20 Gennaio 2025
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20 Gennaio 2025

Festival di Sanremo 2025, le pagelle dopo l’ascolto in anteprima delle canzoni: brillano su tutti Giorgia, Achille Lauro e Cristicchi

È arrivato il momento tanto atteso: le pagelle di All Music Italia ai brani in gara al Festival dopo l'ascolto in anteprima.

Pagelle delle canzoni di Sanremo 2025 dopo l’ascolto stampa
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Pagelle brani sanremo 2025

Rkomi – Il ritmo delle cose

Diciamo subito che Rkomi rischia di uscire da questo festival con le ossa rotte, come uno dei più grandi delusi in termini di risultati.

Il brano calca perfettamente, questo sì, la sua nuova (vecchia) direzione tendente più al rap e non c’è neanche il minimo ponte di collegamento con quanto ascoltato ai tempi di Insuperabile. Il sangue e il freddo nelle vene si sono trasformate in un racconto d’amore triste, tristissimo che quasi porta all’oblio del protagonista.

Nota da sottolineare: uno dei producer (sono quattro in totale) è Shablo, anche lui in gara. Boh.

La percezione, tra l’altro, è che anche finito il festival il brano non sia destinato ad avere vita lunga ma vedremo.

QUATTRO E MEZZO
⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:Si può fermare la pioggia ma è inutile scomodare i cieli se in quelle macchie di rorscach ci vedo cose, le più crudeli


Rocco Hunt – Mille vote ancora

Rocco viene da Salerno, è campano e il brano non poteva non iniziare con un mandolino che richiama quelle atmosfere lì, però poi si trasforma e diventa un brano con una cassa in quattro, sempre con il mandolino ci mancherebbe, e cresce leggermente.

La chitarra, altro elemento fondante, sembra suonata da uno dei Gipsy King ma in minore, quindi con un richiamo ad atmosfere non proprio allegrissime e che sottolineano una certa profondità del testo rispetto al solito a cui ci ha abituati l’artista.

Non è il Rocco Hunt estivo, non è quello sentito fino ad oggi a Sanremo ma, ahimè, non è neanche un Rocco Hunt ad altissimi livelli. Si poteva fare decisamente di più. Anche il testo è qualcosa a cui siamo già ampiamente abituati e che, tra l’altro, richiama un po’ quella Nu Juorn Buon con cui ha già vinto tra i giovani a inizio carriera.

Il ricordo della propria terra, la malinconia verso le cose di casa propria, la menzione alla giovinezza tra campetti di calcio e caffè fatto dalla mamma per poi avere l’immancabile, per carità ci mancherebbe altro ma forse ora sta diventando too much, strofa/ritornello in napoletano.

QUATTRO E MEZZO
⭐⭐⭐⭐

La frase:Mi ricordo una strada, un quartiere qualunque, un bambino che sogna pure se non ha niente


Rose Villain – Fuorilegge

Il problema di questo Festival, in generale, è che nessuno a parte tre o quattro artisti, ha voluto provare a uscire dalla comfort zone. Questo problema ce l’ha anche Rose Villain con la versione 2.0, rimaneggiata e corretta, di Click Boom!.

La struttura è quella, il modo di cantare certe parti è identico (“ti ho fatto entrare nel miooooo disoooordineeee” è davvero uguale ad una parte di questo brano). Cambia solo una cosa, che è anche quella che rende il brano potenzialmente più debole a primo impatto: non esiste una cosa riconoscibile e che scava nel cervello come quel “clic boom boom boom”.

Insomma, rimaneggiata e corretta sì ma nel complesso più debole. E poi, ancora, Federica Abbate alla parte compositiva. Non è che niente niente la sua presenza in milioni di brani renda tutto piatto? Si chiede eh…

CINQUE
⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:Forse ho oltrepassato il limite di ore senza te, sento il tuo nome e inizia a piovere fuori e dentro me


Sarah Toscano – Amarcord

La vincitrice di Amici, fino a questo momento, non ha prodotto risultati tangibili sul mercato ed è per questo, probabilmente, che si è deciso di affidarla alle sapienti mani di sette persone. Sette.

Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Merk & Kremont, Eugenio Maimone e Leonardo Grillotti, insieme, sono riusciti a dare a questa ragazza un brano dal successo assicurato fuori dal festival.

Sì, Amarcord è una potenziale hit che in gara difficilmente farà le rivoluzioni copernicane ma che in ottica futura può andare molto bene.

Le radio lo ameranno di sicuro, può volare anche in streaming e ha tutte le carte in regola per piacere a tanti.

Passiamo ai dettagli. Il brano è Femme Fatale di Emma Marrone e lei non ha una sua identità precisa, è un mix di Annalisa, Elodie e la stessa Emma che porta a chiedersi dove sia Sarah Toscano.

Se ci sono volute sette persone per darle un brano valido, qualche domanda me la farei per il futuro.

SEI E MEZZO
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:Anche se ti scorderò in un club il sabato, è tutto così Amarcord


Serena Brancale – Anema e core

Lo diciamo? Diciamolo. C’è Federica Abbate, c’è anche Jacopo Ettorre. Sì, anche qui. Di nuovo.

E’ incredibile come anche una grande, immensa artista come Serena Brancale non riesca ad emergere per come sarebbe giusto, anche lei avvolta dal problema generale di una certa staticità di questo festival e, più in generale, della musica italiana dove ritroviamo sempre gli stessi nomi.

C’è, per fortuna, uno spiraglio di luce in questo brano dalle forti influenze della stessa Brancale, influenze pugliesi e, più nello specifico, baresi. Si sentono e anche tanto.

La Zia‘ torna a Sanremo con un’up tempo che farà muovere ogni fibra del corpo e che, probabilmente, farà anche un discreto successo dopo la manifestazione.

SEI
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase: “Dammi un bacio su un taxi cabrio, un bacio che s’adda verè


Shablo con Guè, Joshua e Tormento – La mia parola

Questa è la classica canzone sanremese che sta lì, fa il suo senza infamia e senza lode, nel mezzo facendosi ascoltare piacevolmente ma, in fin dei conti, dimenticabile in mezzo ad altre trenta canzoni.

Non è brutta, per nulla, è semplicemente piatta e senza guizzi.

Rap e melodie old style, old school che piaceranno tantissimo al popolo di Spotify, ma proprio tanto, con anche la presenza di un coro gospel in vari momenti ad impreziosire il lavoro.

Guè apre, Tormento prosegue e chiude. Ad uscirne meglio è proprio Tormento che nell’old school sa nuotare benissimo. Questo pezzo, tra l’altro, sembra più un suo brano o comunque dei Sottotono che non un brano qualsiasi di Shablo. Magari la sua mano è stata quella più presente nella costruzione iniziale.

A scriverla ci sono quattro autori, a produrla altri quattro. Otto persone per un brano. Se non è record questo, poco ci manca. E non è neanche un capolavoro.

SEI
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:È rap, è blues e gin & Judice, fai il mio nome tre volte Beetlejuice


Simone Cristicchi – Quando sarai piccola

Con Simone Cristicchi esiste una certezza dai tempi della sua vittoria: si piange ascoltandolo.

Quando Sarai Piccola è la conferma della qualità immensa di questo cantore dei giorni nostri, penna sopraffina capace di regalare emozioni a perdifiato.

In questo caso viene raccontata la storia di un figlio che diventa quasi genitore per la sua stessa madre, affetta da Alzheimer e che ha bisogno di cure e attenzioni costanti.

Una madre che diventa figlia, un figlio che diventa padre in un gioco di ruoli che, purtroppo, tutti conosco con il passare del tempo e che Cristicchi racconta meravigliosamente, tristemente bene con l’aiuto anche della talentuosa Amara, compagna di lavoro e di vita.

Premio della critica quasi assicurato? Probabilmente sì, è il miglior testo in assoluto e a mani basse.

OTTO E MEZZO
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei, ti starò vicino come non ho fatto mai


The Kolors – Tu con chi fai l’amore

Signore e signori preparatevi, qui si ballerà e anche tantissimo. Si ballerà e anche tantissimo non solo lì ma per mesi e mesi, almeno fino a giugno/luglio.

Eh sì, Stash e i The Kolors fanno esattamente ciò che sanno fare meglio da qualche anno: la hit totale.

C’è, però, un punto in più rispetto a Un Ragazzo e una ragazza, giusto per citare quella dello scorso anno, vale a dire la presenza di Calcutta tra gli autori e i producer. E si sente.

Il brano parte e sembra proprio di sentire Calcutta. Poi si continua e lì inizia la magia che tiene incollati per più di tre minuti. Vincerà? Mah, è più probabile che faccia la stessa (meravigliosa) fine di tutti gli altri loro brani.

SETTE
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:La gente in strada che viene e che va si sta cercando e non lo sa


Tony Effe – Damme ’na mano

Chi ne uscirà vincente, in ogni caso, sarà l’uomo più discusso degli ultimi mesi, quel Tony Effe che tutti hanno criticato, quasi odiato ma che, in questo caso, si ricrederanno e anche molto.

Lo vedo già il pubblico da casa dire: “Oh ma lo sai che sta canzone, quasi quasi…

Stornello romano, Franco Califano rivive in questa Damme Na Mano che ha una strofa biascicata in perfetto stile Tony Effe e un ritornello dove si canta. Per la prima volta nella sua carriera, Tony canta.

Ora, non si sa dal vivo se userà o meno autotune ma nella versione studio sembra proprio la sua viva voce, magari un po’ sistemata in studio questo sì, ma non con autotune eccessivo.

Sarà la grande rivelazione e sorpresa di quest’anno a mani basse, inaspettato per molti.

SETTE
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:Damme na mano che c’ho ner core solo ‘na donna e ‘na canzone


Willie Peyote – Grazie ma no grazie

Willie Peyote fa esattamente ciò che Willie Peyote sa fare magistralmente, uscire dagli schemi.

C’è swing, c’è pop, c’è blues, c’è quell’incedere del cantato quasi raccontato alla Willie 100% style.

La chitarra portante sembra presa direttamente da una canzone di Pino Daniele, chiaramente appartenente a quell’immaginario sonoro di cui sopra. Sceglietene una a caso e il gioco è fatto. A questo aggiungete una base coinvolgente e un testo pieno zeppo di cose da raccontare, inclusa la citazione ai Jalisse ma anche a Domani degli Articolo 31.

Il ritornello entrerà in testa con il passare del tempo, non sarà immediatissimo, e non aspettatevi una canzone come Mai Dire Mai (La Locura). Musica diversa, testo diverso. Resta l’attitude, quella non può e giustamente non deve cambiare se parliamo di questo artista.

Nota che aggiunge valore: è uno dei pochi che si distingue rispetto alla massa di brani scritti e prodotti dalle stesse identiche persone.

SETTE
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

La frase:C’hai provato anche più volte dei Jalisse ma l’insistenza non è mai così di classe


Le conclusioni dopo l’ascolto di tutte le 30 canzoni? Scopriamole nella prossima pagina.

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