ZONA ROSSA
Iva Zanicchi – Voglio amarti
La Zanicchi torna con un pezzo che, come ci aveva rivelato in un’intervista di qualche tempo fa (qui) era stato scritto negli ’60 e ha ritrovato durante iI lockdown. Purtroppo si sente, nonostante una bella chitarra elettrica a metà brano quello che ascolti è esattamente quello che ti aspetti da Iva: una canzone cantata benissimo che però non fa presa e che, a differenza di quella di Ranieri, appare datata.
La frase:
“Voglio amarti e non solo per amore
voglio amarti perché ho fame anch’io di te…”
Yuman – Ora e qui
Premessa: Yuman canta da Dio e nella sua voce si leggono tutte le sfumature della sua passione per il soul. E il brano ne rispetta i canoni… arrangiamento essenziale, svuotamenti e apertura. Ma tutto sembra un po’ incompiuto, già sentito. Ti arriva forte e chiara la raffinatezza di ogni singola parte ma nel complesso ti manca qualcosa. Avete presente la sensazione che provate quando sentite l voce di Giorgia su un pezzo non all’altezza? Ecco, è proprio quella.
La frase:
“C’è una strada, tutta curve, tra il cuore e la testa
senza mappe, ne scorciatoie, o un’area di sosta
a perdersi, io lo so bene, basta niente, come in mare
ma quando stavo per arrendermi, mi hai insegnato a respirare…”
Ana Mena – Duecentomila ore
Cosa ci si aspettava da Ana? Ritmi latini, caldi e un voce sensuale pronta ad esploder e farci ballare. Cosa ci ha confezionato Ana Mena? Esattamente questo. É la quota Elettra Lamborghini, solo che Elettra risultava più originale. Possiamo dire che è brutta? Dipende dai gusti. Era necessaria al Festival? Probabilmente no… era meglio d’estate, del resto tra gli autori ci sono gli hitmaker Rocco Hunt e Federica Abbate.
“Sulla pelle il tuo sapore
non si muove
Siamo bravi a continuare
A farci male
Io che non cercavo
Un ragazzo di strada
Poi mi hai distratta
Vendendomi un’altra bugia”