22 Dicembre 2023
di Interviste, Recensioni
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22 Dicembre 2023

Pagelle singoli del 22 dicembre: Mobrici sorprende, mentre Emanuele Aloia fa centro

Le recensioni alle nuove uscite della settimana del nostro critico musicale

Pagelle singoli
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PAGELLE NUOVI SINGOLI 22 dicembre 2023

Rhove & Anna – Petit fou fou

Farà di certo saltare le folle degli adolescenti, ma questo pezzo quanto è inutile? Una base che suona come un: “aspetta ho trovato un suono figo”! E via così per un minuto e cinquantaquattro. Un minuto e cinquantaquattro? Ma cosa è, l’intramezzo musicale quando vanno via le trasmissioni e si deve riempire un buco? E addirittura per un minuto e cinquantaquattro c’è bisogno persino di un duetto? E poi chi lo fa il duetto, Anna? Cioè una che al posto di cantare sembra che qui stia facendo una telefonata all’amica di turno per decidere come vestirsi per la serata?
Tre
⭐⭐⭐

Gemitaiz, Franco 126 & LilKvneki – Colpevole

Sicuramente molto diverso da quanto fatto fin qui dal rapper romano, qui spalleggiato da due fidi compari. Tuttavia il pezzo sa di già sentito, oltre che rivelarsi piuttosto noioso per via di una base che non ha variazioni, si muove costante, senza alcun sussulto per tutta la durata del brano. Nemmeno i due ospiti contribuiscono a fornire un colore diverso. Resta tutto un po’ così.. come ho detto? Ah sì, noioso.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐

Sangiovanni – Americana

Sangiovanni ha sempre cantato effettandosi la voce, ma quello che è stato usato per arrangiare questa nuova “Americana” è davvero fastidioso. È un effetto metallico che si amplifica ancor di più quando c’è qualche nota allungata o quando più linee vocali si sovrappongono. Il brano ha qualche buona intuizione nella base, ma è troppo poco sviluppata e piuttosto schiacciata dalla presenza vocale così lavorata.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐

Rocco Hunt – ‘A ‘cchiù bella d’è canzon’

Romanticissimo e chissà se pure autobiografico qui Roccuzzo, che mette cuore e parole penetranti in questa dedica chitarra e voce. E tutto sembra andare per il meglio quando… ecco! Vi lascerei così, anch’io senza completare il pensiero. Vi brucia eh? Immaginate quindi cosa provo io quando ascolto un pezzo e mi colpisce pure e questo finisce a UN MINUTO E DICIOTTO. Ma cosa sono i pensierini dei noti baci di cioccolata? Aforismi? Rocco sei caduto di boccia a terra? Ma che senso ha?
Cinque (otto ad armonia e sentimento, due alla canzone non canzone)
⭐⭐⭐⭐⭐

Chadia – Figli del deserto

Fra qualche suono un po’ troppo tronfio e qualche accento invertito deprecabile, Chadia racconta qui diverse realtà giovanili. E se per qualcuno è facile, per tanti crescere non è così una passeggiata. Si citano a suo modo le morti sul lavoro, le crescite veloci perché “la tipa” è incinta e qualche aiuto da chiedere sempre su, pure per una generazione che non sembra credere molto, ma che nel caso del bisogno… Alti e bassi.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐

Cricca – Sbagliato

Qui Cricca si diverte a scanzonare con un nuovo singolo che funkeggia con le chitarre nell’inciso, pur non spostandosi da una condizione generale decisamente pop. Si cita “Pop Porno” de’ Il Genio, purtroppo senza averne la genialità, ma senza perdere un’orecchiabilità piacevole. Non ha pretese di restare nel tempo, ma di lasciarsi cantare adesso e tutto sommato ci riesce.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Paola & Chiara – Solo mai

Base fortemente ’80, qualche eco o meglio spruzzata di Kim Wilde se dovessi pensare a qualcuna di quell’epoca, modalità orecchiabilità inserita come sempre e venduta un tot all’etto, ed ecco servito il nuovo singolo di Paola & Chiara. Carino, come quasi tutto quello che le sorelle propongono, finendo raramente nelle pesanti brutture, ma altrettanto eccezionalmente in cose che meritino particolare sottolineatura. Consigliere però una cosa: finire con l’arrangiare le canzoni trascinandole nella fase finale all’acuto “oh ehi yeah” di Chiara. Credo che sia da Vamos A Bailar in poi che tutte le canzoni giungono lì. Pure basta! Anche perché, diciamocelo, Chiara quella nota non la becca più…e dopo 25 anni ci sta pure!
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Bobby Solo – Mondo dove sei

Perfettamente incastrata nel repertorio storico di Solo, specificamente quello che proponeva negli ’80, da Gelosia a Non Posso Perderti in poi, con giusto una spruzzata di chitarra dal sapore più blues che rock direi. Il testo ha un significato senz’altro importante, una chiamata alla pace a cui tutti, almeno ai nastri di partenza, rispondono subito si, ma con i fatti che poi raccontano altro. Il tutto è molto semplificato nella scelta di parole e rime, con qualche frase fatta di troppo. Tuttavia la linea melodica dell’inciso ha forza evocativa importante.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

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