10 Novembre 2023
di Interviste, Recensioni
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10 Novembre 2023

Pagelle singoli del 10 novembre: Blanco tira fuori la melodia e mette a segno il colpo, Dani Faiv canta per se stesso

Le recensioni alle nuove uscite della settimana del nostro critico musicale

Pagelle Nuovi Singoli 10 novembre 2023 AMI
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Ivan Granatino & Fabrizio Corona – Tikitaka

Abbiamo visto praticamente ovunque Corona in questi ultimi mesi e adesso lo troviamo anche in musica al fianco del cantautore campano che racconta proprio quel mondo, quel vaso di pandora che Fabrizio ha scoperchiato in tv. Chiaramente Ivan allarga il tiro e generalizza sulla vera malattia che è l’essere prigioniero del gioco, che è qualcosa che è capace d’ammazzare le “persone qualunque”, ma diventa addirittura cosa assurda se ad ammalarsene sono persone che fanno già una bella vita, un lavoro da sogno e sono pagate a suon di quattrini.

La ludopatia non risparmia nessuno, come qualsiasi altro virus e l’unico vaccino è l’intelligenza di riuscire a stare lontani da certe situazioni. Ed alla fine Corona è solo una presenza iniziale, una sorta di voce al telefono che lancia lo scoop e per Ivan un gancio importante per far parlare del brano l’inserirlo nei crediti.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Urano – Non dormo

Rap alla vecchia maniera come stile ma che si confonde con il presente attraverso la durata brevissima. Tuttavia il brano sembra completarsi senza bisogni di aggiunte ulteriori, risultando completo. Si parla della ricerca del proprio star bene, del proprio giardino felice, ma che è alla fine frutto di un percorso, di un gioco che è la vita. Accettabile.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Marcella – Tacchi a spillo

E’ una Marcella che gioca su ritmi dance, intesa proprio come dancefloor. L’inciso è lasciato ad un “lalalala” ripetibile da chiunque, per raccontare metaforicamente quanto il vivere quotidiano sia uno stare in equilibrio, proprio come una donna sa stare su vertiginosi tacchi a spillo. Non ci sono evoluzioni vocali rimembrabili qui; l’artista sicula si è divertita a mostrare un lato inedito in cui racconta e sta sul tempo senza potersi appoggiare su allunghi vocali o armonizzazioni particolari.

Non è la Marcella che ti aspetti e non è detto che ti piaccia. E’ però una Marcella nuova e la cosa per un’artista con oltre 50 anni di carriera sulle spalle non è certo cosa da poco.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Gaia – Tokyo

In questo nuovo pezzo Gaia mette da parte tutta la sua matrice brasiliana e si concede ad un pop elettronico decisamente più europeo. Sebbene l’arrangiamento del pezzo non la contraddistingue come in situazioni passate, facendo lampeggiare fortemente la freccia che conduce al mondo stilistico di Dua Lipa, c’è da dire che il suo modo d’interpretare la scolla completamente da qualsiasi assonanza invece nostrana. Non somiglia a nessun’altra ne come timbro vocale, ne nel modo di stare sul tempo.

Il pezzo c’è ma, attenzione, poteva essere sicuramente reso più vario con uno special, che avrebbe dato un senso di completezza maggiore. Cerchiamo di fuggire via da questa cosa dei due minuti e mezzo, massimo due e tre quarti, per favore.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Grazia Di Michele & Giovanni Nuti – Piccole e grandi cose di te

Brano inedito dal progetto in cui i due cantautori hanno deciso di riscoprire Luigi Tenco e Dalida, reinterpretandoli. Questo è il primo di due inediti in cui i due invece hanno immaginato la storia fra i due, ricostruito l’intimità che c’era fra loro, nella storia d’amore che poi la tragica fine di entrambi ha consegnato alla storia. Bellissima l’ultima frase di un brano lasciato volutamente piano, voce, un violino ad accompagnare e poco altro, in cui si recita “avremo mai una casa o un’ultima scusa“. Vivi qualcosa che per età non hai vissuto.

“Inutile” ovviamente dal punto di vista radiofonico, ma specchio perfetto per spiegare un lavoro che è un omaggio, un racconto, una storia da raccontare alle nuove generazioni. Difficile che ne possano essere attratte, visto ciò che ascoltano, ma tentare d’educare al bello non può essere mai sbagliato.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Giusy Ferreri – Il meglio di te

Ballata ispirata ed interpretata con classe, tenendosi in una modalità intima e confidenziale, senza eccessive spinte se non nel momento in cui il brano oggettivamente cresce. L’artista lombarda è qui riuscita anche a non cercare fioriture della voce che a volte sono apparse forzate; effettivamente la canzone non ne aveva bisogno. Bella la chiusura rock orchestrale, che è piena di echi che aprono ai pensieri, ognuno i suoi. Buono.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

E veniamo alla Golden Song della settimana…

Blanco – Bruciasse il cielo

Ci sono sentori fortissimi di anni 60, forse addirittura dei primi 60, quelli di Tony Dallara, Joe Sentieri e quelli che si definivano gli urlatori. Anche lo scandire l’inciso dividendolo in sillabe richiama quel periodo li. Il tutto è chiaramente lavoratissimo con effetti sulla voce e sinceramente inizio a sperare che Blanchito venga fuori da questa moda, che ha anche contribuito a potenziare, perché la è sempre forte il sentore che lui sappia cantare anche senza questi artifici.

Potrebbe far storcere qualche naso, soprattutto alla porzione di pubblico che lo ama più tirato, più up nel tempo. Però non si può ignorare l’identità melodica con cui l’artista riesce sempre a farcire le sue proposte, che lo rendono semplicemente diverso dalla massa, distinguibile. Mica è poco? E a me continua ad essere uno dei pochi, se non pochissimi di questa generazione di artisti, a piacermi.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Appuntamento a settimana prossima con le pagelle nuovi singoli.

 

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