New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 6 giugno maggio
TANANAI – BELLA MADONNINA
E’ tornato Tana ed è tornato, finalmente, benissimo. Quanto è mancato l’Alberto in versione Not For Us, quello che ci ha regalato robe come Baby Goddamn o Sesso Occasionale. Canzoni coinvolgenti che, non del tutto ma quasi, ha messo da parte negli ultimi anni in favore di ballad che, per carità, belle eh, però lo stavano un po’ troppo facendo ruotare su se stesso senza costrutto.
Meravigliosa Tango, bellissima Abissale, stupendo tutto però c’era bisogno di un bel F5, un refresh dopo Calmocobra e risultati neanche lontanamente paragonabili a quelli del periodo d’oro di Rave Eclissi (escluso il feat con Annalisa, s’intende).
Bella Madonnina è u ptempo, è una scarica di freschezza che in questa estate di piattume generale, a livello di idee e innovazione, ci fa saltare e godere non poco.
Grazie Alberto, grazie talento, grazie Tana.
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RHOVE – AVION
I tempi di Shakerando sono lontani, Rhove non è più il ragazzino che faceva saltare (letteralmente) mezza Italia con quella canzone ma ha comunque voglia di regalare sorrisi a chi lo ascolta.
Avion è ciò di cui, probabilmente, aveva in primis bisogno lui: una canzone totalmente diversa, afrobeat, ispirata da un viaggio in Senegal e dall’incontro con persone che gli hanno lasciato tanto in termini emotivi.
Veniamo a conoscenza, e lo riportiamo volentieri, che Rhove ha passato molto tempo in una casa di accoglienza per bambini nel villaggio di Malicounda, un villaggio che accoglie bambini di strada chiamati Talibé, ed è lì che ha trovato serenità e gioia per scrivere questo brano.
Per darvi un’idea, è un brano molto ‘alla Jerusalema’ musicalmente e il testo è legato a temi di gioia e ottimismo. Attenzione, non parliamo di un fulmine di guerra, però vale la stessa regola di Tananai: nella devastazione totale di questa estate, almeno, Rhove porta sorrisi sinceri.
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MODA’ – COME HAI SEMPRE FATTO
Avete presente i Modà? Ecco, sono loro al 100% e senza il minimo dubbio. E non è un bene…
Una ballad che parte piano, poi esplode nel ritornello con tutta la band, poi torna protagonista la sola voce e giusto qualche strumento di sottofondo, poi di nuovo ritornello e così via.
Stessa identica costruzione di sempre ma, dato che Kekko ci rimane male se qualcuno gli fa notare che fanno sempre le stesse canzoni e va a lamentarsi a Verissimo da Silvia Toffanin quando succede, mi limito a questo per quel che riguarda la costruzione del brano.
Perché, allora, la promuovo senza ripensamenti? Perché il testo è davvero molto bello e apre riflessioni sulla vita, su quanto ti possa portare in alto e quanto possa schiacciarti verso il basso. Un’altalena emotiva (e non solo) che coinvolge non solo te ma anche le persone che ti circondano e verso cui hai delle responsabilità perché sono proprio loro che, nei momenti bui, ti danno la forza per riemergere.
Applausi grandi per Kekko, ha scritto un testo di grande rilievo e bisogna solo inchinarsi. La monotonia della musica dei Modà, però, non può essere esclusa da questo ragionamento.
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TROPICO – SI NUN ME VUO’ BENE CCHIU’
Blues, potentissimo blues firmato Davide Petrella, in arte Tropico.
Canzone che dona un bel senso di continuità con tutto ciò che sta facendo e pubblicando nelle ultime settimane, cioè gran belle canzoni di alta fattura.
Purtroppo non si può dare un giudizio totale sul testo perché, per buona parte, è cantato in napoletano e chi scrive non conosce la lingua ma si percepisce anche attraverso le parti cantate in italiano che si tratta di una canzone dove si continua a raccontare la storia tra il protagonista e la donna che ama e con cui il rapporto è finito da un po’ ma che non riesce a dimenticare.
La riflessione è sempre la stessa quando si ascolta Tropico: il genio di quest’uomo è tale da capire quali siano i brani commerciali da dare agli altri, firmato Davide Petrella, e quali siano quelli davvero rilevanti tecnicamente e che tiene per se e per il proprio progetto.
Ci vuole qualità, mestiere per scegliere bene e lui, fino a oggi, lo ha fatto più che bene.
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LEVANTE – MAIMAI
Claudia Lagona si è fatta conoscere anni e anni fa con Alfonso, la famosa canzone che ci ha fatto esclamare senza problemi “CHE VITA DIMMEEEERDAAAA” e che continua a darci la stessa identica possibilità anche oggi. La vita è sempre quella per tanti.
Siamo nel 2025 e Claudia Lagona, in arte Levante, ha deciso di riprendere in mano quel ritmo, quello stile e regalarci questa Maimai che, però, ha dei punti notevoli in più e tutti nel testo.
Levante non è più quella ragazza, ha acquisito esperienza sul campo e sa come scrivere molto meglio dei suoi stessi inizi.
In questo brano racconta il suo ex a cui regala una “torta al gusto livore”, una persona evidentemente tossica che ha rovinato parte della vita della protagonista che “sta bene solo se non torna mai”.
Avevamo bisogno di Levante, della sua qualità.
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EVA BLOO FT CMQMARTINA – SERGENTE
Che produzione, che ritmo, che energia queste ragazze.
Unisci hyperpop, dance, sfumature techno e i neuroni totalmente fuori controllo il sabato sera in discoteca: ecco qui Sergente, nuovo bangerone di Eva Bloo e cmqmartina.
Un ottimo lavoro da parte delle due artiste che uniscono le forze con un unico intento (riuscito), che è quello di far ballare e, se possibile, limonare durissimo chi sceglie di ascoltarle.
“Sono fuori controllo” canta a un certo punto Eva Bloo e noi feel you tantissimo con in loop questo brano nelle orecchie sorella.
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MEMENTO – BABY
Hey, dimmi tu chi sei Memento, dove ti eri nascosto? Perché hai aspettato così tanto per farti notare con questo R&B/funky di alta qualità?
Capitolo testo: un ragazzo fa il provolone con una ragazza che, palesemente, ci sta e da lì inizia il racconto di questo rapporto che, da parte del ragazzo, vuole diventare qualcosa di più importante e serio. Da parte della ragazza, beh, difficile dirlo.
Memento ha azzeccato la musica, il ritmo, il mood. Poco da dire, questa canzone può essere un ottimo sottofondo infrasettimanale nella vita di tante persone.
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GIIN – NESSUNA FRETTA
I tempi di Sanremo Giovani sono lontani, Giin sembra un’artista diversa e in questa Nessuna Fretta lo si capisce subito, fin dai primi accordi della chitarra acustica che è l’elemento sonoro principale di tutta la composizione.
Chitarra che, poi, viene accompagnata da tutti gli strumenti che potete immaginare in una band pop rock (chitarra elettrica molto ‘alla Coldplay’, batteria, basso, tastiera).
Sembra di ascoltare un mix tra Coldplay dei primi anni 2000, quelli di X & Y, e Carmen Consoli di prima generazione con anche un tocco semi rock alla Negrita che non guasta.
Tutto funziona e anche bene, Giin è in bolla e dà il meglio che può in una canzone dove il focus è la fine della relazione a cui difficilmente ci si rassegna.
Molto interessante questa direzione, diversa dal resto che stiamo ascoltando in questo nuovo venerdì.
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