New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 2 maggio
FULMINACCI – CASOMAI
La capacità di Fulminacci di essere semplice, pop ma costante nel mantenere alto il livello è qualcosa da studiare. Trovare un passo falso del cantante romano è davvero difficile, fin da giovane età.
Più che estiva (ormai bisogna pensare a quello, dato il periodo), questa è una bella canzone tardo-primaverile che, come di consueto nei testi di Fulmine, regalano immagini chiare.
In questo caso quelle di un ragazzo che cerca di chiedersi come mai non riesca ad avere una chance con la ragazza che desidererebbe avere al proprio fianco.
E’ un cantautore fatto e finito ma diverso dai suoi colleghi con lo stesso ‘ruolo’, la stessa ‘catalogazione’. E’ pane al pane, vino al vino. E ci piace.
ANNA AND VULKAN – PERIODO PARTICOLARE
Il funk-pop di questo nuovo talento della musica italiana è contagioso, la ragazza ci sa fare. Prende enorme spunto, in questo brano, da Alan Sorrenti e la sua Figli delle Stelle.
A livello testuale siamo dentro quel mondo indie italiano di qualche anno fa, incluso il riferimento a un luogo specifico (Cina, Sudamerica) e all’arte (si cita Monet).
Si parla di vita frenetica, di quel periodo vicino ai 30 anni in cui cambia tutto e si deve iniziare a fare i conti con ciò che accade, senza sconti e contrappesi emotivi.
Non è un’innovazione tous-court a livello artistico ma, nel mezzo di uno scenario musicale in piena ricostruzione dopo anni di vuoto, risulta interessante e da tenere d’occhio.
SALMO – ON FIRE
Mai uscito di scena, mai in pausa nella mente delle persone e dei fan, Salmo ha deciso di tornare con un bangerone in stile ‘Playlist‘, album che lo ha definitivamente consacrato come uno dei rapper, musicisti, producer più importanti del nuovo millennio.
On Fire, più che una canzone, è una dichiarazione d’intenti chiara: occhio perché il Re è tornato e tutti i ragazzini possono solo osservare e prendere appunti.
Si parte con l’organo e con un’atmosfera tipicamente western, condita da un’Ave Maria che serve solo da incipit a una base hip-hop in perfetto Salmo-style.
Adesso si dovrà fare i conti con lui perché “non conta quanto talento hai, conta quanto sei credibile” e Salmo, da sempre, di credibilità ne ha da vendere.
MORENO – BLACKLIST
Moreno è cattivo, incazzatissimo e ce l’ha con tutti quelli che l’hanno sempre distrutto mediaticamente. Blacklist è la sua rivincita dopo anni in cui “Moreno è un flop, Moreno è scarso, non regge il palco”.
Un po’ come se avesse preso la rincorsa per correre più forte di prima.
La prod è altrettanto cattiva, rap nudo e crudo che non siamo mai stati abituati a sentire su di lui. Considerando il mood, è tutto perfettamente amalgamato in questo duro sfogo.
Che sia la sua rinascita, un nuovo primo passo?
FACCIANUVOLA – DISPERATA GIOVENTÙ
Occhio a questo nome, faccianuvola (scritto minuscolo) a poco a poco sta prendendo piede nei gusti della nuova generazione e non solo.
Il suo elettropop è coinvolgente, ben calibrato e senza esagerazioni di nessun tipo né nel testo né nella musica. E’ tutto di semplice fruizione.
Un mondo, quello che racconta qui, in cui si racconta l’aver perso l’amore e, con esso, anche la giovinezza e il tempo direttamente collegati.
Un amore giovane, quindi, e inconsapevole ma, proprio per questo, bello e leggero. Si cresce e si perdono pezzi nel cammino ed è la lezione più grande che insegna la vita.
Una lezione che faccianuvola sembra avere imparato e metabolizzato.
GRANDI RAGA – VOGLIA DI FARE
Da Arezzo con furore, i Raga vogliono diventare Grandi e con questo ritmo misto blues, funk e pop possono davvero provarci.
Semi sconosciuti, ve li proponiamo con tanta carica che, poi, è la stessa che danno loro con queste canzoni tecnicamente meravigliose. Una commistione di suoni da big band creata ad arte, quasi come se alle spalle ci fosse un’esperienza pluridecennale. Sti ragazzi, in media, hanno 20 anni.
Quante belle cose che ci sta regalando questo rinascimento della musica italiana. Continuate così Raga. Grandi.
DAMIANO DAVID – VOICES
Damiano gioca in un altro campionato ormai da tanto tempo ma è pur sempre il ‘nostro’ Damiano, ergo eccoci qui a raccontare dell’ennesimo singolo tecnicamente perfetto ma non altrettanto perfetto in ogni singolo aspetto, soprattutto in termini di identità.
Nonostante ciò, è un buon singolo quindi lo consigliamo.
Damiano arriva da un anno dove di risultati eccellenti, anche solo lontanamente vicini a quelli dei Maneskin, non ne sono arrivati. Buoni, sì, ma non paragonabili né a quelli della band né a quelli del suo diretto rivale americano Benson Boone.
E considerate sempre che lui si rivolge a un pubblico mondiale, quindi non si può dire mai che a un top player come lui possano andare bene 20 milioni di riproduzioni se, in corrispettivo, con i Maneskin ne faceva non meno di 100 nel singolo più scarso di Gossip e se, dall’altro lato, Boone continua a sfornare hit su hit senza sosta.
Damiano fa buoni singoli, incluso questo, quindi bocciarlo non si può, però una riflessione sull’identità artistica si può fare.
Inizialmente si è presentato in modalità ‘Harry Styles’ con tre brani, uno dietro l’altro, che ricalcavano quel modello musicale lì. Poi è arrivata Next Summer che non è né carne né pesce. Ora Voices che è l’ennesimo tentativo di sfondare sul suolo americano.
Il problema è che, su di lui, gli americani e più in generale tutto il pubblico mondiale ha costruito ben altri tipi di aspettative. Lui è i Maneskin e i Maneskin sono lui. Pretendere da Robert Plant di diventare Tiziano Ferro è impossibile.
Detto questo, noi italiani ci facciamo andare bene la qualsiasi basta che ci sia un minimo di storytelling fatto bene quindi non ci sono dubbi che questo singolo andrà bene in Italia.
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