22 Dicembre 2023
di Interviste, Recensioni
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22 Dicembre 2023

Pagelle singoli del 22 dicembre: Mobrici sorprende, mentre Emanuele Aloia fa centro

Le recensioni alle nuove uscite della settimana del nostro critico musicale

Pagelle singoli
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Gianluca Capozzi – Ormai si parte ‘e me

Alternanza di lingua nazionale e lingua partenopea, quasi totalmente divise relegando le strofe alla prima e l’inciso alla seconda, quasi come a voler sottolineare il sentimento che pervade la canzone con la forza territoriale. Ed effettivamente Gianluca ha ragione in questa scelta, perché il pezzo, che nelle strofe scorre in maniera persino piuttosto prevedibile e con troppa impostazione “mestierante”, nell’inciso guadagna passione e potenza, prendendo quota.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Francesca Michielin – Solite chiacchiere

Torna in modalità ballata Francesca, rinunciando per stavolta a sperimentare come nell’ultimo lavoro e riguadagnando una potenza interpretativa forse recentemente un po’ mancata. Il motivo, la melodia entrano facilmente in testa, anche se pagano lo scotto di un’ambientazione musicale troppo enfatizzata, troppo da studio, quando invece avrebbe guadagnato maggiore potenza con una strumentazione reale. Sicuramente in rialzo rispetto alle ultime cose.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Rosario Miraggio – Vivere senza di te

La storia del pezzo è molto prevedibile: la storia è finita, ma forse c’è ancora speranza. Deve decidere lei. E per convincerla a restare le si dice che lei è l’unica e che dopo non ci può essere altro amore da vivere. In quante canzoni si è cantato questo? L’amore che ci muove, l’amore che ci ostina, l’amore che ci uccide. La differenza qui la fa la bellissima pasta vocale di Miraggio, forse il migliore dei cantori napoletani da questo punto di vista. Ciò che canta si veste subito di sentimento e senti che è proprio cosa naturale. Pezzo accettabile perché scorrevole, che guadagna mezzo punto sia per la già citata voce che per il finale, dove si trova tempo persino per una piccola variazione e, oggi come oggi, con le canzoni jingle di moda è grasso che cola.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Sethu – Triste vederti felice

E dopo aver cantato la bellezza dell’estate, vista da chi l’estate la odia, Sethu torna con un singolo nuovo che, invece, racconta di quanto sia triste vedere felice chi si è amato, felice con un altro. Il brano ha una buona costruzione e una linea melodica che può facilmente catturare. Ascoltandolo, fa quasi rabbia che il nostro insista con l’uso di software vocali. In qualche passaggio, dove non ce ne sono, Sethu dimostra infatti di non essere affatto male come cantante. E allora perché? Moda? Speriamo che si ravveda. Comunque il brano è buono, forse il suo migliore fino ad oggi.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Emanuele Aloia – Si è spenta anche la luna

Impostata quasi come una di quelle storielle da raccontare ai bambini di notte, con un leggero suono di piano su cui più che cantare si racconta. Poi il tema diventa chiaro e qui Emanuele racconta di come si può rinascere sentimentalmente, anche in quel sentimento che sembrava spento, estinto, archiviato da altre storie. A volte può succedere, rispettando un appuntamento col destino, senza luoghi e senza orari. Centrata.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Renzo Rubino – Bisogna festeggiare

Ultimamente quando ascolto le canzoni di Rubino penso sempre al circo, anzi all’immagine naif delle carovane girovaghe di artisti che passavano nei centri abitati, con i musici, i pagliacci improvvisati e i saltimbanchi vari. Lo “Stappa stappa” dell’inciso fa un po’ effetto festa (cosa che poi vuol fare) di “scoppiascoppia mi sco‘ di “carràibiche” memorie. È una celebrazione della festa che include tutti, anche chi nella vita si sente diverso, perché in fondo è bello essere diversi, proprio nel senso letterale del termine, cioè non conformi alla massa. E di sicuro Renzo non è conforme.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Mobrici – Polvere

E poi non sapevi che fare, che prendi ed esci per mettere a riposo i pensieri. Ed invece? Ed invece “ti riconosco fra mille facce e maledetta la mia voglia d’uscire“. Eppure tu non mi hai neanche visto, perché per te sono invisibile… “mentre io ricantavo tutte le nostre canzoni e ho tolto un po’ di polvere“. Cosa può fare un amore quando lo crediamo finito, sepolto ed invece basta un fortuito incontro e la mente si mette subito in moto fra passato e presente. Mobrici lo ha raccontato qui in maniera efficace e potente, senza trascurare una forma canzone che risultasse di facile ascolto. Insomma, la cosa più difficile da fare, cioè essere per tutti senza essere banale.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

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