecamere
E un po’ fa male, sai
Ma lascia stare dai
Che siamo sempre stati
Dalla stessa parte
Ma fragili
Come un castello di carte


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