NEW MUSIC FRIDAY: LE PAGELLE NUOVI SINGOLI DEL 24 OTTOBRE
I BRANI DELLA SETTIMANA CONSIGLIATI DA ALL MUSIC ITALIA
BAUSTELLE E TANANAI – PUGILI IMPAZZITI
Genitori e figlio si incontrano per questo brano totalmente e indiscutibilmente di origine indie. Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi sembrano davvero i genitori di Tananai per stile, musicalità, imprinting artistico e questo brano sembra confermarlo al 100%.
Una ballad molto intensa, soprattutto nelle strofe, con una struttura e dei suoni che, per certi versi, ricordano quel Bowie di Life On Mars? ma anche, e soprattutto, l’ultima versione ‘galactica’ della band milanese.
Per quanto riguarda il testo, ci si affaccia a un amore tossico, disperato, in cui uno dei due riconosce di essere quasi come “un cane che si perde nello spazio”, legato alla metafora del sentimento senza freni che provano gli animali verso il proprio padrone.
La canzone, poi, in perfetto stile Baustelle prosegue nella direzione delle frasi a effetto e dei riferimenti metanarrativi, con Tananai che segue il filo e non lo perde mai, da perfetta spalla quale è in questa occasione.
Una canzone che difficilmente potrà avere un ampio respiro oltre i fan dei Baustelle, è complicata anche per i fan di Tananai, ma molto bella.
★★★★★★½
6½
ANDROGYNUS – GIROTONDO
Il cantautore e polistrumentista per eccellenza della fase pre-live di X Factor 2025, Androgynus, ha presentato ai Bootcamp questa canzone che, adesso, viene pubblicata ufficialmente.
Siamo negli anni 80 del cantautorato italiano, un po’ Lucio Corsi e un po’ mille altre cose di quel mondo che abbiamo già ascoltato e conosciamo a menadito.
La vero innovazione di Androgynus è proprio Androgynus in quanto personaggio, le canzoni sono solo un riflesso involontario e vanno benissimo se piace questo tipo di mondo.
In linea generale, però, non stiamo parlando di un brano scritto con tutti i crismi del cantautorato di altissimo livello, è molto semplice e con pochi, se non nulli, guizzi sia nel testo che nella musica.
Richiamare nel ritornello il ben più famoso e storico “gira il mondo gira…” di Jimmy Fontana ne Il Mondo, magari, può aiutare per memorizzare prima il tutto ed è forse l’unico punto rilevante.
Per il resto, un brano che potremmo definire abbastanza normale, anche inserito nel contesto attuale in cui il livello è mediamente basso.
★★★★★★
6
TIZIANO FERRO – FINGO&SPINGO
Decidere di tornare, dopo anni, con un album in cui gli elementi musicali principali sono molto distanti da un genere (l’R&B) che ti ha reso grande e che chiunque vorrebbe riascoltare da te è una presa di posizione chiara: io sono io e faccio ciò di cui ho bisogno, non di cui hanno bisogno gli altri.
Tiziano Ferro ha puntato i piedi. A volte ci è riuscito come in Cuore Rotto, altre volte meno e questo è un esempio lampante. Un brano non brutto ma non all’altezza della grandezza artistica di uno come TZN, diciamo una delle sue opere minori se prendiamo in esame l’intera discografia. Sceglierlo come singolo è giusto nell’ottica radiofonica ma ciò non toglie che non siamo vicini al primo singolo di qualche settimana fa.
La cosa davvero bella di questo brano è il testo, scritto interamente da Tiziano e che riflette appieno la sua condizione passata e presente, con all’interno anche una sorta di ringraziamento alle persone che l’hanno aspettato e aspettano sempre di sentirlo cantare e regalargli le emozioni che cercano.
La vita, il luogo fisico e metafisico del suo recente passato, “non merita menzione”, bisogna porre l’attenzione sul qui e ora ed è un forte messaggio da lanciare a tutti. La parte debole è quella musicale, un po’ basic e che non spinge come invece dovrebbe fare per sostenere il peso di questo testo così importante.
★★★★★★
6
JACOPO SOL – A LUCI SPENTE
Fuori da Amici si recupera tempo, voglia, forza di fare le cose fatte bene e Jacopo Sol, rispetto ad altri suoi colleghi, sembra averlo capito meglio.
Questo nuovo singolo va in una direzione giusta, nonostante non si tratti di una canzone interamente originale alle orecchie degli ascoltatori. C’è tanto di una canzone recente, molto recente, vale a dire quella di Mew Quando Nessuno Ci Vede. Considerando i tempi di uscita di entrambi, è chiaro che non si siano copiati a vicenda ma è curioso come i due ritornelli si somiglino.
JSol, come viene chiamato sui social, analizza la sua solitudine, i suoi cambiamenti, le sue ansie all’interno di un contesto pieno di persone che lo giudicano ma dove c’è sempre un faro che lo tiene con i piedi per terra, una persona che lo tiene ancorato all’essere sempre se stesso.
Una canzone dove si racconta, semplicemente. Non un capolavoro ma, indubbiamente, meglio di tante altre canzoni che abbiamo ascoltato in questi anni dai talent usciti fuori da Amici.
★★★★★★
6
PIOTTA FEAT DAVIDE TOFFOLO – ECCHIME
Un tributo a Pasolini nell’anniversario dei 50 anni dalla morte rappato e cantato in un mix tra italiano e romanesco da Piotta, ormai lontano parente di quello degli anni 90 e primi 2000, e Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti.
Un racconto che riprende un quartiere caro al poeta, ma anche ai due artisti di oggi, vale a dire quello di Tor Pignattara a Roma.
Non ci sono palesi riferimenti, nel testo, al fatto che questo brano sia riconducibile a Pasolini ma la spiegazione che ci viene fornita è quella dunque a prendiamo per buona. Per chi, però, non è proprio avvezzo a quel genere di cultura, questo può risultare un brano quasi respingente perché se non si conosce il background non lo si capisce ed è un problema.
Detto ciò, Piotta e Toffolo fanno quello che devono e sanno fare nel migliore dei modi nei rispettivi ruoli senza mai far risultare il brano eccessivamente pesante o fuori fuoco.
★★★★★★½
6½
CARL BRAVE – OCCHIAIE
La vita romana continua per Carl Brave, che la racconta in questa canzone citando una scena abbastanza nitida di un incontro notturno con un clochard che regala un canto, da ubriaco, ma anche l’incrocio con un cane che viene accarezzato e altre cose.
Presumibilmente siamo di fronte a una passeggiata notturna sul lungotevere, una di quelle che si fanno per schiarirsi le idee, e la base ricorda tantissimo i migliori singoli di Carl Brave, sia solista che con Franco126.
Ci sono le trombe, ci sono gli strumenti suonati davvero, le doppie voci, i cori, tutti gli elementi che conosciamo a menadito. Ci vuole Coraggio per giudicarla male.
★★★★★★★
7
DANIELE SILVESTRI, KLANGORE FACTORY – LA MIA STRADA
Canzone portante di un’intera colonna sonora di un film, RIP, è una di quelle canzoni del filone energico, musicalmente, di Silvestri che si avvale della collaborazione della Klangore Factory.
Probabilmente, vedendo il film, il senso diverrebbe ancora più chiaro di quanto non sia al solo e mero ascolto ma, concettualmente, ci vuole raccontare con una base ‘alla Vasco Rossi’ la volontà di ognuno di trovare la propria strada nel mondo.
A un certo punto sembrerebbe esserci giusto un accenno a una canzone di qualche anno fa, The Joker della Steve Miller Band, e tutto avrebbe perfettamente senso.
★★★★★★★
7
GIULIA MEI, MILLE – CARA ALLEGRIA
Due cantautrici si uniscono per raccontare la loro vita, i loro cambiamenti e le difficoltà nell’accettare determinate cose che accadono.
Da un lato Giulia Mei, dall’altro Mille e le due voci, le due tecniche, i due timbri che si uniscono e mescolano benissimo, surfando benissimo in una base elettronica che, però, è ricca di elementi ‘reali’, come il pianoforte suonato dalla prima o i cori piazzati sullo sfondo nella seconda parte con quelli che sembrerebbero essere degli archi.
Molto interessante anche il cambio di tono, la scala metaforica che viene salita e scesa su tre diversi gradini per poi tornare alla normalità.
E’ tutto molto lineare e conferma, se mai ce n’era bisogno, quanta qualità abbiano queste due donne della nostra musica italiana di oggi e di domani.
★★★★★★★
7
ERMAL META – IO TI CONOSCO
Ermal Meta decide di scrivere una canzone molto carina, pop puro ed energico che ricorda per certi versi quello di Ragazza Paradiso.
Una dedica alla donna che ama e di cui racconta la genesi del loro incontro (si parla di un frontale in auto), narrandone i bisogni, le necessità, i desideri e tutte quelle piccole che il cantante conosce e che lo hanno portato ad innamorarsene.
Abbiamo detto di Ragazza Paradiso, sì, ma in linea generale sembra di ascoltare quell’Ermal del 2017, diciamo il suo prime, con produzioni pop forti e molto efficaci anche sul mercato.
Funzionerà.
★★★★★★★
7
FRANCESCO BACCINI – MATILDE LORENZI
E’ tornato Baccini e lo fa con un brano dedicato a una nostra grande atleta del mondo dello sci, Matilde Lorenzi, purtroppo scomparsa un anno fa a soli 20 anni.
E’ riuscito a trasformare una cosa così terribile come la morte in un inno alla vita, nel ricordo dei suoi sorrisi, della sua forza, della sua tenacia.
E’ una canzone che, musicalmente, non apre a chissà quali grandi ghirigori, è semplice ma nel senso buono del termine. Non c’era bisogno di caricare una canzone del genere con sovrastrutture di nessun tipo, la potenza del significato fa già da struttura portante dell’intera produzione.
Un bel messaggio, un bellissimo ricordo, una storia triste ma che dona forza e coraggio per affrontare tutto ciò che arriva, giorno per giorno, nelle nostre vite.
★★★★★★★
7
PAKY – HD
Stavo per bocciare questo brano, è ripetitivo da fare pietà e il timbro di Paky è fastidioso come poche altre cose al mondo ma, e sottolineo MA, sono riuscito dopo tre ascolti a capire le parole quindi eccoci qui, con una sufficienza presa per il rotto della cuffia e per un solo motivo: la storia.
Esiste una storia in questo brano, in mezzo alle solite cose incomprensibili di questo genere, ed è una storia di ricerca della salvezza da una vita difficile.
Il tema non è nuovo, i trapper lo raccontano praticamente sempre ma, non saprei perché con esattezza, Paky ha usato le parole giuste che fanno capire quanto sia disagiante quel tipo di contesto da dove arriva.
Un contesto di strada che devasta mente e corpo, di quartiere difficile, di scelte sbagliate che è chiaro che Paky conosca meglio delle sue tasche. Può fare paura ma è uno spaccato di questo Paese e chiudere gli occhi sarebbe sbagliato.
Ripeto, la canzone è terribile in se e per se ma la storia che il trapper racconta non va sottovalutata, anzi.
★★★★★★
6
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