10 Febbraio 2023
di Interviste, Recensioni
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10 Febbraio 2023

Sanremo 2023: le Pagelle della terza serata… e qualcosa inizia a cambiare!

Terzo ascolto, compreso quello in anteprima per la stampa, per il nostro Fabio Fiume. Cosa sarà cambiato?

Sanremo 2023 pagelle terza serata
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Paola & Chiara – Furore

Si balla e tutta la sala segue. Il pezzo è un semplice divertissement che prende un po’ qua e un po’ la, col solo scopo di fare festa. E alla fine il risultato è garantito. Loro sono assolutamente addentro al tipo di proposta che stavolta, se dobbiamo ragionare tecnicamente, mette un po’ più in difficoltà Chiara, perché giocato su tonalità più basse, più proprie di Paola.
Fa allegria.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Mara Sattei – Duemilaminuti

Cresce con più ascolti, pur restando nella tradizione che cozza un po’ con cotanti autori ( Damiano dei Måneskin e thasup ) La caratteristica principale è il gioco di dinamiche vocali, i giochi fra falsetto e voce piena e rispetto all’esordio va decisamente meglio.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐1/2

Rosa Chemical – Made in Italy

Ancora colore e voglia di ballare sul palco. Rosa Chemical aveva bisogno della canzone che gli regalasse una popolarità totale e adesso l’ha indubbiamente trovata. Il pezzo è un carillon di suoni che non sono certo nuovi, ma che sono ben amalgamati e su cui lui può esercitare tutta la sua personalità dirompente.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato

Ho capito cosa mi arriva poco di questa canzone che, come ai preascolti, mi piace un casino nelle strofe e poi invece mi lascia con l’amaro in bocca: è l’inciso che non è melodicamente importante quanto le strofe. Si sposta tutto più su un rock, a tratti persino epico, in stile band rock anni 90. E la sua voce non regge quelle potenze. I problemi tecnici poi fanno il resto.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Levante – Vivo

Purtroppo Levante quest’anno ha un pezzo che è talmente carico da risultare debole. Il testo è perfettamente realistico della vita di una donna che vede il suo corpo cambiare e vuole tornare a riappropriarsene. Ma mi aspettavo di più, decisamente di più.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Tananai – Tango

Dagli inferi al paradiso. Tananai che massacrai l’anno scorso, guadagna gli incensi quest’anno. La sua canzone è semplice ma diretta, toccante, profonda, intima. E lui si è finalmente tolto quell’aria da cazzaro, speriamo non nella vita che fa sempre bene, ma da artista doveva proprio farlo. Arriva esattamente per ciò che voleva comunicare, anche se, rispetto alla prima serata, qualche piccolo stonacchiamento c’è stato. Trascurabile però, sinceramente.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Lazza – Cenere

Superproduzione Dardust che Black Eyed Peas scansatevi propri, Lazza mira con favore al mondo radio che ad oggi non lo ha premiato al pari delle vendite e stream. Il pezzo ha un tipo pazzesco e lui ha finalmente deciso di cantare, mettendo alla corda gli effetti da trapper che anche questi, pure basta. Bravo e pezzo assolutamente funzionale.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐1/2

LDA – Se poi domani

Come per Levante anche Lda è possibile non si sia accorto della somiglianza con le proposte di Ed Sheeran? Già perchè non si parla di copia vera e propria, ma di un mood che è quello ed è un mondo già scritto. Stasera canta molto meglio della prima uscita, tanto da uscire dal quattro. Resta però tutto molto leggerino
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Madame – Il bene nel male

Superproduzione impreziosita dagli archi dell’orchestra ed è bello proprio il giro finale, il gioco fra la sua voce, pur lavorata ed i musicisti. La canzone radiofonicamente spacca e Madame ha acquistato una sicurezza sul palco e non da meno una femminilità che aiuta anche il brano, la sua giusta interpretazione.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐1/2

Ultimo – Alba

Torna al piano rispetto alla prima serata. Ed il pezzo mi piace finché non raggiunge le sue solite tonalità sparate, quelle dove sembra che non prenda fiato, trasmettendo ansia. E la canzone, ascoltando per bene il testo, di ansioso non ha nulla, anzi, l’alba è un momento di serenità. Perso il piano, la base resta per lo più elettronica fino all’esplosione orchestrale. E su di essa esplode anche lui. Cresce con gli ascolti e con la comprensione.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Elodie – Due

Indubbiamente è la nostra Rihanna, ma non inteso come sua copia italiana, ma come stile che è l’unica a proporre unendo qualità ed immediatezza, nel nostro paese. Questo pezzo la conferma in questo status acquisito, fra dinamiche cangianti e voce da guidare su binari diversi, rispettando i punti di scambio fra voce piena e falsetto. Tutto tenuto bene.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐1/2

Mr Rain – Supereroi

In realtà la proposta è molto sua, nulla di nuovo sotto le arie di Sanremo. Però Mr Rain, aria da rapper buono e rassicurante, ha portato un brano delicato ed elegante. Il contorno di bambini poi rende tutto molto suggestivo. Stasera ha un po’ stonacchiato, cantò meglio la prima serata. Lo si perdona però.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Giorgia – Parole dette male

Sicuramente molto meno immediata di altre cose cantate dentro e fuori dall’Ariston, il brano cresce con gli ascolti e con la capacità della sua interprete di cambiarla in base alle sue sicurezze, alla sua presenza vocale, al suo sentire. Arriva così anche tutta la paura di una grande che ha paura di sbagliare. E mi piace il senso di un testo che riconosce quanto a volte alcune parole dette male, siano maledette, siano da rimangiare. E se non è possibile? Tutto finisce.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐1/2

Colla Zio – Non mi va

Funkettino scanzonato, allegro, leggero, colorato a metà fra le band anni 70 e le boyband 90. Arriva da altri momenti storici appunto e si va ad incastrare nella contemporaneità per brevità e per l’inciso che diventa assolutamente protagonista di oltre mezza canzone. Simpatica comunque, viene interpretata come se si fosse alla fine di una festa, un po’ alticci. Manca solo il tuffo in piscina.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Clicca in basso per la seconda e ultima parte delle pagelle della terza serata di Sanremo 2023.

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