7 Aprile 2023
di Interviste, Recensioni
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7 Aprile 2023

Pagelle Nuovi Singoli in Uscita Venerdi 7 aprile: Paola Turci profonda, sentimentale e radiofonica. Sfera Ebbasta non regala nessuna novità

Tra nomi noti e artisti emergenti ecco le nuove pagelle del nostro critico musicale

Pagelle nuovi singoli 7 aprile 2023
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Pagelle nuovi singoli 7 aprile

Sfera Ebbasta – Orange

Mi potrebbe anche venire una malattia venerea senza il contatto diretto carnale, al solo sentire ancora frasi come “giro su una lambo nera in centro” oppure “mio fratello scappa dalla polizia“. Ma un che palle ci può stare? Non significa nulla nemmeno dal punto di vista musicale visto che non c’è un’idea che sia una originale, ne tantomeno regala un motivetto da canticchiare, per perderci il tempo, senza pretesa. Niente di niente, il nulla.
Due
⭐⭐

Pamela Prati & Atmosfera Blu – Anni 60

Ma cos’è questa cosa? La ricerca speranzosa di bissare i successi estivi profumosi di anni 60 di questi ultimi anni? E come ci si vuole riuscire con i Si si si, no no no dell’inciso? E fosse solo quello! L’arrangiamento sembra strappato ad uno di quei brani che finiscono in quelle trasmissioni di circuito televisivo dagli improbabili titoli, tipo Cantare & Ballare, presentati da una con i capelli rosso fuoco cotonati in stile anni 80, strizzata da un abito da sirena tutto paillettes e luccichii di due taglie più piccolo, e per altro in onda alle tre del pomeriggio. E poi chiama a cantare uno di 70 anni con i capelli tinti nero corvo e visibile dentiera, applaudito ed incitato dalle folle manco fosse Sting! Proprio no!
Tre
⭐⭐⭐

Andrea Poggio – Parole a mezz’aria

Musicalmente ed anche per costruzione del brano ricorda molto da vicino Max Gazzè, anche se vocalmente invece Poggio ha una sua personalità. E’ si vero, anche se trovo un filo angosciante il non esplodere mai della voce, che resta sempre tutta un po’ chiusa, come se fosse tenuta sotto un involucro di vetro. Il brano di pari passo non cresce, anzi implode ad un certo punto su un disquisire più basso, frasi una dietro l’altra musicalmente uguali, piatte, che portano poi inaspettatamente ad una conclusione improvvisa, dopo poco più di due minuti e dieci appena!
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Boomdabash – L’unica cosa che vuoi

Sicuramente diversa da tutto ciò che la band salentina ha proposto negli ultimi anni conquistando le classifiche con estrema facilità ma un po’ meno i complimenti dei critici. Il pezzo si divide in due parti, la prima voce e chitarra in levare, che non sembrano nemmeno loro per l’atmosfera acustica creata, la seconda con le barre rap e la cassa dritta dove diventano chiaramente più riconoscibili. Si tratta di un germoglio per la band verso qualcosa che potrebbe essere, rinunciando alla caciara dei “karaoke guantanamera“. Forse avrà meno appeal sul pubblico più facilotto, ma potrebbe conquistarne altro. Non gridiamo al miracolo eh! Piano, piano.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Bresh – Altamente mia

L’artista urban si spinge in una ballata romantica dove colpisce in realtà l’intenzione quasi rock dell’inciso. Il testo è molto sul quotidiano di una storia che avrebbe mille motivi per finire ma che per davvero nessuno è così importante da far dire davvero fine, soprattutto se ti rendi conto che alla fine “sotto sotto a noi ci piace litigare e io senza di te non ci so stare“. Certo, alcune frasi sono al limite del maschilismo, quasi del ho bisogno di te perché mi servi più che altro… però diciamo che nel racconto ci può stare, non facciamo troppo i pignoli.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Ernia & Mara Sattei – Il mio nome

Duetto musicale che è in realtà è proprio un confronto di coppia anche nel racconto. Mara è ormai diventata una specialista nell’esecuzione degli incisi di rapper. Ernia è fra questi uno di quelli che scrive meglio, che è riuscito anche ad imporre la sua personalità senza dover scadere a forza in argomenti utili a fare i finti fighi, quelli col malessere inside e la voglia di infrangere le regole. Unica pecca del brano, che funziona sia per combinazione di voci, per gioco delle parti, che per questa chitarra che guida e fa tanto brano r’n’b stile Darkchild, è la durata troppo breve, che frena ogni possibile ed ulteriore sviluppo, che appare alquanto necessario.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Francesco Gabbani – L’Abitudine

Sound base anni 80 su cui Gabbani si poggia col suo solito fare caciarone e simpatico, eppur sempre con un suo senso, mai futile. Il brano ha un’apertura naturale che chiama anche la facile cantata collettiva. Lui in questo è maestro e come si diceva, capace di far passare anche concetti importanti nel suo fare semplice, come in questo caso dove uomini girano e girano le loro vite e si piegano al concetto d’abitudine, facendoselo bastare. Meno trascinante di alte cose sue, ma valida comunque.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Santachiara – Colpa dei no

Pur non essendo napoletano Santachiara sceglie il suo nome d’arte dal quartiere di Napoli dove ha abitato. L’artista è in realtà pugliese e però canta come un romano, nel senso che tende in questo pezzo a biascicare un po’ le parole, ad allungarle un po’ pigramente. Il brano è però molto orecchiabile, con un buon incastro fra strofe ed incisi e degli inframezzi musicali elettronici degni delle migliori band anni 80. La proposta è interessante anche perché pur con qualche esempio seguito ben evidente, riesce a mantenere una sua originalità.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Cliccate in basso per la seconda e ultima parte delle pagelle dei nuovi singoli del 7 aprile con i voti più alti della settimana.

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