18 Settembre 2023
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18 Settembre 2023

La vedova Battisti contro Mogol: “Il vostro ‘sodalizio artistico’ si è interrotto nel 1980. Sono passati ormai 43 anni, Giulio!”

Secondo la ricostruzione data negli anni da Mogol il sodalizio si chiuse per una questione di diritti d'autore

Lucio Battisti Mogol
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BATTISTI – MOGOL

Era il 1978 quando il cantautore, da sempre molto schivo, rilasciò un’intervista in cui dichiarava quando segue: “Non voglio essere giudicato per la mia faccia, sono un artista, d’ora in poi per me parleranno solo le mie canzoni.

Dopo la sua scomparsa gli eredi hanno deciso di assecondare le sue volontà alla lettera impedendo, laddove possibile, la diffusione della sua musica su canali che non fossero cd e vinili.

Niente inserimento dei suoi brani in pubblicità, in serie tv, in film… persino su Spotify. Una decisione che ha innescato una serie lunghissima di battaglie legali con al centro la Acqua Azzurra, la società di Edizioni Musicali della famiglia Battisti.

Nel 2016 arriva una prima sentenza che vede Mogol vincere in tribunale e i giudici dichiararare l’inadempimento della società Acqua Azzurra di cui la Veronese era amministratore unico e socia di maggioranza. La società venne condannata in primo grado a pagare al paroliere 2,6 milioni di euro sugli 8 richiesti da Mogol per mancato sfruttamento commerciale del catalogo musicale.

Questa sentenza fece sì che la società venisse messa in liquidazione e, dopo il mancato raggiungimento di un voto a maggioranza tra le parti in cui era suddivisa, il Tribunale affidò all’avvocato Gaetano Maria Giovanni Presti la guida dell’Acqua Azzurra dandogli tra le altre cose il potere di concedere licenze di sfruttamento economico delle opere online.

E fu così che la musica di Lucio Battisti arrivò per la prima volta online e in digitale a partire dal 29 settembre del 2019.

Nelle scorse settimane invece la notizia che i giudici della Corte d’Appello hanno confermato la sentenza di primo grado respingendo la richiesta di risarcimento della Sony Music verso gli eredi di Battisti (vedi qui), una causa partita nel 2017. Anche questa battaglia è ancora lontana dal concludersi visto che Sony Music ha annunciato il ricorso in cassazione.

Ricordiamo in chiusura che il sodalizio Battisti-Mogol terminò nel 1980:

Nel libro “Il mio mestiere è vivere la vitaMogol spiegava: “Allora c’era questa formula per cui il musicista prendeva l’8% e il paroliere il 4%, la Siae voleva così. Battisti quando ha iniziato era un dilettante, eppure io non ho mai voluto fargli firmare nessun documento sotterraneo. Sempre il 4% a me l’8% a lui. Quando abbiamo venduto i diritti dei brani alla Numero Uno ho detto che avrei scritto alla pari: 6% a lui e 6% a me, altrimenti non avrei più scritto. Da allora Lucio ha cominciato lavorare con altri”.

Ad oggi il valore del patrimonio di Lucio Battisti è stimato in 16 milioni di euro.

 

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