1 Marzo 2024
di Interviste, Recensioni
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1 Marzo 2024

Pagelle singoli dell’1 marzo 2024: Lazza fa centro con sentimento e atmosfera, Settembre moderno e a fuoco

Le recensioni dei nuovi brani in uscita a cura del nostro critico musicale

Pagelle Nuovi Singoli 1 marzo 2024
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GIONNYSCANDALIl problema sono io

Incredibile svolta melodica per l’inciso di questo brano che arriva come uno schiaffo rispetto alle strofe che, invece, sono nel perfetto stile Scandal. Ci sono degli aiutini anche nella parte cantata, però diavolo, almeno si scopre che anche Gionny canta. Certo, avrei eliminato il passaggio “robotico” con pause anti airplay, usato per ben tre volte in un pezzo di due minuti e mezzo, però su, voglio vedere il passi avanti e sinceramente ne ho trovati. La strada è ancora lunga, ma almeno l’abbiamo intrapresa.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=

COMETEPiù

Ballata dal sapore acustico che poi si veste di una ritmica synth molto leggera, prima di venire fuori dal secondo inciso in poi. L’idea melodica e anche la costruzione della forma canzone sono sicuramente felici, un po’ meno alcune uscite del testo, in particolare il gioco tra le rime facili dell’inciso, tutte giocate di “u” accentate. Mi aspetto di più da uno che sa scrivere come Eugenio.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

CAFFELLATTEZoo

In alcuni passaggi mi ha ricordato parecchio da vicino Angelina Mango, proprio per una tipologia di scrittura ma direi anche d’interpretazione. Il pezzo è molto carino ed ha un testo semplice ma anche finito, chiuso, esaustivo. Tuttavia sarebbe necessario capire se si tratti solo di un caso estemporaneo, una vicinanza dettata dalla tipologia di canzone o se si sta già creando un filone da seguire.

In attesa di scoprirlo mi limito a giudicare il pezzo e direi che è sicuramente sufficiente, anche più.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

JALISSEIl paradiso è quì

Discorso pop con qualche accento rock in questo nuovo pezzo dei Jalisse, che vanno contro l’ultima tendenza che è quella di non avere grandi variazioni nelle due note che fanno la melodia delle canzoni. Di sicuro Alessandra si può permettere di disegnarne varie ed eventuali con la sua voce che, in questo caso, è inspessita dalla scelta di mixarla con quella di Fabio che le canta un’ottava sotto.

Il pezzo, pur suonando retrò, è degno e ce li riconsegna con un perché musicale che può piacere o meno, ma c’è.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

MARCELLAChi siamo davvero

La signora Bella di tanto in tanto aveva già provato gli up tempo, quelli con la cassa sotto, pur senza mai cantarci sopra un pezzo dal carattere esistenziale come questo. Il brano va in crescendo anche se devo ammettere c’è un leggero effetto sulla voce che non mi permettere di apprezzare le belle note piene dell’artista. E’ come se ne sfibrasse la corposità, come se arrivasse da una radio fm che però fa un po’ di difetto, di fruscio nella ricezione.

Tuttavia il pezzo sarebbe stato perfetto per un ritorno sanremese per Marcella, che proprio quest’anno ha dichiarato di non averci provato. Magari con composizione di Caccamo che le sta perfettamente addosso, sarebbe stata la volta buona.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

AINE’Scappare/Giugno

Molto carina la scelta di arrangiare il pezzo in quella tipica chiave soffusa che a metà anni duemila era diventata una possibilità spesso usata, soprattutto in produzioni d’oltreoceano, alla Remi Shand, per intenderci. In quest’abito arriva poi ancor più positiva l’idea di lasciarsi accompagnare da un leggerissimo backing vocals femminile che dona al pezzo anche una patina di eros che non guasta, una sensualità.

Unico neo è cercare di scandire meglio le parole, di non cantare tutto fra i denti, di invitare il pubblico al secondo ascolto servendosi della bellezza del prodotto e non di costringerlo perché non ne ha capito il testo.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

VASCO BRONDIIllumina tutto

Brondi racconta qui la storia di Sara, persa dietro ai suoi aulici pensieri, le passioni di chi sa metterle in campo, crederci e realizzarle. E poi però all’improvviso, come tutti , troverà occhi che non la faranno dormire, gente che griderà, fuochi dentro che bruciano che però … sono la sua di passione e che illumina tutto, illumina tutta la sua vita.

E’ un brano denso, che scorre lento, ma che t’incuriosisce, che se ascolti e comprendi il testo, poi davvero vuoi sapere come va a finire. Bella la melodia, quasi d’altri tempi.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

LA RUAGoverno del cuore

Ho sempre pensato che i La Rua meritassero più fortuna di quella che hanno realmente fin qui ottenuto. E questo nuovo pezzo me lo conferma, andando a raccogliere uno spazio musicale lasciato vuoto da band come i TheGiornalisti che da solo Paradiso non è stato in grado d’occupare. Che poi era lo spazio dei Keane italiani.

Forse il pezzo è suonato meno rispetto a quanto fatto in passato, usando parecchi effetti, però ha quella capacità di risultare orecchiabile senza scadere nel banale. Potrebbe fare strada con l’arrivo della primavera che ben si sposa con le sue finestre aperte alle aperture dell’inciso.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

SETTEMBREAmandoti

Diciamo subito che quando un pezzo è splendido il compito è senz’altro più facile. “Amandoti” è un pezzo che si ama e fin qui lo si è amato in ogni sua versione, da quella originale e tirata dei Cccp a quella orchestrata e melodicamente rock di Gianna Nannini, e lo si ama anche in questa nuovissima versione, molto moderna, un po’ trap, un po’ napulegna, un po’ anche sofferta, alla Michele Bravi mi verrebbe da dire, con la voce che si rompe, imprecisa ma emozionale.

E nonostante duri pochissimo arriva anche completa, grazie agli innesti lirici del nostro e ad un arrangiamento rallentato che in realtà ti fa sembrare duri di più.
Sette+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+ 

LAZZA100 messaggi

Pur sapendo di andare incontro a critiche pesanti da parte dei puritani della musica “suonata e sudata”, io confermo l’idea bella che mi ero fatto su questo pezzo che Lazza ha cantato alla finale di Sanremo come ospite. Trovo il brano pieno d’atmosfera e sentimento vivido, vissuto. Trovo sia una storia sentimentale trattata con il linguaggio che è proprio del suo autore, non solo dal punto di vista del testo. Già perché il piano che detta la linea melodica è proprio di Lazza che lo suona, lo ha studiato per anni e da li compone i suoi pezzi. E se non si può star fuori anacronisticamente dalla musica odierna, che tante brutture ci propone, ecco, questa di sicuro non lo è, anzi.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

 

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