14 Gennaio 2022
di Direttore Editoriale
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14 Gennaio 2022

Sanremo 2022 gli ascolti in anteprima dei brani dei Big in gara… un Festival tutto da ballare.

25 canzoni, un solo ascolto. Tutto può cambiare ma nel frattempo ecco le nostre prima impressioni sulle canzoni del Festival di Sanremo 2022

Sanremo 2022 canzoni
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Sanremo 2022 canzoni

Quest’anno più che negli anni precedenti non è facile esprimere pareri. Sono troppe le canzoni che, già mentre le ascolti, ti lasciano quella sensazione che il tuo parere possa cambiare, che potrebbe crescere in positivo o “sfiorire” in negativo.

ZONA ORO

Mahmood & Blanco – Brividi

La canzone parte con la voce di Mahmood chiara, inconfondibile, lenta e poi di colpo in “accellerata. Nel ritornello si fonde con quella di Blanco. È Blanco quello intenso, quello che ti scartavetra con la voce per intenderci… quello di Blu celeste. E a lui viene affidato lo special in cui mette energia e quel tocco di indole selvaggia che lo contraddistingue.

Le voci dei due artisti si sposano benissimo e danno vita e intensità ad un pezzo che sorprende e, al tempo stesso li conferma. Crescerà con gli ascolti e punta al podio… Ve lo vedete Blanchitobebeeeee all’Eurovision? Noi sì

La frase:
Dimmi che ho ragione
vivo dentro una prigione
provo a restarti vicino
ma scusa se poi mando tutto a puxxane
non so dirti ciò che provo, è un mio limite
per un ti amo ho mischiato droghe e lacrime


Elisa – O forse sei tu

La cantautrice torna in gara a distanza di 21 anni dalla sua unica partecipazione con vittoria annessa e lo fa per vincere.

In fondo nel brano ci sono tutte le caratteristiche che fanno amare Elisa al pubblico. Ci sono strofe cantante con delicatezza e con voce eterea e poi c’è un ritornello che apre esplodendo e diventando cantabile. Ha la potenza delle ballad migliori della cantautrice ed è fatta per prendere ancora più potenza con l’orchestra ad accompagnare l’arrangiamento e i giochi vocali di Elisa.

L’unico punto debole? Forse le strofe non sono all’altezza dell’inciso.

La frase:
Sarò tra le luci di mille città
tra la solita pubblicità
quella scusa per farti un po’ ridere
e io sarò
quell’istante che ti porterà
una piccola felicità
quella stupida voglia di vivere
Sempre…


Michele Bravi – Inverno dei fiori

Il cantautore ha una voce riconoscibile e, da qualche tempo, anche uno stile ben definito.
In questo pezzo si parla di ferite, di mancanza e di ritorni in amore e lo si fa con le atmosfere crepuscolari, ma parte al sole, dell’ultimo album… La geografia del buio.

La canzone è una richiesta di aiuto, di insegnamento, una ricerca della felicità. La strofa è scandita in tipico stile Bravi con un peso specifico per ogni parola. Poi il pezzo apre e intervengono gli archi ad aiutare la voce dell’artista ad aprire. Archi che esplodono sul finale rendendo probabilmente l’ascolto sul palco dell’Ariston ancora più potente.

La frase: 
Ma nell’ipotesi e nel dubbio di aver disimparato tutto
e nell’ipotesi e nel dubbio che io mi sia perso
che abbia lasciato distrattamente indietro un pezzo
Tu insegnami come si fa ad imparare la felicità…


Emma – Ogni volta è così

La Brown scrive il testo con Davide Petrella che, a sua volta, firma la musica con Dardust. Quello che ne esce è un brano che quasi inganna partendo subito con l’elettronica ad accompagnare la voce di Emma, volutamente tenuta pulito nel suo racconto… un racconto che emoziona e crea un crescendo che esplode nel ritornello, classico e contemporaneo al tempo stesso con lei, Emma che non esagera mai con la voce e punta al podio.

La Frase:
Non so perché… ma ogni volta è così
ogni cosa è al suo posto
non mi piovere addosso
persi per strada a un incrocio
per un momento metti che il cielo
poi fosse il pavimento…


Dargen D’Amico – Dove si balla

Ormai è da qualche anno che tra le canzoni del Festival si cerca la scimmia (Gabbani) o la Vecchia che balla (Lo Stato sociale). Eccoli… si nascondono, inaspettatamente forse, in questo pezzo da Dargen. Il vero tormentone del Festival di Sanremo 2022.

Parte dance come nello stile di alcune delle ultime produzioni di Fedez (con cui Dargen ha lavorato) ed esplode in con la disco dance anni ’90 con tanto di riferimento da veri boomer, con orgoglio, allo “Zio Pino”.

Il pezzo è una boccata di vita, di speranza di voglia di ballare che ti fa venir voglia di urlare “Riaprite le discoteche…” (anche se non ci sei mai andato) ed è costruito sapientemente con tanto di svuotamento prima del finale, spazio per far battere le mani alla platea e poi boooom di nuovo.

La frase:
Quindi dove andiamo?
Dove si balla
fottitene e balla
tra i rottami
balla per restare a galla…


Fabrizio Moro – Sei tu

Il cantautore romano riporta la ballad d’amore a Sanremo dopo la vittoria con Ermal Meta e il brano dedicato al figlio, Portami via. Sono passati più di dieci anni da “Eppure mi hai cambiato la vita” e si sentono tutti. Si sentono nella maturità di scrittura che Moro ha impreziosito nel parlare d’amore, si sente nella voce che canta d’amore e lo fa con potenza, sbattendotelo con tutta la sua forza in faccia ma senza urlare troppo.

E se l’ascolti bene questo pezzo guadagna ancora di più in quanto brano che parla di un amore fraterno, di amicizia, di una condivisione di esperienze di vita che, non hanno nulla da invidiare all’amore di coppia. Moro gioca d’intensità e il crescendo finale è un esplosione di sentimento.

La frase:
E sei tu che mi inietti nel sangue il destino
e accompagni i miei passi come fossi un bambino
se la cosa più bella che ho sempre difeso
e ha sconfitto i miei dubbi quando mi sono arresto
che ci vuole una forza incredibile per dire buongiorno…

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