Oliver – Occhi
Che canzone piena di stereotipi, di frasi fatte, prevedibili. Anche l’arrangiamento, il motivo, sono talmente effimeri da far risultare il tutto urticante. Anche la voce è così priva di peculiarità che mi sembra di sentire canticchiare il figlio della mia vicina di casa… che non vuole fare però il cantante.
Tre
Alan Palmieri & Elisabetta Gregoraci – Anno zero
Allora: va bene il messaggio di ripartenza, di allegria, di voglia di viaggi e stupidera che chiaramente oggi ha il ritmo del reggaeton, però mi chiedo se fosse il caso, per i due conduttori di Battiti Live, di doversi cimentare con la musica. Lo avevano prescritto come rimedio alla stipsi? E poi ho troppo a memoria come cantava la Gregoraci quando era nella casa del Gf per credere che non ci sia nessun artificio per farle azzeccare due note di seguito qui.
Tre
Random – Siamo di un altro pianeta
Dopo l’opinabile parentesi sanremese, Random torna a fare Random ed a proporsi con un brano molto più adatto alle sue peculiarità. Mette infatti da parte l’argomento ballad per un piacevole uptempo rap/pop dove, pur non lesinando di cantare, riesce a restare più vicino alla sua età. Inciso aperto, cantabile, sentori 60’s e testo più scorrevole.
Sei ½
Noemi Romano – Ti sento
Arrangiamento vocale veramente pessimo, come se la voce sia stata sovrapposta su base usando un Canta Tu!!! Canzone vecchia, soporifera, che rifiuterebbe persino una cantante degli anni 60, ma di quelle dimenticate!
Due
Fabio Rovazzi & Eros Ramazzotti – La mia felicità
Meno originale nell’arrangiamento rispetto al passato, qui Rovazzi trova però un nuovo tema da portare e cioè l’essersi allontanato per un po’ dalle scene, cosa che gli ha fatto perdere contatti con gli altri che adesso lo evitano con un “a risentirci appena possibile”.
La parte in questione spetta ad Eros che, per dirla tutta, rispetto ad altre collaborazioni del Rovazzi, appare più evanescente, meno centrato ed anche meno canterino. Canta più Rovazzi ed il ché è dire!
Cinque
Renzo Rubino – Giocare
Nuovo progetto per Renzo (stavolta rivolto ai bambini ) ormai sempre più lontano dal mondo radio mainstream, ma mai da un’artisticità personale ed in un certo senso anche visionaria.
L’arrangiamento è un po’ circense, un po’ da festa itinerante di quelle che animano serate calde di bancarelle, fuochi a mezzanotte e bambini svegli per l’ultimo giro sulla giostra dei cavalli un po’ malridotta che arriva dalla metà del secolo scorso e non doma, non s’arrende e gira ancora, regalando sorrisi. E quei bambini li si può ascoltare anche nei cori di questo brano sui generis.
Senza Voto
Luca Rustici & 99 Posse – Vieneme a truvà
L’autore e arrangiatore, nonché musicista, si produce in un brano in napoletano che ha tematica reggae, per alcuni aspetti di matrice 90’s, tanto che gli ospiti, i 99 Posse, sono perfettamente centrati al suo interno.
Ci sarebbero stati bene anche Raiz ed i suoi Almamegretta. Rustici non lascia nulla al caso ed il brano appare completo, ben diviso nelle sue parti e, chiaramente dato l’arrangiamento scelto, anche piuttosto caldo.
Sette
The Bastard Sons Of Dioniso – Ribelli altrove
Più moderni nell’esposizione vocale che nella scelta dell’arrangiamento di questo pezzo, che partendo dal punk rock, è un po’ troppo ancorato a vecchi stilemi che oggi appaiono, mai malvagi, ma per un pubblico molto più circoscritto. Di positivo c’è una credibilità di fondo che il trio ha saputo costruirsi e che non tradisce mai con scelte stilistiche più affabulatorie. Sicuramente accettabili, anche più.
Sei +