21 Giugno 2015
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21 Giugno 2015

MAURIZIO CHI torna in radio con il nuovo singolo “Gli occhi al mare” (VIDEO)

Maurizio Chi ritorna in radio e volge "Gli occhi al mare", scopriamo insieme il nuovo singolo anche attraverso il video girato a Venezia...

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Torniamo a parlarvi di Maurizio Chi, artista nato in un paese in provincia di Catania situato ai piedi dell’Etna. Dopo le prime velleità canore, sviluppatesi fin dalla tenera età, Maurizio, incoraggiato anche dai genitori insegnanti di danza, nel periodo dell’infanzia concentra i suoi sforzi prevalentemente sul ballo.

Alla fine degli anni ’90 frequenta l’Istituto d’Arte di Catania e a 18 anni inizia a comporre, scrivere e cantare sfogando così la creatività che in una vita contornata d’arte gli si è insinuata dentro. Partecipa a molte manifestazioni ricevendo tra l’altro diversi premi, tra cui il Premio Fabrizio de André nel 2010, Area Sanremo nel 2011, AscoltAutori (Universal Music) e Radar (Radio Italia).

Dopo la necessaria gavetta Maurizio Chi, insieme al suo produttore musicale Placido Salamone, come molti artisti dei giorni nostri approfitta del web per iniziare a proporsi e confrontarsi a livello nazionale e pubblica il suo primo singolo Non Te La Tirare, uscito il 21 giugno 2014.

Il 01 dicembre 2014 esce il secondo singolo dell’artista (che vi abbiamo presentato QUI) intitolato Hai Capito che permette a Maurizio Chi di intraprendere un tour nelle radio indipendenti e universitarie di tutta Italia e di cimentarsi in vari live radiofonici.

Ora l’attenzione è tutta per Gli Occhi Al Mare in rotazione radiofonica dal 12 giugno, che vuole replicare il successo dei precedenti due lavori, ma si differenzia da questi per la diversa natura del brano, questa volta decisamente più riflessiva e meno ironica e canzonatoria che in passato. Al singolo, disponibile in tutti i digital store, è seguito un video girato nel mare al largo di Venezia e visibile sul suo canale You Tube.

MAURIZIO CHI – GLI OCCHI AL MARE – VIDEO

Come per il testo della canzone – spiega Maurizio Chil’invito che si evince dalle scene del video è quello di provare a confrontarsi, nel caso specifico delle immagini con se stessi, quindi la scelta di una navigazione in solitaria. La “paperboat”, così mi piace definirla, simboleggia ciò che il confronto genera sempre, ovvero la possibilità di continuare a navigare attraverso l’impegno nell’ascolto che all’apparenza dovrebbe essere un gesto naturale, semplice come la realizzazione di una barchetta di carta che forse in pochi oramai ricordano come si costruisce”.