17 Novembre 2022
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17 Novembre 2022

Massimo Ranieri: guida all’ascolto dell’album “Tutti i sogni ancora in volo”. Tra gli autori anche Giuliano Sangiorgi, Ivano Fossati e Gianni Togni

Il singolo di lancio è Lasciami dove ti pare scritto dai fratelli Carlo e Niccolò Verrienti

Massimo Ranieri Tutti i sogni ancora in volo
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CANZONE CON LE RUOTE (Carlo e Niccolò Verrienti)

È un brano leggero dal testo divertente che ironizza con un pizzico di follia sulle classificazioni dei generi musicali. Se questa canzone avesse le ruote la sua direzione sarebbe senz’altro l’estate. Un beat travolgente dal sapore latino con un ritornello che si lascia canticchiare dal primo ascolto.

DI ME DI TE (Carlo e Niccolò Verrienti)

È una ballata romantica che racconta il sentimento dell’amore con la maturità di un uomo che ha esplorato le proprie fragilità ed ha imparato ad aspettarlo lasciando sempre una porta aperta. Una melodia dal sapore nostalgico che si risveglia tra le dolci note di un arpeggio di chitarra e un crescendo di archi.

ASINI (Carlo e Niccolò Verrienti)

È una canzone di rottura che descrive con uno sguardo ironico e al tempo stesso critico la nuova società e ci invita ad aprire gli occhi sul futuro. Un ritmo in levare tutto groove e fiati che si ferma nel ritornello per dare spazio ad un cantato disteso e sognante.

È DAVVERO COSÌ STRANO (Giuliano Sangiorgi)

La musica fusion accompagna questo brano attraverso le sensazioni di un uomo che, intrappolato in una vita convenzionale, sente la necessità di smetterla di sorridere quando in realtà è in preda al tormento, di piangere di gioia e poi nascondere le lacrime di tristezza, di esprimere le emozioni nel momento in cui le sta vivendo, senza rimandare. E si chiede se tutto ciò “E’ davvero così strano”?

LA MIA MANO A FARFALLA (Bruno Lauzi – Franco Fasano)

Massimo Ranieri ha voluto rendere omaggio, a 16 anni dalla sua scomparsa, a uno dei massimi poeti della nostra canzone d’autore: Bruno Lauzi. Per farlo non ha scelto uno dei suoi successi o brani già incisi, bensì ha scovato una deliziosa poesia autobiografica. Il testo, attraverso il sarcasmo e la cosciente auto-ironia, si ricollega alla famosa Lettera a Mr. Parkinson, nella quale Lauzi aveva dichiarato guerra alla malattia attraverso la solidarietà, promettendo che: “a chiunque faccia un’offerta per la ricerca verrà inviata “LA MANO” come ricordo e memento”.

Quella mano in questo brano si trasforma in una farfalla spaventata che svolazza in cerca di rifugio, senza trovarlo. Trova invece una perfetta melodia ad accompagnarlo, grazie alla musica scritta da Franco Fasano e anche un tocco di mambo nello straordinario arrangiamento di Gino Vannelli.

QUESTO IO SONO (Pacifico)

In questa poesia in musica viene snocciolata l’esperienza della vita umana, partendo dai pensieri che attanagliano tutti durante la notte e che non permettono di prender sonno. Il buio riporta alla luce il rapporto con una madre, il rivedersi in un padre, esserlo a sua volta e vivere il miracolo della procreazione. Accettare la vita che ci da’ le sue risposte “nel mistero e nell’incertezza”, per arrivare alla fine a dire “Questo io sono”. Il tutto in equilibrio tra maestosi archi e delicate, penetranti note di piano.

QUELLA PORTA (Giuliano Baldassi)

Un brano che racconta cosa rimane oltre un momento di passione, che travolge come un fiume in piena e che, quando lei si chiude la porta alle spalle, lascia in lui solo l’umidità di quella piena. Parla di rapporti sbilanciati in cui lui vorrebbe che l’amata restasse, che riflettesse sui loro sentimenti, mentre lei sembra intenzionata puntualmente ad andarsene.

NOI CHE CI AMIAMO (Pino Donaggio – Pacifico)

Violini, tamburi e trombe creano una sublime atmosfera, che possiamo definire “da cinema” in cui i due amanti di questo brano, si perdono nel buio cosmico che è l’esistenza, guidati esclusivamente dal loro amore: “non c’è luce e non c’è stella”. I due vanno alla ricerca della reciproca interiorità, ma non sarà quello che veramente troveranno; non sarà un IO la destinazione finale di questo viaggio, bensì un NOI e quello sarà sufficiente.

TUTTO QUELLO CHE HO (Gianni Togni – Gerardo Di Lella)

Questo è il ritratto di un artista con una lunga carriera di successo, che ha dato tutto se stesso per la sua idea e per l’arte, ma che inevitabilmente ha dovuto abbandonare amori e attimi di grande felicità lungo la strada. Il tempo è l’unico tiranno invincibile che non ci ridà mai quello che abbiamo lasciato volare via dalle nostre mani; tutto quello che ci resta sono solo ricordi malinconici di ciò che poteva essere e che non sarà più.

LASCIAMI DOVE TI PARE (Carlo e Niccolò Verrienti)

È un brano solare e nel contempo malinconico che descrive con un filo di tenerezza la fine di una storia d’amore tra le cose belle o da dimenticare e lo fa con la consapevolezza e l’augurio di lasciare sempre qualcosa di importante nei ricordi e nel vissuto della persona amata. “Non importa quante lacrime hai pianto se gli occhi ridono prima di andar via…” canta Massimo mentre si racconta musicalmente su un beat dal sapore scanzonato e reggae ricco di fiati e chitarre in levare e dà prova della sua grande energia vocale e duttilità da gigante nel misurarsi con una melodia fresca e serrata.

DOPO IL DESERTO (Ivano Fossati)

Fossati affida questa sua perla alla sublime interpretazione di Massimo Ranieri per raccontare la fine di questa storia d’amore alla quale il protagonista non si rassegna, perché per due che si sono amati, non ci vogliono grandi cose per ritrovarsi, bastano “le parole che vanno dette”. In questo brano c’è la disperazione di un amante che vorrebbe con tutte le sue forze riconquistare l’oggetto del suo amore e la dolcezza con cui esprime le sue promesse all’amata. Un arrangiamento poetico sul quale le parole scivolano delicatamente, lasciando un’impronta nell’anima difficile da cancellare.

LETTERA DI LA’ DAL MARE (Fabio Ilacqua)

Brano portato da Massimo Ranieri al 72° Festival di Sanremo, dove riceve il prestigiosissimo “Premio della critica della canzone italiana Mia Martini”. Un brano potente, emozionante, interpretato magistralmente da Massimo Ranieri, tratta il tema dell’emigrazione in modo molto nobile e umano e soprattutto molto vero. È la storia di un emigrante italiano che ha affrontato un viaggio terribile, faticosissimo per inseguire il sogno americano…. che poi tanto sogno non è stato! È evidente come la storia di un emigrante del passato sia perfettamente sovrapponibile alle storie di emigrazione del presente.

 

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