Kimono – In ostaggio
Anche stavolta la brava Kimono (già Sofia Tornambene, nota per la partecipazione ad X Factor), si rende interessante con un pezzo che nasce da una leggerissima chitarra e voce e si evolve in un’elettronica elegante, sorretta soprattutto da un giro di basso prepotente e dei suoni stilizzati che arrivano in divenire. Forse un po’ sbandata dopo l’uscita dal talent, alla ricerca del giusto modo di esprimersi in musica, oggi l’artista ha trovato in questa veste elettrominimal la sua quadra. E con questi tappeti sonori, anche la sua voce delicata e le sue tematiche porte in maniera gentile, trovano un motivo per essere ascoltate.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Margherita Vicario – Canzoncina
Se il futuro è probabilmente tragico, la Vicario trova il modo di guardare il bicchiere mezzo pieno e, in maniera anche un po’ dissacrante, di trovare delle possibilità per sopravvivere, per trovare il bello anche nella tragedia appunto. Il tutto è concepito scanzonatamente e con un’allegria interpretativa contagiosa. Non è che la nostra non abbia corso il rischio di sembrare leggera e stupida, però le viene in aiuto un arrangiamento giusto, proprio per supportare i paradossi qui cantati. Sinceramente si fa riascoltare sia col sorriso che con il giusto pensiero.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Bresh & Pinguini Tattici Nucleari – Nightmares
L’incipit del brano sembra venuto fuori da tempi musicali che furono ed in realtà il brano fa un po’ entra ed esci da una contemporaneità evidente e la volontà di andare indietro nel tempo e trasformare il vecchio in nuovo. Sinceramente mi sembra che l’operazione sia decisamente riuscita. D’altronde sia Bresh che la band bergamasca godono di una centralità musicale che sembrano riuscire a mantenere senza fatica alcuna, a rendere credibile, a prescindere dai gusti, tutto quello che fanno.
Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Mobrici, Frankie Hi-NRG Willie Peyote – Vermi
I vermi sono tutti quelli che si nascondono nella vita, che non votano perché sono tutti peggio, favorendo proprio la vittoria dei peggio, per cui è sufficiente andare in vacanza. Sono quelli che brandizzano il dolore per poterci monetizzare sopra, che non hanno alcuna attenzione per chi gli sta attorno. La combinazione dei tre artisti si rivela assolutamente azzeccata, non arrivando come qualcosa di finto, giusto per spararsi la collaborazione.
Il loro linguaggio si mescola bene, unendo lo storico del rap Frankie con la contemporaneità di Willie e tutto questo può aiutare il bravo Mobrici a trovare uno spazio mediatico fin qui poco concesso. Anzi quasi per nulla.
Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Veniamo alle Golden Song che questa settimana sono due…
Rocco Hunt – Pe’ vula’ nata vota
Rinuncia alla hit facile il rapper salernitano per tornare al rap di denuncia, al racconto dei disagi, al riportare alla mente quelli che sono stati vittima delle prepotenze, e tutti quelli che cadono partendo dalle retrovie della vita nel vortice della criminalità giovanile. Sicuramente Rocco è consapevole che le radio apriranno difficilmente l’alta rotazione ad un brano del genere e che la promozione sarà in salita per un certo tipo di circuiti, ma credo gliene importi davvero poco.
Il suo posto nel centro della urban nostrana ormai lo ha conquistato da un po’ e certe cose bisogna pur dirle. Lui lo faceva già e adesso ci è solo ritornato e fra l’altro, sottolineabile come cosa, con una bellissima linea melodica nell’inciso.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Motta – Per non pensarci più
Attitudine rock che si nutre di quella voce che per Motta è segno distintivo e che come l’ascolti fa subito fratelli Gallagher, anzi, direi ancor più Richard Ashcroft, leader dei Verve. Il mondo artistico è quello, con chiaramente in aggiunta l’evoluzione che porta il cantautore ad essere più centrato nella musica attuale, a lasciare che solo la voce trascini a momenti artistici di oltre 30 anni fa.
Il brano è particolarissimo, sicuramente poco cantabile, poco masticabile per chi cerca il ritornello facile da memorizzare, ma ha un arrangiamento splendido, una scelta di suoni particolarissima che te lo fa ascoltare anche diverse volte di seguito, per non perderti niente di ciò che musicalmente racconta, ancor più del testo.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨