MARCO MENGONI APPRODA A NAPOLI: RECENSIONE E SCALETTA DEL TOUR NEGLI STADI 2025
Innovativo ed immersivo, lo show che Marco Mengoni ha portato in scena allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli non è uno spettacolo semplice, ma è forse proprio questo il suo punto di forza. È un live che chiede attenzione. Un rito collettivo. Un flusso a cui abbandonarsi con fiducia, ma anche un ripido sentiero di montagna che – attraverso l’elaborazione del dolore – conduce alla catarsi.
La musica diventa così una sorta di terapia e la sensazione è che questo tour stia davvero, in qualche modo, curando delle ferite profonde. Non si tratta però di esorcizzare il dolore – come ha precisato lo stesso Mengoni durante un incontro con la stampa post concerto -, bensì di riconoscerlo, ascoltarlo e attraversarlo.
“Dare un nome alle cose significa riconoscerle. A chiunque capiterà di attraversare le macerie, ciò che resta dopo un crollo, reale o emotivo. Sapere che qualcuno ha già compiuto questo percorso ed è riuscito ad andare oltre può essere puro conforto. Si chiama condividere: dividere con…”
L’invito è dunque quello di riscoprirsi “edifici di vetro complessi, consapevoli, ma anche fragili“, senza mai smettere di credere che ciò che davvero ci salverà è il coraggio di Essere Umani.
LA SCALETTA DEL LIVE
Per questa nuova tournée negli stadi, oltre ai suoi più grandi successi, Marco Mengoni ha inserito in scaletta anche gemme mai dimenticate, che rientrano in setlist a distanza di anni (es. Tonight e Non Me Ne Accorgo) e un paio di cover (Tutti Hanno Paura e Fuoco di Paglia), che si amalgamano in maniera del tutto naturale al racconto del cantautore.
Ma le sorprese non finiscono qui! Incenso entra infatti – per la prima volta – in scaletta, dove troviamo anche diverse “incursioni internazionali“.
Ed ecco che l’intro de La Valle Dei Re richiama le sonorità dei Massive Attack, mentre Tonight si fa spazio con intro basso synth e voci di Try Again, omaggiando così la voce unica di Aaliyah.
E se l’ouverture attinge ad alcuni canti popolari corali dell’Europa dell’Est, La Casa Azul omaggia la world music, mentre L’Essenziale chiude con Ordinary World dei Duran Duran.
PROLOGO
- Ti Ho Voluto Bene Veramente
- Guerriero
- Sai Che
PARODO
- La Valle Dei Re
- Non Me Ne Accorgo
- Tutti Hanno Paura
- No Stress
- Voglio
- Muhammad Ali
EPISODI
- Fuoco Di Paglia
- Cambia Un Uomo
- Luce
- Proteggiti Da Me
- In Due Minuti
- Un’Altra Storia
- Tonight
- Hola
STASIMI
- Due Vite
- L’Essenziale
- Mi Fiderò
- La Casa Azul
- Onde
- Unatoka Wapi
ESODO
- Un Fiore Contro Il Diluvio
- Proibito
- Non Sono Questo
- Incenso
CATARSI
- Mandare Tutto All’Aria
- Pazza Musica
- Ma Stasera
- Pronto A Correre
- Io Ti Aspetto
BIS
- Sto Bene Al Mare
- Esseri Umani
Ad accompagnare Marco Mengoni in questo viaggio, che gli permette di rinascere dalle proprie ceneri come una fenice, troviamo – oltre alla sua storica band, composta da: Giovanni Pallotti (basso e synth), Peter Cornacchia (chitarre), Massimo Colagiovanni (chitarre), Benjamin Ventura (pianoforte e tastiere) e Davide Sollazzi (batteria) – Ambra Chiara Michelangeli (viola a 5 corde), Francesco Chimenti (violoncello), Giuseppe Scardino (sax baritono, sax tenore, flauto e vocoder), Mirko Cisilino (tromba, trombone, corno e synth) e i cori di Moris Pradella (anche chitarra acustica), Elisabetta Ferrari, Nicole Di Gioacchino e… Alice Tombola.
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In autunno, invece, l’appuntamento sarà nei palazzetti italiani e nelle grandi arene europee con Live In Europe 2025!











