20 Aprile 2021
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20 Aprile 2021

In attesa de La Notte degli Oscar Laura Pausini racconta la genesi di “Io sì”

La storia che ha portato alla nascita del brano vincitore di un Golden Globe e candidato agli Oscar 2021

Laura Pausini Io sì
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Laura Pausini Io sì, la genesi della canzone vincitrice del Golden Globe 2021 e nominata nella categoria Best Song/Miglior canzone agli Oscar 2021 (qui tutti i dettagli su come seguire la cerimonia in Italia dove, prima dell’esibizione, anche Laura si esibirà).

Nei giorni scorsi la cantante ha pubblicato una serie di video sulla sua pagina Instagram per raccontare, rispondendo alle domande dei fan, tutto riguardo alla canzone che, ricordiamo, fa parte della colonna sonora del film La vita davanti a sé.

Laura Pausini io sì

Cosa ha pensato la prima volta che ha visto il film…

La prima che ho visto La vita davanti a sé era di notte, ero a Madrid, era luglio e ho pensato che il messaggio che stavo ricevendo da quello che Sophia Loren e il giovane protagonista del film stavano raccontando mi aveva colpito profondamente e che era molto simile a quello che io sto cercando di insegnare a mia figlia.

Quindi ho desiderato subito poter far parte di questo progetto e mi sono sentita anche subito gelosa di questa famiglia che stava per nascere e che poi ho conosciuto nel corso dei mesi, creata da Edoardo Ponti che è il nostro regista.

Com’è nata l’idea della canzone?

L’idea della canzone è nata a Diane Warren che ha scritto questa canzone in inglese, si chiama Seen, e che le è stata commissionata per questo film.

Diane mi ha raccontato che quando ha visto le prime immagini subito si è messa in moto in lei una voglia di raccontare la stessa storia in musica. Poi mi ha chiamata insieme ad Edoardo Ponti e mi ha raccontato l’idea di questo messaggio, di questo progetto e mi hanno chiesto di pensare ad una versione italiana. Non era molto facile perché per il fraseggio, per le sillabe, adattare una canzone dall’inglese all’italiano, comunque da una lingua anglosassone ad una latina, è molto difficile specialmente quando si scrive la prima versione in inglese con delle parole molto corte.

Spiegare questa canzone significava per me come avere una grande sfida ed ho deciso ancora una volta di chiamare Niccolò Agliardi perché ritengo che sia una delle persone più importanti nel mio percorso artistico. In questi anni mi ha aiutato tantissime volte a spiegare in una maniera preziosa tutte le sensazioni che vivevo. Ancora una volta ci siamo ritrovati a fare un lavoro emozionante insieme.

Questa volta in maniera differente perché non era per un mio disco ma appunto per La vita davanti a sé e quindi volevamo dare il massimo per raccontare in italiano quello che tutto il film e la canzone in inglese stavano raccontando. È stata un’avventura e siamo molto contenti che stia finendo in questo modo, dandoci dei riconoscimenti che non ci aspettavamo.

È diverso scrivere una colonna sonora rispetto ad un brano di un disco?

È diverso scrivere un disco o una canzone che hai pensato per te rispetto a quando ti chiamano per poter cantare e scrivere una canzone per un film. È sempre stato uno dei motivi per i quali mi sentivo un po’ bloccata, a volte non ho accettato alcune proposte proprio per questo motivo, perché pensavo che fosse molto difficile o molto lontano dal mio modo di essere. Nessuno mi ha mai diretto, quando canto specialmente.

Questa volta però il messaggio era davvero così importante che non potevo fare a meno di desiderare di essere io la voce che canta. Ho cercato in qualsiasi modo di mettermi al 100% a disposizione di questo film e ho anche accettato delle cose che non pensavo di saper accettare con il carattere che ho.

Per esempio più che nella scrittura, nella maniera di interpretare quindi ogni frase cadeva in una scena che mandava delle immagini che dovevano essere anche vocalmente il riflesso di quel momento, di quell’emozione, di quella situazione. Quindi a volte interpretavo la frase in maniera molto sottile, molto delicata, invece Edoardo mi chiedeva di farla in maniera più decisa, più forte, con un volume vocale più Deciso. Non mi era mai successo che qualcuno mi dicesse “qui facciamola così, lì spingi di più, là fammi la voce più piena” e devo dire che è stato comunque interessante perché nel momento in cui ho deciso di essere parte di questo grande progetto, del film, sapevo che volevo dare il meglio di me, e non sempre il meglio di noi stessi viene dalle nostre proprie intenzioni quando si fa un lavoro di gruppo.

Ho imparato tanto, mi è piaciuto tantissimo e mi sento molto orgogliosa di far parte de La Vita davanti a sé.

Nessuno ci crede, io sì. Credevi di poter essere candidata agli Oscars?

Se mi conoscete bene sapete già la risposta. No, non solo non ci avrei mai creduto ma sinceramente io non ci avevo mai pensato di essere parte ne di un Oscar ne di un Golden Globe. Non è una che un cantante, anche se ha una carriera grande, importante, lunga, ricca di momenti meravigliosi, possa realmente pensare. Io per esempio associo solo al mondo del cinema la parola Oscar e non mi sono comunque mai sentita vicina a poter pensare che la mia musica finisse a vivere questa esperienza.

Non so mi sento ancora così frastornata e imbarazzata, a volta anche… non so bene come definirlo però mi sento ovviamente molto molto felice, voglio meritarmi di essere nominata agli Oscar e farò il possibile di fare il mio meglio quando sarà a Los Angeles.

Laura, parlaci di Sophia…

Sophia non devo spiegarlo io che cos’è per noi italiani. Però posso dirvi che la stessa sensazione che abbiamo ammirandola, rispettandola in questo paese, la sento in tutti i posti dove stiamo presentando la canzone, e dove Edoardo e Sophia stanno presentando il film.

È bellissimo vedere che quello che lei ha fatto in tutti questi anni, scegliendo dei ruoli così importanti, lasciando sempre un messaggio di una donne forte. Penso che abbia fatto si che tutti noi non solo la ammiriamo come attrice ma come donna, proprio per le scelte che ha fatto.

Ecco perché io sono una sua grande fan. Ho avuto l’onore di conoscerla tanti anni fa e di incontrarla tante volte nella mia vita e mi sembra così strano che proprio in questo progetto che mi vede vicina a lei non la possa mai incontrare per causa della pandemia, ma non vedo l’ora di poterla ringraziare non solo a parole ma dandole un abbraccio.