21 Aprile 2023
di Interviste, Recensioni
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21 Aprile 2023

Pagelle Nuovi Singoli in Uscita Venerdì 21 aprile: ottimi ritorni per Aisha e Gigi D’Alessio, non convince Paolillo. La sorpresa è Wepro

Si fanno sentire con buone proposte le donne questa settimana. Spiccano Kimono, Aisha e Federica Carta

Pagelle nuovi singoli 21 aprile 2023
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Enrico Ruggeri – Dimentico

Mi viene complicato essere obbiettivo su questo brano. Chi ha vissuto o vive una cosa simile mi capisce di sicuro. Posso solo dire bravo Enrico.
Senza voto

Matteo Paolillo – Liberatemi

Brano ansiogeno stavolta per il cantautore già protagonista noto della fiction Mare Fuori. Si tratta proprio di tinte che emergono dal pezzo, che sembra nato nell’ombra e, non a caso, racconta di uno stato d’animo piuttosto scuro, di uno stare giù da una vita e con l’unico appiglio di una lei vista come luce. Le frasi arrivano legate fra loro per via dei “lamenti” forniti come arricchimento di una base povera e senza alcun guizzo sottolineabile, tanto che persino le liriche in italiano risultano difficili da comprendere. Per una canzone musicalmente così scarna, non capire di primo acchito il testo, dovendolo ascoltare più e più volte, non è indubbiamente un punto a favore.
Quattro =
⭐⭐⭐⭐=

Romeo & Drill – Io non lo so

Pezzo nella media del poco che si ascolta come proposta da questa generazione composta prevalentemente di non cantanti. C’è che almeno ci si dovrebbe distinguere e non somigliare ad altre 10/100/1000 cose già sentite. Porsi nella mezzo non aiuta ad emergere, ma soltanto a confondersi fra gli altri. Non si muore, forse è vero, ma si campa assai male.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Tancredi – Se mi lasci domani

Ho sempre trovato interessante Tancredi fino ad oggi, però devo dire che questo nuovo singolo mi appare inferiore alle proposte fin qui realizzate. Innanzitutto l’inciso ha l’incipit che ricorda troppo da vicino Non Avere Paura di Tommaso Paradiso. Il testo poteva essere ampliato, anziché cadere su ripetizioni inutili, quando già l’inciso occupa praticamente oltre la metà del brano. Ecco cosa mi manca che in genere ho sempre riscontrato in Tancredi: l’originalità!
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐✨

Alex Britti – Nuda

Qui il discorso si fa più blues, con tratti di elettricità che pervadono tutto il pezzo. Sicuramente soddisfacente per l’artista pensandola per essere suonata in giro, nei suoi mai banali live. Tuttavia la forma canzone è indubbiamente d’inferiore presa rispetto all’altra pubblicazione, sia che si ragioni da un punto di vista radiofonico, che se si voglia invece considerare la possibilità che un brano del genere si leghi ai ricordi delle persone. E’ un brano di Alex soprattutto per Alex, ma come singolo la valenza è certamente modesta.
Cinque =
⭐⭐⭐⭐⭐=

Laura Bono – A un passo

Sembra dover esplodere da un momento all’altro il pezzo ed invece resta un po’ come soffocato in gola. Il motivo è che l’inciso non ha una linea melodica che si lasci seguire; è un insieme di frasi lanciate senza un collante efficace che le tenga assieme dal punto di vista melodico, appunto. Anche il sound scelto come arrangiamento, tutto synth ed echi, non giova alla voce dell’artista che meriterebbe soluzioni più strong, come strong è la sua voce.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Santachiara – Nina

Conferma anche in questo nuovo singolo la tendenza a romaneggiare mentre canta. Eppure Santachiara è pugliese ed ha vissuto tempo a Napoli, al cui quartiere di Santachiara è dedicato il suo nome d’arte. Rispetto al precedente, per altro recentissimo, singolo stavolta si fa un po’ più di confusione nella resa canzone. L’inciso è caotico nell’arrangiamento mentre le strofe hanno vari punti in cui il testo risulta incomprensibile, proprio per il trascinare le parole.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Andrea Sannino & Mario Biondi – Mai senza ‘e te

In alcune sfumature melodiche il cantautore partenopeo mi ha qui richiamato alla mente il supremo Eduardo De Crescenzo, in un brano di quelli che invece, per arrangiamento, richiamano molto la tradizione musicale partenopea di fine anni 70, quella di band che raggiunsero il successo nazionale. Biondi poi ci mette il carico da 100 in quest’affermazione con la sua voce che è immediatamente un richiamo al mondo stilistico che fu di Barry White. Le loro voci si combinano benissimo assieme, pur risultando qui piuttosto comode, nel loro, come se stessero cantando in pantofole nel salotto di casa.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Leo Gassmann – Volo rovescio

Dopo l’ottima presenza sanremese che, a dire il vero, pensavo portasse a risultati più alti, Leo lancia il secondo singolo dal suo ultimo lavoro, spostandosi su un rock più caotico e di matrice primi anni zero. La presenza vocale è sempre importante ed il giovane artista sembra a suo agio anche in questa nuova veste musicale. Il pezzo è dotato nell’inciso di una buona hype anche se procede in maniera piuttosto prevedibile, a differenza del precedente singolo che aveva un’intelligenza di scrittura, soprattutto nelle dinamiche, che permettevano a Gassmann di poter dare una maggior prova di duttilità interpretativa. Prova comunque superata.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Samurai Jay – Fammi capire

Molto lavorata sulle voci, però interessante sia come scelta d’arrangiamento, che ha una sua originalità ed una progressione incalzante e persuasiva, che come testo che tiene lontano l’artista urban dalle solite liriche da bulletto di periferia. Di negativo c’è che è veramente troppo breve. Il sound incalzante di cui prima, meritava anche un’evoluzione nella canzone stessa, con uno special o con l’ingresso di qualche variazione su tema dal punto di vista musicale. Più che accettabile comunque nell’insieme.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Alex Britti – Tutti come te

Britti torna un po’ indietro con questo brano, al periodo di quando usciva con il classico pezzo per l’estate, che era in genere festaiolo, da cantare facile, ma sicuramente qualitativamente meno impressionante delle cose che teneva per altri momenti dell’anno. Il pezzo in questione ha una buona morale però; racconta di uguaglianza fra le persone, di non stare a farsi troppi retropensieri sulle prospettive diverse da cui guardiamo il mondo. Sono solo le posizioni di partenza, perché alla fine, a costrutto, siamo tutti uguali. Il tutto è raccontato mischiando pop a venature blues, propriamente sue, ed a sensazioni gospel, con importante farcitura corale. Non imprescindibile, ma senz’altro carino.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Federica Carta – Come Marylin

Anche Federica Carta trova una canzone ( un po’ sulle orme dell’ultima Annalisa ) che si presta alla nuova piattaforma particolarmente in voga fra i giovanissimi, TikTok. Si è tutti connessi ma, alla fine, nonostante si stia in mezzo al mondo virtuale, ci si trova a fare i conti con la solitudine reale, quella che emerge non appena stacchi gli occhi dallo schermo. Il termine di paragone per spiegarlo l’artista lo trova in Marylin Monroe, diva anni 50/60 acclamata da tutti ma profondamente sola tanto da finire nel tunnel della depressione, che l’ha portata alla morte precoce.

La voce della Carta è sempre interessante grazie a quella vena malinconica di cui è portatrice sana e che in un brano come questo, solo apparentemente allegro, ci sta benissimo. Non grido al miracolo, ma fra le accozzaglie che si sento in giro, la trovo piacevole.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Nomadi – Cartoline da qui

Festeggianti di ben 60 anni di carriera, la più longeva band italiana affronta quest’anno speciale con un inedito scritto appositamente per loro da Ligabue. Il brano è rispettoso della carriera della band, benissimo incastrato nel loro repertorio pur non scostandosi da quello del suo autore, che avrebbe potuto tranquillamente tenerlo per se, senza che risultasse stonato. Arrangiamento essenziale, molto suonato come nella storia del lungo corso della band, che sceglie di non risultare nuova ma riconoscibile per i tanti che l’hanno amata e ancora l’amano.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Tropico – Chiamami quando la magia finisce

L’interessante autore partenopeo torna alla canzone in prima persona. Trova qui un’alternanza riuscita tra ritmica anni 70 e spazi melodici slowly, tra cantato in italiano e qualche passaggio in napoletano, con finale dal sentore orchestrale. E alla fine il concetto d’amore è sempre lo stesso: ci si accorge di tenerci a qualcuno quando non lo si ha più. Tropico non ha una grandissima voce ma è comunque dotato di timbro riconoscibile e questo come biglietto da visita è importantissimo.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Clicca in basso su continua per scoprire nelle pagelle nuovi singoli del 21 aprile 2023 le proposte che più hanno convinto il nostro critico musicale.

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