21 Settembre 2023
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21 Settembre 2023

Paolo Meneguzzi attacca X Factor: “Vedere distruggere i sogni dei ragazzi è terribile. Provo vergogna nel fare questo lavoro”

Il cantautore non ha affatto gradito le parole che i giudici hanno rivolto alle Ragazze Punk, e non solo...

X Factor 2023 live
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Di seguito riportiamo le parole di Paolo Meneguzzi:

“Io ero in trasmissione nel pubblico quando Morgan ha trattato male Ambra. Quello che si legge in questi giorni è tutto vero. È stato bruttissimo per tutto il pubblico e per i concorrenti. Ero lì per supportare una band della mia scuola, le Ragazze Punk, composta da 4 ragazze 16enni. I giudici hanno deciso di massacrarle senza motivo, semplicemente perché proponevano un pop leggero. Quindi puoi proporre pop leggero, tipo Disco Paradise, a 40 anni, ma a 20 no?

Poi Ambra, che le giudica deridendole, sembra una barzelletta! Le ha definite come le Lollipop (a sfottò) e ha criticato le coreografie come se lei in passato fosse stata Michael Jackson! Ma lei non ha iniziato mica in quel genere? Quindi? Fedez, il ‘Signor Disco Paradise’, che giudica il testo da cima a fondo, come se fosse Paul McCartney. Senza considerare le allusioni di vario genere di tutti i giudici che si sono permessi di insinuare che queste ragazze nella vita non fanno un ca**o. Le Ragazze Punk escono di casa la mattina alle 7 e ritornano a mezzanotte, se va bene, per studiare musica e riuscire a coniugare liceo, arte, canto e ballo. Ma i giudici sono arrivati persino a sfottere la loro provenienza geografica, come se in Svizzera non potessero nascere talenti e, soprattutto, sfottendo gli svizzeri. E perché?

Potevano dar loro dei consigli, dir loro che forse sono ancora acerbe, ci poteva stare, ma hanno scelto di massacrare delle minorenni, proprio come un’altra ragazza che ha proposto ‘Toxic’ di Britney Spears. Un’esibizione che ha provocato la reazione di Morgan, che ha affermato – leggete bene – che lei è ‘l’esempio di ciò che lui non vuole vedere!’. ‘Toxic’ è soltanto una canzone d’amore, non un inno alla vita tossica. Tutto a un tratto Morgan mi diventa un Papaboys ed è sparita per 20 secondi la sua proverbiale conoscenza musicale? Cioè, spiegatemi che gusto c’è a prendersela con delle ragazze sognatrici e in più minorenni?”.

Meneguzzi allarga poi l’orizzonte del suo discorso e chiosa: “Non credete che X Factor abbia perso ogni sensibilità? Vedere distruggere i sogni dei ragazzi è terribile. Mi fa provare vergogna nel fare ancora questo lavoro. Perché devo usare il mio tempo per i ragazzi a lavorare sui loro sogni? Provo vergogna nel ripetergli ogni giorno che bisogna crederci e che bisogna sognare. Fanno uno show a qualunque costo, anche a costo di lasciare indietro un gruppo di minorenni che studiano musica. Quando 2 giudici su 4 non sanno suonare nemmeno il campanello di casa!

Al posto di tutelare chi ancora sogna e studia, questi pensano all’opportunità di far diventare virale, per qualche motivo, una loro uscita che invece è deprimente. Per questo ho scritto anche alla redazione di X Factor (la lettera integrale è di seguito) quando me ne sono andato a causa della frustrazione e della pena per i giudici. Chissà se ora faranno vedere le Ragazze Punk o avranno capito di avere un tantino esagerato? I giovanissimi di oggi, soprattutto le ragazze, sono molto sensibili al giudizio e alle parole. Ma chi se ne frega, giusto? Bisogna diventare virali a qualunque costo! Poveri noi…”.

Il cantautore allega poi al post il messaggio inoltrato alla redazione di X Factor, di cui riportiamo il testo:

“Quello che ho visto l’altro giorno non mi è proprio piaciuto. Malgrado voi siate tutti gentili e super ospitali, disponibili sempre, l’impostazione che hanno dato al programma è veramente squallida e tendenziosa. La musica è una cosa diversa, bella, e i sogni dei ragazzi sono il motivo per cui nasce cultura, interesse, studio e voglia di vivere.

Non funzionerà mai uno spettacolo nel quale a prescindere bisogna massacrare i giovani che propongono un’arte, come quella della musica e del pop, e devono far felici le persone, farle sorridere e non piangere. Vedere i giovani massacrati non fa né ridere né piangere. Fa pena. Pena per chi lo provoca.

C’era di tutto: decisioni a caso, prese in giro, addirittura metafore di vita inopportune verso ragazzi dei quali neanche sanno il vissuto, meno che critiche oggettive sulla voce e sulla musica, consigli di qualsiasi tipo che possano aiutare un giovane a capire il perché, sempre soggettivo, può sbagliare o potrebbe far meglio.

Un brutto spettacolo vedere minorenni che escono piangendo – e non solo le punk, che grazie a Dio avevo avvisato -, sentire i giudici che litigano tra di loro, Morgan che tratta male una donna davanti a tutti, con tutte le violenze che succedono. È tremendo e me ne sono dovuto andare via, perché veramente mi vergognavo di fare questo lavoro e di crederci tanto. E non mi vergognavo per i cantanti, ma per i giudici. Così, è un’occasione persa per i ragazzi e spiegami, se verrà rifatto, con quale coraggio posso mettere un giovane che studia un’altra volta davanti a quel tipo di giudici. Ciao, grazie a te comunque e allo staff. Le ragazze erano felici, finché non sono entrate in quel tritacarne”.

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