1 Dicembre 2023
di Interviste, Recensioni
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1 Dicembre 2023

Pagelle singoli dell’1 dicembre: Ultimo torna ad emozionare con un brano che esplode nel ritornello.

Le recensioni alle nuove uscite della settimana del nostro critico musicale

Pagelle singoli 1 dicembre 2023
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PAGELLE NUOVI SINGOLI 1 dicembre 2023

Subsonica – Adagio

Colonna sonora dell’omonimo film è un pezzo che in realtà è poco più di un’atmosfera, fra l’altro tipica dei lavori di Sollima, se si pensa alla serie Gomorra o Suburra ad esempio. Ci sono belle aperture anche se pervade il tutto questo senso d’ansia che, per capirlo e giustificarlo, forse bisognerebbe vedere il film.
Senza Voto

La Sad & Bnkr44 – Memoria

Quanto chiasso! Musica sparata, che pare qualcosa che gli Articolo 31 facevano 25 anni fa, condito di scariche elettriche e di effetti sulle voci che rendono tutto ancora più schizzato. Nel frattempo si sciorinano anni con fatti e casini che li hanno caratterizzati, ma quel che resta è solo il bordello messo in piedi. E quando termina il brano ti lascia come quelle feste che hai dato ma che una volta finite ti rendi conto che sei rimasto da solo a pulire.
Quattro=
⭐⭐⭐⭐=

Albe – Ultras

Tutto piuttosto sempliciotto, evidentemente nato chitarra e voce e poi deciso di arrangiarlo con effetti ritmici campionati e ripetuti. Perde tutto un po’ corpo così com’è enfatizzato fra echi “clap” ridondanti. Il testo è giusto per la sua giovane età, anche se cade in qualche prevedibilità di troppo. Dalla fine del suo percorso ad Amici, un paio d’anni fa, la voce non è maturata granché, restando piuttosto acerba e priva di un che di riconoscibile.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Dadà – Buon Natale a Ferragosto

Divertissement intelligente dal punto di vista del testo, che invita a prendere ogni momento della vita come qualcosa d’importante, comportarsi come se fosse Natale ogni giorno. Un po’ fricchettone invece l’arrangiamento e al quanto fuori contesto appare l’innesto della voce del fanciullo, non citato nemmeno nei crediti. Mi ha fatto pensare a Povia.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Tedua & Capo Plaza – Parole vuote

Con l’utilizzo della chiusura d’inciso del celeberrimo brano rivelatore di Laura Pausini, La Solitudine, questo pezzo ci regala un Tedua sereno e malinconico, anzi riflessivo direi, per un brano che musicalmente però è poco altro oltre un loop che si ripete ad oltranza. L’ingresso di Plaza poi riporta tutto sui soliti concetti “rapparoli”, triti e ritriti e di cui, sinceramente, non se ne sentiva proprio il bisogno. Piacerà sicuro ai seguaci del genere ma Tedua in particolare ha fatto molto meglio, molto di più.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Ermal Meta & Jake La Furia – Male più non fare

Mi ha fatto un po’ effetto Gemelli DiVersi, nel senso che su base danzereccia, qui con riferimenti precisi anni 80, si dividono le parti con Jake a rappare in modalità old school e Ermal invece che si prende le parti cantate che coincidono con l’inciso. Poi nella seconda parte però il pezzo va verso un’articolazione più particolare, con uno special ricco e funzionale in cui meta prende i giri su nuovi suoni synth ad arricchire l’arrangiamento votato alla ritmica. Non ce li avrei mai visti assieme, però, pur non gridando al miracolo, devo dire che la proposta è senz’altro accettabile… anche se Ermal mi ha abituato decisamente meglio, forse troppo.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Mina – Abban-dono

Dal nuovo “Dilettevoli Eccedenze Vol.2 “, cioè un disco di brani tenuti in panchina, o eliminati all’ultimo da tracklist degli album oppure non esaltati dalla promozione. Detto che la cantante ha sempre una pasta vocale eccezionale, una riconoscibilità che si girerebbero persino le statue sapendo di giustezza che quella voce è Mina, il pezzo è piuttosto fragilino.

Se non lo è dal punto di vista musicale, con queste atmosfere che si palleggiano accenti blues e jazz, lo è dal punto di vista proprio del motivo, nel senso che non è certamente una di quelle melodie che ti conquistano in maniera ancestrale, scavandoti nella coscienza. E’ un compito ben svolto e basta.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Sally Cruz – Tempesta

Contrastante la forza d’impatto che ha la voce di Sally che si spacca nell’inciso del brano con l’artificioso che invece comunica la scelta di mettere l’autotune su quella rabbia mista a sofferenza che si sarebbe raccontata meglio senza. Il pezzo è comunque potente. Bisogna solo prestare un po’ di attenzione al fatto che la velocità di parola non mangi la comprensibilità delle stesse. C’ è idea però, c’è verità, per questo ripeto: via la plastica!
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Mameli – Clandestino

Melodicamente Mameli ha trovato una buona linea da seguire, una strada che fa nostalgia ed evocazione per raccontare la scoperta dell’amore e del sesso e l’effetto che fa, a volte bellissimo, altre invece problematico. Qualche vocale da chiudere necessariamente perché condiziona addirittura la comprensibilità del testo. Eliminerei anche definitivamente gli effetti sulla voce, dato che adesso il nostro canta e non sembra nemmeno così malvagio. Forza pulcino, è arrivato il momento di prendere il volo.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Clicca in basso su continua per scoprire i brani che più hanno convinto il nostro critico nelle pagelle singoli dell’1 dicembre.

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