10 Febbraio 2023
di Interviste, Recensioni
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10 Febbraio 2023

Sanremo 2023: le Pagelle della terza serata… e qualcosa inizia a cambiare!

Terzo ascolto, compreso quello in anteprima per la stampa, per il nostro Fabio Fiume. Cosa sarà cambiato?

Sanremo 2023 pagelle terza serata
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Marco Mengoni – Due vite

E dire che non è stato nemmeno precisissimo oggi, scricchiolando qui e là. Eppure la cosa lo ha reso più umano, bello ed umano, aiutando il pezzo a scavare ancor di più nelle emozioni della gente. A memoria ricordo pochissime standing ovation ad artisti in gara.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Colapesce Dimartino – Splash

Nostalgico, veritiero, ironico, e non da ultimo cantabile. Cosa deve avere un pezzo ancora in più? La loro faccia sorniona che sembra uscita da un film anni 70 Colapesce, e da uno studio di ragionieri Dimartino.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Coma_Cose – L’addio

Il pezzo c’è e funziona ancor più quando li guardi mettere in scena la sua rappresentazione, che rende il significato ancor più sincero. Talmente sincero che non si contano le stonature di lui, che riesce a mettere in difficoltà pure lei nei momenti cantati in coppia. I Coma_Cose sono comunque una cosa specifica, un’unicità.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Leo Gassmann – Terzo cuore

Un pezzo dei Pinguini Tattici Nucleari cantato meglio! Nel senso che tecnicamente Leo è sicuramente più preciso dal punto di vista vocale, anche se sicuramente meno personale. Il brano funziona un casino, non è facilissimo da cantare per una questione di parole incastonate a ruota nel ritmo, con vari punti in cui è difficile prendere i fiati. Ma lui è cresciuto molto, anche a livello di padronanza di palco.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐1/2

I Cugini di Campagna – Lettera 22

L’inciso si fa cantare perché ripetitivamente ipnotico. Per loro è un brano giusto, che gli permetterà probabilmente di rientrare nel circuito radio, però le strofe sembrano davvero uno scarto di un brano anni 80 di Riccardo Fogli e fa strano che sia stata scritta dall’originalissima Rappresentante Di Lista. Misteri della fede. Però il quattro glielo tolgo, perché la canticchio anche io, lo confesso.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Olly – Polvere

La festa di archi sotto l’inciso ricorda altre decine di canzoni. Più scena che contenuto, nel senso che lui sembra si sia allenato più a tenere il palco che a cantare. E gli viene pure bene, peccato che ciò che canta è davvero poca cosa, sia musicalmente che come testo.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Anna Oxa – Sali

Gli echi aiutano parecchio a mascherare qualche imprecisione di troppo sulle note alte e lunghe. Tuttavia trovo questo brano e l’esecuzione dell’artista affascinanti. Non ti distrai mentre esegue, cerchi di capire dove vada a parare e poi, gusti personali a parte, non puoi non riconoscerne un’artisticità diversa dalla massa. Stasera mi ha preso.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Articolo 31 – Un bel viaggio

Brano decisamente personale, sul loro ritrovarsi, riconoscendosi errori, divagazioni, permessi dati ad altri di mettersi in mezzo. E non si parla più, ci si allontana. E’ la loro versione ballad, molto vicina soprattutto a quelle di Ax solista.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐1/2

Ariete – Mare di guai

E’ che da una giovanissima ti aspetteresti un po’ di azzardo ed invece Ariete si è tenuta nella zona di conforto. Forse avrà reputato già il testo, che canta di un amore omo, troppo per il palco dell’Ariston? Se così fosse, nulla di più sbagliato. Tutto troppo piccolino, non sgradevole, ma piccolino.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Sethu – Cause perse

Brano carico ma anche troppo. Una voglia di punk che poi punk non è. La sua voce è molto effettata e nel momento in cui questi non ci sono, si sente netta una bella stonatura. Ed alla fine della performance lui sembra anche poco contento. Impressioni?
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Shari – Egoista

Migliora l’esecuzione nel finale, che invece parte con una carica ansiogena non indifferente, con i fiati presi nel mezzo delle frasi. Sembra quasi come se fosse inseguita. Il pezzo ha una sua dignità, però in live viene un po’ troppo caricato appunto, creando come un filtro tra lei e chi l’ascolta.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐

gIANMARIA – Mostro

La canzone ha un buon crescendo per giungere ad un ritornello che si fa ricordare e canticchiare, ed ha nel titolo l’aggancio perfetto. Trovo però troppo breve il brano; approfittando dell’orchestra si poteva costruire qualcosa di meglio, inserire uno special. Tuttavia gIANMARIA ha un suo mondo specifico e non somiglia ad altri.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Modà – Lasciami

Trovo questo brano dei Modà uno dei più validi della loro produzione degli ultimi dieci anni. Meno sparato, con un testo bellissimo sulla malattia mentale che viene nascosto dietro l’apparenza di una canzone d’amore. Musicalmente pieno. Buona.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Will – Stupido

Pezzo leggerissimo, anche più dei suoi 23 anni, lui con la faccia da bravo ragazzo, che canta cose da bravo ragazzo, con una voce parecchio immatura. Resta davvero poco di questo suo passaggio festivaliero.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

EXTRA

Maneskin – Medley

Leggo spesso detrazioni riguardanti i Maneskin e mi chiedo: ci si può limitare ad essere felici che i nostri 4 ragazzi stan facendo il culo al mondo? Come si può cercare la critica? Bisogna solo dire bravi, ragazzi, continuate così che siete una gioia, siete una festa siete tutti noi che camminiamo con voi per spingervi al successo ancor più grande!

Gianni Morandi & Sangiovanni – Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte

Un brano senza tempo che viene riproposto in una versione in occasione dei 60 anni, assieme ad uno dei giovani più in voga di questi ultimi anni. E incredibilmente il brano che è stato di tutti, si conferma ancor oggi di tutti, cantato da tutti.

Annalisa – Bellissima

Nonostante sia famosissima ormai da un decennio buono, Annalisa non aveva forse mai conosciuto l’apoteosi che le ha dato questa Bellissima. Non so se sia il suo pezzo migliore ma so di sicuro che è bravissima e che forse è arrivato davvero il suo momento.

Massimo Ranieri – Lasciami Dove Ti Pare

Scanzonato pezzo nuovo di Ranieri, uscito in realtà già da qualche mese, senza troppa fortuna, vede Ranieri invece in ottimo spolvero, simpaticamente retrò, senza puzzare di vecchio.

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