Eugenio Balzani – Il luna park dei pazzi
Premettiamo che non si può non essere d’accordo con quanto racconta Balzani qui, descrivendo l’alienazione del mondo diviso fra i social ed i centri commerciali, che sembra non rendersi conto di una guerra alle porte, forse solo perché non è fisicamente in casa nostra. E fin qui… certo però che dopo ciò che abbiamo vissuto negli ultimi anni, un po’ di quel luna park dei pazzi, quello che apre tutti gli anni a Giugno, ce lo meritavamo pure, e lo dice uno come me che certo non ha più l’età degli sbarbatelli di cui potrebbe essere padre.
Sono d’accordo Balzani, si, però ammetto che un giro sul rollercoaster me lo sono fatto pure io quest’estate! Arrangiamento curato, d’altri tempi.
Senza Voto
Niko Pandetta – Puttana la galera
Dentro non ci torno più recita questa canzone in cui Pandetta racconta la voglia di rivalsa dopo le difficoltà vere. Certo è che del mondo artistico in cui si è buttato a capofitto e che è quello maggiormente in voga ha preso proprio tutto: i soldoni da cantare, i grandi marchi da osannare come status quo… ah no, ecco! forse non si parla di pu***ne, però il termine viene lo stesso citato per apostrofare la galera. Insomma non se ne viene fuori, in un modo o nell’altro!
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Claudia Sacco – Come glielo dico
Se il racconto è originale, nel senso che si affronta una separazione dal punto di vista della difficile comunicazione alle rispettive famiglie che è finita, la costruzione del pezzo risente un po’ troppo della mancanza di bassi che saprebbero ben bilanciare la voce di Claudia, qui molto sottile, fanciullesca. In più aggiungerei che è tutta la parte ritmica a risentire l’assenza completa di strumentazione che sicuramente avrebbe dato più corpo alla canzone.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Mania – Sei come vorrei
L’idea di base, anche e soprattutto nel sound, non è affatto malvagia. Tuttavia la canzone manca di una dinamica vocale importante sull’inciso. E’ cantata tutta con fare un po’ annoiato, a parte il picco del “torneràaaa“. Avrei messo più energia per evitare l’effetto monocorde che fa troppo sottofondo.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Boreale – Apriti cuore
Toglie finalmente l’effetto “sdoppiante” sulla voce che faceva troppo anni 80, ed anche un po’ troppo Tommaso Paradiso e la sua eco imperante. Stavolta il discorso, almeno per le strofe, è più vicino a quel mondo indie che però cerca di mantenere sempre un piede dentro possibilità mainstream. In questo caso il tutto è evidenziato dall’arrivo dell’inciso molto melodico. Tutto sommato la proposta è comunque accettabile, ma attenzione sempre a non sembrare altro.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Biagio Antonacci – Telenovela
Quando ci mette una vena di malinconia nelle sue produzioni, anche quando musicalmente non sono propriamente tali, Biagio fa sempre quello scatto in avanti. Forse è una questione proprio di voce, di pieghe in cui questo sentimento ci calza proprio a pennello. Ed è gelosia, infliggersi dolore per amore che tiene il discorso di questo pezzo che ha aperture addirittura dance, che però, come tale, non avrebbe meritato un finale tronco. Probabilmente sarebbe stata più adatta alla bella stagione della precedente “Seria“.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Tommaso Cesana – Dimenticarmi di te
Ballata romantica e potente, di quelle che possono piacere ad un pubblico adolescente ed alle prese con i primi sbalzi sentimentali, ma anche a chi è più maturo ed ha voglia di crogiolarsi un po’ nel dolore sentimentale. Cesana ha una buona presenza vocale e delle dinamiche che almeno in disco sembrano essere usate in maniera diligente. Se anche dal vivo le tiene, con i pezzi giusti può fare il suo percorso, può farsi strada.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Michelangelo Vood – Souvenir
Arrangiamento quasi festoso per un brano che invece racconta di qualcosa che è finito ed a cui portare però un souvenir che è ricordo del bello e che chiaramente fa male. La cosa molto positiva di questo pezzo è che se ne intuisce la genuinità; te lo puoi immaginare infatti tranquillamente chitarra e voce ed avrebbe esattamente la stessa resa. In alcuni passaggi mi ha ricordato un po’ Ermal Meta
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Pyrex & Rkomi – Per averti
Dance elettronica efficace che Pyrex e Rkomi affrontano in maniera completamente diversa, riuscendo però ad arrivare comunque a destinazione entrambi positivamente. Inorridisco sul cambio accento persino sulla parola “amore” che diventa “amòre”, ma al contempo resto colpito che questo massacro non lo abbia praticato Rkomi, non nuovo alla cosa, ma Pyrex. A parte questo cavillo, il pezzo funziona riuscendo ad unire una componente radiofonica molto forte con un senso di nostalgia di fondo, che gli permette di non stancare facilmente. La base fa molto Pet Shop Boys anni 90.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
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