16 Gennaio 2023
di Interviste, Recensioni
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16 Gennaio 2023

Sanremo 2023: le pagelle ai 28 brani in gara dopo l’ascolto in anteprima

Dopo l'ascolto riservato alla stampa scopriamo frasi e sensazioni sui brani in gara al Festival

Sanremo 2023 pagelle dei brani
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Sanremo 2023 pagelle ai brani in gara dopo il pre ascolto

Colapesce & Dimartino – Splash

La frase:
Meglio soli su una nave per non sentire il peso delle aspettative

Sempre ficcanti, forse un po’ meno incisivi della loro precedente esperienza che aveva il merito di crescere col tempo. Questa potrebbe stancare prima.

Musicalmente lo special è fighissimo e loro si confermano autori interessanti perché sagaci, originali nel raccontare storie di tutti in una maniera non da tutti. Qui c’è un amore che ormai è noia.
Sei ½
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Articolo 31 – Un bel viaggio

La frase:
Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto e fai
tutte le cose che giuravi non avresti fatto

Gli Articolo tornano assieme nella versione ballad che fu un po’ alla J.Ax solista o forse nel loro brano Non è Un Film.
Raccontano il loro passato, partendo proprio dalla fuga dalla vita di quartiere difficile e il loro rapporto, dapprima bel viaggio e poi non così esattamente idilliaco.
Il pezzo funziona e ha capacità di guadagnare punti con più ascolti.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

gIANMARIA – Mostro

La frase:
E se seguendo gli altri lascio indietro me stesso, farò di tutto
per stare da solo un momento.

Al di là delle “e” apertissime che diventano quasi delle “a”, cosa che segnalo sempre come errore nelle famose pagelle settimanali, gIANMARIA sforna un pezzo che mette d’accordo il suo mondo, personale quasi ipnotico, con un’esigenza radiofonica. Potrebbe conquistare nuovo pubblico.
Sei ½
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Mr Rain – Supereroi

La frase:
Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo
restando l’uno accanto all’altro.

Funziona nel suo mondo, anche se non è nulla di nuovo. Pure il testo è piuttosto prevedibile a primo ascolto, ma se ci poni un attimo di attenzione capisci che in realtà parla di un tema ben più importante.
Non mancherà di conquistare al primo ascolto, grazie anche alla parte corale, che ammorbidisce il tutto.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Rosa Chemical – Made In Italy

La frase:
Le canzoni d’amore sono meglio stonate, te le canto così…

Si candida alla parte che l’anno scorso spettò a Dargen D’Amico, facendo ballare l’Ariston prima e tutte le radio poi. Molto generazione z, non manca di far suonare l’orchestra, con chiara prima pagina spettante alla sezione ritmica. Funziona.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Giorgia – Parole dette male

La frase:
Qualcuno ha messo il tuo stesso profumo, cambia il colore al pomeriggio però

Inizio con la frase fatta: con la sua voce potrebbe cantare di tutto! Qui però sottolineo il fatto che probabilmente la versione disco è un filo col freno a mano tirato e scommetto che all’Ariston l’artista la stravolgerà con le sue note bellissime, soprattutto nella fase finale. Buona comunque, ma aspetto il live.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

LDA – Se poi domani

La frase:
Immaginare che le notti insonni siano delle ore regalate a noi

C’è tutto il mondo degli artisti che probabilmente il nostro ama, ma il pezzo è un chiaro richiamo ad Ed Sheeran. Potrebbe funzionare e forse sicuramente funzionerà per il suo pubblico, ma non si può trascurare la somiglianza che è notevole. Attenzione Luca!
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Lazza – Cenere

La frase:
Spazzami via come cenere , ti dirò cosa si prova

Lui è l’artista che arriva dal primo posto dei dischi più venduti in tutto il 2022, ma non si crogiola nel suo successo assicurato. Porta infatti un bel pezzo che ha due vite sonore e da cui esce vincente in entrambe. Mi ha sorpreso in positivo, molto positivo, pure perché qui canta…
Sette ½
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Ariete – Mare di guai

La frase:
e buttati, che la notte è solo un giorno che riposa…

Il mondo è quello del cantautorato romano attuale e non a caso Calcutta scrive con lei il brano. C’è un buon lavoro pensato anche per l’intera orchestra ed un argomento che potrebbe far parlare, ma vivaddio, viva la libertà. Saprà dominarla l’orchestra? La mia paura è questa per lei.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Sethu – Cause perse

La frase:
Triste vedere niente cambia col tempo…

C’è tanto Blanco in questa composizione e probabilmente Sethu canta pure meglio, ma non ha la sua stessa personalità. O per lo meno non arriva primo.

Sempre abbastanza complicato muoversi in un territorio che in questo momento vede già al traguardo qualcuno. Fortuna per lui, almeno, che il brano non sia brutto, salvandosi da un’insufficienza più grave.
Cinque ½
⭐⭐⭐⭐⭐✨

Tananai – Tango

La frase:
lo so quanto ti manco, ma chissà perché Dio ci pesta con un tango

Amore che finisce e si racconta di che cosa è cambiato. Melodicamente il pezzo è riuscito e cresce. Mi fa un po’ paura la tenuta live del nostro, perché qui deve davvero cantare. Spero che abbia preso lezioni dall’anno scorso.

Trovo comunque che Tananai abbia trovato in questa nuova veste melodica, da Abissale in poi, una serie di abiti, un’altra linea che gli sta benissimo addosso.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Levante – Vivo

La frase:
Credo nel Dio che prego. Padre nostro, padre posso andar in cielo?

Partiamo dal fatto che chi vi scrive ama Levante. Proprio per questo trovo quantomeno deludente scorgere la somiglianza fra questo suo brano e No Hero di Elisa, nemmeno di troppo tempo fa. Chiaramente, come quella, radiofonicamente funziona e Levante ha una sua personalità esecutiva però… cazzo dove sta la sua originalità?
Cinque =
⭐⭐⭐⭐⭐=

Leo Gassman – Terzo cuore

La frase:
e il mio ultimo cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole, maledetto terzo cuore.

Scritta anche da Riccardo dei Pinguini Tattici Nucleari, è come quasi tutti i pezzi della band molto ficcante. Il problema, se lo si vuol considerare tale, è che Leo non riesce a prendersi la canzone pur cantando molto meglio.

Tuttavia non si può non considerare che il pezzo è davvero carinissimo e che probabilmente, a primo ascolto, tolte le “caciarate”, è la canzone che arriva prima di tutte.
Sette+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato

La frase:
Ciao, sono papà, come va Gianluca, ma no che non sto male,
ma quando accadrà, tu verrai o no al mio funerale?

Ballata intima, personale, squarcio di un passato che si ripresenta con un ricordo nitido, una paura, una voglia di perdonarsi e perdonare, di lasciarsi alle spalle un rapporto non facile. Piena di parole e, come si diceva, molto personale, quindi forse un po’ poco per gli altri.

Musicalmente è un crescendo con orchestra da dominare. Ci riuscirà? Più sale e più diventa confusa. Peccato, era partita benone.
Cinque ½
⭐⭐⭐⭐⭐✨

Modà – Lasciami

La frase:
Lasciami… ma non farmi capire… lasciami… col pudore di chi vuole piangere ore

Anche se l’argomento è importante e trattato con sensibilità, il brano si muove nel loro range, quello con cui hanno raccolto pubblico a flotte.
Forse fra i brani che hanno cantato al Festival è persino quello più immediato, ma non regala nulla alla loro carriera.

Se ami particolarmente i Modà li amerai ugualmente, se li hai sempre detestati (e pure di detrattori ne hanno tanti) non migliorerà di certo la percezione che ne avrai.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Marco Mengoni – Due vite

La frase:
dovrei telefonarti , dirti le cose che sento, ma ho finito le scuse e non ho più difese

Mengoni è una delle star di questo Festival e non tradisce le aspettative con un brano moderno che ne rispetta sia la bellezza vocale che le migliori prerogative per essere personale ma al contempo radiofonico.
Farà esplodere l’Ariston col crescendo, sicuramente ancor più possibile in live che in disco.
Sette ½
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Shari – Egoista

La frase:
Odio chi non ha mai amato ma dice di averlo fatto come te

Pezzo in linea con le produzioni femminili del periodo ma pur essendo orecchiabile e quindi radiofonico, non emerge né per originalità, tanto meno per personalità vocale. Scorre, tutto qua!
Cinque ½
⭐⭐⭐⭐⭐✨

Paola & Chiara – Furore

La frase:
Non dici niente però nei nostri sguardi c’è un gioco, uno strobo…

Momento Raffaella Carrà! Direi che ci sta però. Mette allegria, animerà fino all’estate ed entrerà nel cuore dei fans della divina rimasti orfani.
Sembra una produzione Pet Shop Boys di fine anni 90 e, come quelle, funziona alla grande.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Cugini di Campagna – Lettera 22

La frase:
Io senza di te non sono altro che la parola amore

Scritta da La Rappresentante di Lista, sembra più strappata alla ditta Facchinetti/Negrini, almeno nella parte delle strofe… O forse al Riccardo Fogli di fine ’80. Dicono addio al falsetto e se dicessero addio anche ai loro abiti guadagnerebbero una nuova credibilità. Insomma, nell’insieme modestina assai.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Olly – Polvere

La frase:
Vedo Dio mentre pittura che sorride perché sa che se fa una sbavatura poi non la cancellerà

Anche lui impressionato da Blanco, trova il modo di seguirne le orme dal punto di vista musicale quasi come un emulo. Piacerà ai palati più giovani, ma regala poco sia alla musica (ed essendo un giovane ti aspetti sempre un minimo di novità) che a se stesso per restare.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Ultimo – Alba

La frase:
Ho ascoltato i miei silenzi ho avuto i brividi, perché dentro un mio respiro sei tu che abiti

Strofe che richiamano non poco la struttura dello scritto di Zampaglione (Fortunato). Poi nell’inciso si riappropria del suo stile. Tuttavia il suo crescendo inizia a diventare un po’ stantio, un po’ ripetitivo. Un po’ uffa.

Recentemente ho sentito e dato voti alti alle sue produzioni proprio perché mi sembrava stesse regalando un’altra faccia di sé. Qui trovo abbia fatto un passo indietro.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Madame – Il bene nel male

La frase:
amore tu sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli

Elettronica alla Purple Disco Machine per un pezzo convincente sia per mood originale dell’artista che per potenziale radiofonico. È lei col suo modo di cantare che rende particolare una base che potrebbe finire tranquillamente nel repertorio di Kylie Minogue. Testo personale e che ha già fatto discutere per il cambio titolo
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Will – Stupido

La frase:
siamo dolori che canterò e so che se torni non basterò

Ballata banale che non lascia il segno, nemmeno (a mio avviso  per la generazione zeta. Non mancano i miei amati accenti messi a caxxo, che però restano l’unica attinenza con il presente. Manca invece un gancio importante.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Anna Oxa – Sali (canto dell’anima)

La frase:
Sali uomo/donna, Sali e dimentica/resuscita, Sali e ritorna alla (tua ) nascita.

Fraseggio notevole che va a prendere da mondi lontani, orientali, prima di guadagnare la sua forza vocale che tutti conosciamo. E’ un ritorno di classe con un pezzo non facilissimo, non per le masse, ma indubbiamente di gran qualità. Le linee melodiche fanno molto pensare a Bianconi che ha scritto il testo assieme a Kaballà.

Chi si aspetta un ritorno alle sue canzoni, quelle dei fasti, resterà deluso. I suoi fans quelli degli anni ’00, invece ameranno.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Mara Sattei – Duemilaminuti

La frase:
pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti

La produzione è tipicamente thasup. Lei non è chiarissima nel proporre un testo che ha accelerazioni improvvise, pieno di parole, molte mangiate (e siamo in disco). Avrei tolto un po’ di pomposità. Ne avrebbe guadagnato.
Sei=

Colla Zio – Nono mi va

La frase:
Mollo solo quando non sono più a mollo, faccio pause per farmi pensare.

E’ chiaro che l’effetto di questo brano è quello caciara, festa per la piazza danzante e di sicuro pure l’Ariston si agiterà parecchio, soprattutto con il secondo e terzo ascolto. Attenzione all’effetto simpatia che però stanca in fretta.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Coma_Cose – L’addio

La frase:
restare zitti per non maledirsi, come un silenzio che racconta tutto, la cicatrice quando togli il piercing

Ballad moderna e perfettamente incastonata nel loro stile, anche se hanno perso un po’ d’originalità. L’inciso è un acchiappa canto, mentre nelle strofe è sempre più a fuoco lei che lui.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Elodie – Due

La frase:
per me le cose sono due, lacrime tue o lacrime mie.

Brano pop pieno d’enfasi come nella migliore tradizione della proposta con cui Elodie è finalmente emersa. La sua personalità farà la differenza su un pezzo valido ma che non strappa un posto fra le sue migliori proposte. Insomma Andromeda era un’altra cosa!
Sei ½
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

 

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