12 Febbraio 2025
di Caporedattore
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12 Febbraio 2025

Rocco Hunt: “Il ragazzino di Nu Juorno Buono è cresciuto”

Rocco Hunt si racconta a Sanremo 2025: il suo emozionante ritorno con Mille volte ancora e il messaggio per i giovani.

rocco hunt saremo 2025
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Durante la conferenza stampa a Sanremo 2025, Rocco Hunt ha raccontato le emozioni del suo ritorno al Festival con Mille vote ancora, un brano che segna un punto di svolta nel suo percorso artistico e personale.

Questa sera il cantante sarà il primo a esibirsi sul palco dell’Ariston: “Sicuramente un orario migliore per mio figlio che ieri è stato sveglio fino alle 2 per guardarmi“.

Un ritorno con una nuova consapevolezza

“Questo è il mio primo Festival da papà, ci tenevo a mostrare la mia evoluzione. Quel ragazzino che portò ‘Nu Juorno Buono‘ ormai undici anni fa è cresciuto, ha 30 anni, ha una famiglia. E volevo che questa crescita si sentisse anche nella mia musica.”

L’artista ha sottolineato quanto il pubblico abbia capito la profondità del pezzo, nonostante le apparenze:

“A un primo ascolto potrebbe sembrare il Rocco Hunt estivo, quello con l’ombrellone in mano. In realtà è una canzone seria, parla di me e del mio percorso.”

Un legame profondo con il territorio

Il video del brano ripercorre le tappe della sua vita, partendo da Salerno:

“C’è il porto, i vicoli, i luoghi della mia infanzia. Poi Napoli, dove ho iniziato con Clementino e gli altri rapper napoletani che mi hanno supportato. Infine Milano, la città che mi ha dato una possibilità di realizzare i miei sogni. Ma il viaggio si chiude con il ritorno a casa, tra le braccia di mia madre e mio padre.”

Un padre che ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua vita:

“Fa lo spazzino e ancora oggi si sveglia alle 4 del mattino per andare a lavorare. Gli chiedo: ‘Papà, ma chi te lo fa fare?’ E lui risponde: ‘Lo faccio per te, per darti un esempio’. Questa è la nostra forza.”

Messaggi e responsabilità nella musica

Il rapper ha parlato della volontà di lasciare un messaggio ai giovani:

“Oggi chi si rivolge ai ragazzi ha un dono. Le istituzioni fanno fatica, le scuole anche, le famiglie lo stesso. Noi artisti possiamo arrivare a loro. Ho visto miei fan rovinarsi la vita per una scarpa sporca, per una rissa fuori da un locale. Si sta perdendo il senso del valore della vita e io sento il dovere di dire qualcosa. Non voglio fare la morale, ma dare il consiglio di un fratello maggiore, di un papà che, un domani, dovrà affrontare questi problemi con suo figlio.”

L’importanza del dialetto e la cover di Pino Daniele

Sul ruolo del dialetto nella musica ha dichiarato:

“Io sogno in napoletano. I dialetti sono una ricchezza, non solo il mio, ma tutti quelli italiani. Quando sono stato a New York ho visto ragazzi che non sono mai stati in Italia parlare ancora il dialetto ed è stato emozionante. Certo, Sanremo è il Festival della canzone italiana, quindi cerco sempre un equilibrio tra italiano e napoletano.”

Infine, ha parlato della sua scelta per la serata delle cover:

“L’idea di cantare con Clementino è venuta subito. Lui è stato il primo rapper già affermato a credere in me quando ero uno sconosciuto. Oggi sono io a voler condividere con lui il palco dell’Ariston. Abbiamo scelto ‘Yes I Know My Way’ di Pino Daniele perché fu l’ultimo pezzo che cantammo con lui nel suo ultimo concerto al PalaPartenope di Napoli. Ci presentò come ‘i miei due figliocci’. Sappiamo che cantare Pino è una responsabilità, ma siamo sicuri che, anche se sbagliassimo, gli strapperemmo comunque un sorriso.”

Rocco Hunt a Sanremo 2025 con: Mille vote ancora testo e significato.